Un po’(st) di film (1)
Forrester, 8 donne, Basic e Miracolo a Milano

Su un vecchio blog che avevo tempo fa avevo commentato diversi film. Di alcuni ho riportato la recensione su questo blog, di altri no perché erano veramente brevi, e ricordavo poco altro del film per riscriverle. Avendo di recente dato un’occhiata al suddetto blog, m’è piaciuto rileggere quelle recensioni, così ho pensato di riproporle anche qui, magari con dei post multirecensione, e così è nata questa specie di rubrica in cui posterò queste vecchie recensioni e anche quelle di film visti più di recente, o che magari vedrò in futuro, per cui non mi va di fare una recensione a parte in un solo post. I film vecchi non avranno voto, perché essendo appunto passato del tempo mi posso ricordare se mi è piaciuto o no, ma non valutare il “quanto”.

Scoprendo Forrester

(Finding Forrester, 2000)

di Gus Van Sant

Jamal, comincio a capire che se ti concedo abbastanza tempo troverai il modo di stupire perfino me.
Forrester

Jamal Wallace ha sedici anni, è afroamericano, vive nel Bronx, e ama leggere. E ogni tanto si cimenta anche nello scrivere. Un giorno incontra in circostanze assai particolari un uomo anziano e solitario che abita anche lui nel quartiere. Presto Jamal scoprirà che quell’uomo è William Forrester, l’autore di un libro considerato un capolavoro, che però non ha mai scritto più niente. Tra i due si instaura una sorta di amicizia, che gira intorno all’amore per la scrittura.

Film visto a settembre del 2004. Drammatico. Soggetto e sceneggiatura di Mike Rich. Con Sean Connery (William Forrester), Rob Brown (Jamal Wallace), F. Murray Abraham (Prof. Robert Crawford), Anna Paquin (Claire Spence), Busta Rhymes (Terrell Wallace), Matt Damon (Steven Sanderson)
Mi interessava molto questo film, e non ne sono rimasta delusa, mi è piaciuto. Meno banale e melenso di quanto pensassi. Poi a me è sempre piaciuto molto scrivere, specie quanto avevo l’età di Jamal (magari fossi stata brava come lui!).
La visione di questo film mi aveva lasciato con tre dubbi. 1) Ma l’avvocato della fine, era Matt Damon o no? Mi sembrava proprio lui, ma mi sembrava anche strano l’avessero preso per una parte così insignificante. 2) La ragazza, invece, Claire… ero sicura di conoscere l’attrice, ma non riuscivo proprio a ricordare chi fosse! 3) I due tiri a canestro Jamal li ha sbagliati o “sbagliati”?
La risposta alle prime due domande è stata facile da trovare: 1) sì, era Matt Demon e 2) Anna Paquin, certo che la conoscevo. La risposta alla terza domanda resta, invece, ancora insoluta! :)

Otto donne e un mistero

(Huit femmes, 2002)

di François Ozon

L’une d’entre elles est coupable. Laquelle?

Una di loro è colpevole. Quale?

(Tagline del film)

Siamo negli anni cinquanta, nella campagna francese. In una villa isolata dalla neve, una famiglia si riunisce per le feste natalizie: Marcel, il capofamiglia, e otto donne, tra figlie, sorelle, moglie, suocera, cognata e domestiche. Quando l’uomo viene ucciso, appare subito chiaro che l’assassina deve essere una delle otto donne.

Film visto nel dicembre del 2011. Giallo, musical. Soggetto di Robert Thomas. Sceneggiatura di François Ozon, Marina de Van. Con Catherine Deneuve (Gaby, la moglie), Fanny Ardant (Pierrette, la sorella), Isabelle Huppert (Augustine, la cognata), Emmanuelle Béart (Louise, la cameriera), Virginie Ledoyen (Suzon, la figlia maggiore), Danielle Darrieux (Mamy, la suocera), Ludivine Sagnier (Catherine, la figlia minore), Firmine Richard (Madame Chanel, la cuoca), Dominique Lamure (Marcel, la vittima)
Non conoscevo questo film, davvero molto particolare, trattandosi di una commedia nera in forma di musical. Un po’ mi ha stranito sentir cantare in francese (una lingua che purtroppo non conosco proprio per niente!), ma a parte questo la storia era semplice ma carina: solito omicidio in casa isolata, per cui il colpevole deve essere uno dei presenti, in questo caso tutte donne. Ognuna racconta la sua versione, e poi per un motivo o per un altro scopriamo che tutte stanno mentendo o nascondendo qualcosa.
Un film allo stesso tempo divertente e tragico, specie nel finale a sorpresa.

Basic

(Basic, 2003)

di John McTiernan

Deception is their most dangerous weapon.

Possiedono l’arma più pericolosa. L’inganno.

(Tagline del film)

Un gruppo di soldati delle Forze Speciali è impegnato in un’esercitazione nelle foreste panamensi, guidata dal terribile Sergente Nathan West. Qualcosa va storto e solo due soldati tornano dall’esercitazione: uno è ferito, l’altro si rifiuta di parlare. Le indagini dovrebbero essere affidate al Capitano Julia Osborne, ma il colonnello Bill Styles, comandante della base di Panama, chiama a collaborare alle indagini Tom Hardy, suo amico ed ex Ranger, ora agente della narcotici.

Film visto il mese scorso. Thriller. Soggetto e sceneggiatura di James Vanderbilt. Con John Travolta (Tom Hardy), Connie Nielsen (Julia Osborne), Samuel L. Jackson (Nathan West), Timothy Daly (Bill Styles), Giovanni Ribisi (Kendall), Brian Van Holt (Dunbar), Taye Diggs (Pike), Dash Mihok (Mueller), Harry Connick Jr. (Vilmer), Roselyn Sanchez (Nunez)
Ho beccato per caso questo film qualche settimana fa su Iris, nel primo pomeriggio. Cercavo qualcosa che mi facesse compagnia mentre lavavo i piatti, ma poi il film mi ha preso e sono rimasta a vederlo tutto. Basic va avanti senza troppe pretese, l’interesse basandosi tutto sui racconti degli unici due sopravvissuti del gruppo di West, Dunbar e Kendall. Le versioni dei due non combaciano, poi cambiano… chi ha ucciso West? Che fine hanno fatto gli altri? Chi sta dicendo la verità?
Il finale mi è piaciuto molto perché dopo un “finto” colpo di scena (finto nel senso che probabilmente doveva essere una sorpresa ma non lo era per niente), quando ormai pare che tutto sia finito, ecco che arriva il vero colpo di scena, che invece non mi spettavo, e mi è piaciuto! :)

Miracolo a Milano

(1951)

di Vittorio De Sica

— Buongiorno.
— A chi l’ha di’ “buongiorno”?
— A lei!
— A me?
— Sì.
— Ma lui al me cunùss?
— No.
— Ma cosa vuoi dire allora con questo “buongiorno”?
— Veuli di’ veramente “buongiorno”!
— Ma va..
Totò e un passante

Un ragazzo orfano viene adottato da una simpatica vecchina. Alla morte di questa l’orfanello, ormai cresciuto, si sposta in città e si trova a fare i conti con un mondo in cui la gente quando dice «Buongiorno» non vuole mai davvero augurare agli altri una buona giornata.

Film visto nell’ottobre 2004. Drammatico. Soggetto di Cesare Zavattini (romanzo). Sceneggiatura di Cesare Zavattini e Vittorio De Sica (con la collaborazione di Suso Cecchi D’Amico, Mario Chiari, Adolfo Franci). Con Emma Gramatica (Lolotta), Francesco Golisano (Totò), Paolo Stoppa (Rappi), Guglielmo Barnabò (Mobbi), Brunella Bovo (Edvige), Anna Carena (Marta), Arturo Bragaglia (Alfredo), Erminio Spalla (Gaetano)
E’ stato strano vedere un film così vecchio in dvd, perché sono abituata ad aspettarmi una qualità notevole, e invece, nonostante sia stato (relativamente) di recente restaurato, questo film si vedeva un po’ male e anche l’audio non era dei migliori. Aggiungeteci poi che io non amo i film in bianco e nero… ma devo dire che dopo pochi minuti già mi ero abituata, e non ci facevo più caso!
Il film mi è piaciuto molto, anche se offriva pure questo diversi spunti di riflessione, non era triste come gli altri due film di De Sica che ho visto, Ladri di biciclette e Umberto D. Anzi, alcune parti erano veramente un sacco divertenti! E considerato che è un film del ’51, con gli effetti speciali se la sono cavata veramente bene! Sì sì sì, è stata proprio una di quelle visioni che lasciano soddisfazione, e mi fanno dire “ho fatto bene ad scegliere questo film!” (soprattutto considerando che l’ho preso in biblioteca, e quindi non ho speso nulla!)

Un po’ di frasi

[prese dalla Wikipedia e da MYmovies]

— Eh… le volevo chiedere se posso portarle qualche altra cosa che ho scritto, o magari potrei scrivere altra roba?
— Perché non scrivi un pezzo di 5.000 parole su come non mi romperai più il cazzo a casa mia!
Jamal e Forrester
(Da Scoprendo Forrester)

— C’è una specie di gara a scuola, per giovani scrittori… Lei ne ha mai fatta una?
— Una gara di componimento?
— Sì.
— Uhm… una volta… molto tempo fa…
— E ha vinto?
— Ma certo che ho vinto.
— Ha vinto soldi o cosa?
— Il premio Pulitzer.
— Ah…
Jamal e Forrester
(Da Scoprendo Forrester)

— Che professione fa, Lei?
— Giuseppe, io sono Giuseppe.
Totò e Giuseppe
(Da Miracolo a Milano)

4 pensieri riguardo “Un po’(st) di film (1)
Forrester, 8 donne, Basic e Miracolo a Milano

    1. Grazie per gli auguri! :)
      Rileggere la recensione di Miracolo a Milano mi ha ricordato che non molto tempo fa, dopo aver visto Casablanca, mi ero ripromessa di guardare più classici, sia italiani che non. Devo proprio darmi una mossa per tener fede a questo buon proposito! :)

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