Il figlio della luce


di Christian Jacq

Il romanzo di Ramses
La dimora millenaria

Titolo: Il figlio della luce
Serie: Il romanzo di Ramses (1)
Titolo originale: Le fils de la lumière
Genere: storico
Autore: Christian Jacq
Nazionalità: francese
Prima pubblicazione: 1995
Ambientazione: Egitto, XIII secolo a.C.
Personaggi: Ramses
Casa Editrice: Mondadori (I MITI)
Traduzione: Francesco Saba Sardi
Pagine: 378
Note: ho letto questo libro per Reading History.
Link al libro: GOODREADSANOBII
inizio ri-lettura: 7 settembre 2011
fine ri-lettura: 26 novembre 2011


— Non ho vinto il toro.
— Hai vinto la paura, il primo degli avversari lungo il cammino della saggezza.

Ramses e Sethi

(Pagina 15)

Ramses ha quattordici anni quando incontra suo padre per la prima volta. Il grande Sethi ha deciso di occuparsi personalmente della sua educazione da ora in poi, perché ha riconosciuto in lui la stoffa del vero re. Il diretto discente al trono, però, sarebbe il figlio maggiore, Shenar, a cui non va giù l’interesse del padre per il fratello minore.
Per fortuna Ramses ha dalla sua i suoi ex compagni di scuola: Ameni, gracile e di salute precaria, che diventa il suo segretario, Setau, forte e robusto, affascinato dai serpenti, Mosè, l’amico più stretto, così simile al giovane principe sotto molti aspetti, e poi Asha, figlio di una nobile famiglia, con un talento per la diplomazia grande come la sua ambizione.
Aiutato da questi amici, e dall’amore di una bellissima donna, riuscirà Ramses a dimostrare di essere davvero il “figlio della luce”?

Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da Okami_Rain.

Ho letto per la prima volta i cinque romanzi della serie di Ramses negli anni 90, quando uscirono al ritmo di uno al mese ne “I MITI” Mondadori. Mi piacque tantissimo questa serie, e da quando ho aperto il blog ho sempre voluto rileggerla tutte per poterla commentare, e di recente, invogliata dai commenti di SiMo, mi sono decisa a ricominciarla, anche perché cadeva a fagiolo col periodo storico che stavo leggendo per Reading History.

Purtroppo, mi spiace dirlo, ma questa rilettura non è stata entusiasmante come la prima, tanto che ho deciso di fermarmi e di non proseguire, per ora, con i romanzi successivi. Non è stata una brutta lettura, sicuramente, e poi era il primo di cinque romanzi, ovviamente molto introduttivo, immagino (non ricordo molto!) i successivi saranno più avvincenti, e infatti prima o poi ultimerò la rilettura, ma per ora mi fermo.

Di sicuro per quel che riguarda usi e costumi degli antichi egizi è estremamente affascinante, portandoci all’interno della loro vita quotidiana, senza appesantire la narrazione con eccessive descrizioni e/o spiegazioni, ma riuscendo a miscelare il tutto insieme allo svolgersi degli eventi.

La trama è, come ho detto, piuttosto “introduttiva”, ma comunque interessante e spesso anche appassionante. In particolare, data la mia passione per i gialli, mi ha intrigato il mistero riguardo agli attentati alla vita di Ramses. Ovviamente ero convinta che il colpevole fosse Shenar, e sono rimasta perciò stupita nello scoprire che invece erano stati la sorella e il cognato di Ramses, Dolente e Sary! Ma ancor di più mi ha stupito leggere la nota a margine che avevo lasciato alla prima lettura, in cui esultavo perché avevo indovinato il colpevole! Sono proprio arrugginita, una dozzina di anni fa avevo intuito la verità, mentre stavolta, alla seconda lettura, mi sono fatta fregare!! :)

Quel che mi ha lasciata un po’ perplessa e mi ha fatto gustare di meno questa seconda lettura sono stati i personaggi, il protagonista in particolare. Io capisco che Ramses deve distinguersi dagli altri e sembrare una persona eccezionale, ma possibile che a quindici anni sia già così sicuro di sé, così maturo e riflessivo, così capace in tutto quello che fa? E i suoi amici non sono da meno! E Nefertari non è solo la più bella ragazza del mondo, ma anche lei brava in ogni cosa, capace di affascinare anche il misogino Ameni! Un tantino esagerato tutto ciò, e alla lunga viene a noia.

Un personaggio che invece adoravo alla prima lettura, e che anche stavolta non ha mancato di colpirmi, è Asha, uno degli ex compagni di scuola di Ramses. Anche lui è straordinariamente bravo nella carriera che si è scelto, nonostante la giovane età, ma compensa l’aura di grandezza con un’ironia e un cinismo adorabili! :) Purtroppo lo vediamo collaborare con Shenar e tradire così la sua amicizia con Ramses.

Altri personaggi che mi hanno incuriosito sono Elena e Menelao, sì, proprio i due famosi personaggi di Omero. In effetti la guerra di Troia è più o meno contemporanea di Ramses, e Jacq sceglie di mettere in contatto questi due mondi interrompendo il ritorno a casa del re spartano che chiede agli egizi un aiuto per riparare le navi danneggiate e si ritrova bloccato lì perché Elena, protetta dalla regina, si rifiuta di lasciare l’Egitto, Paese in cui la condizione della donna non è meschina come in Grecia. Il romanzo termina senza una soluzione riguardo a questa situazione, con Menelao alleato di Shenar pronto a dare battaglia per togliere Ramses dal trono. Ecco, la vicenda di Elena è forse quella che più mi invogliata a continuare la lettura, perché non ricordo proprio quale finale Jacq ha riservato per lei!

Insomma, una rilettura che purtroppo non ha eguagliato gli entusiastici ricordi della prima e non ha saputo ri-conquistarmi. La prima volta questi romanzi se non ricordo male uscirono a distanza di un mese l’uno dall’altro, e io fremevo ogni volta per continuare con la storia, mentre ora, come ho detto, neanche mi va tanto. Prima o poi, però, proseguirò!

Un po’ di Storia

Ramesse II (nome originale: Usermaatra setepenra Ramesisu meriamun; Avaris, 1297 a.C. – Pi-Ramesse, 1 settembre 1213 a.C.) è stato un sovrano egizio.
Terzo monarca della XIX dinastia egizia, regnò in Egitto dal 1279 a.C. al 1213 a.C. Figlio di Seti I e sua moglie Tuya salì al trono dopo la scomparsa del fratello. Celebre l’incredibile prole (quasi 100 figli) e il numero di mogli, fra le quali figura la famosissima regina Nefertari. Combatté contro l’impero ittita, in quel tempo governato dal re Muwatalli II, nella celebre battaglia di Kadesh, uno degli scontri meglio documentati nel mondo antico. Infaticabile costruttore, diede forma a giganteschi monumenti, quali il tempio di Abu Simbel e il Ramesseum. Secondo alcune interpretazioni del racconto biblico è contro di lui che Mosè avrebbe scagliato le dieci piaghe d’Egitto al fine di liberare il proprio popolo dalla schiavitù.
[da Wikipedia, l’enciclopedia libera; altre più dettagliate ed esaustive informazioni QUI]

Dammi 4 parole

Interessante ma non emozionante

Sfide

Un po’ di frasi

Il toro selvaggio, immobile, fissava il giovane Ramses.
[incipit]

Un uomo vero si spinge fino al limite delle sue forze. Un re va oltre.
[…]
Tu stavi nascosto nella mia mano come una stella; oggi, io apro le dita. Brilla o scompari.
Sethi
(Pagina 13)

Ramses si rese conto della precarietà della propria esistenza e, al tempo stesso, della possanza che gli elementi potevano trasmettere all’anima del silenzioso. Dio aveva creato il deserto perché gli uomini tacessero e udissero la voce del fuco sacro.
(Pagina 63)

Ramses ricopiava su papiro una massima del saggio Ptahhotep […]. Il principe si impregnava di quel pensiero, quasi che l’antico autore si rivolgesse, al di là dei secoli, direttamente a lui.
(Pagina 115)

Una parola perfetta è più nascosta della pietra verde e tuttavia si trova tra servi che faticano alla mola.
Massima del saggio Ptahhotep citata da Nefertari
(Pagina 131)

Sethi: Quale credi che sia lo scopo di questa spedizione?
Ramses: Riportare turchesi agli dei.
Sethi: Sono indispensabili al benessere del paese?
Ramses: No, ma… Come non tener conto della loro bellezza?
Sethi: Il profitto non deve essere la fonte della nostra ricchezza, perché la minerebbe dal di dentro; privilegia in ogni essere umano e in ogni cosa ciò che ne assicura il prestigio, vale a dire la sua qualità, il suo ascendente, il suo genio. Cerca ciò che è insostituibile.
(Pagina 168)

Pagina 235 Leggi

Chi desidera regnare è un insensato o un incapace […]. In quanto Faraone, tu sarai il primo servitore del tuo popolo, un servitore che non avrà più diritto al riposo e alle gioie pacifiche degli altri uomini.
Sethi
(Pagina 374)

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