Un po’(st) di film (8): British History

Rubrica dedicata alle recensioni dei film, due o più nello stesso post. Qui commenterò film visti anni fa che mi va di condividere, ma anche film visti più di recente per cui però non mi va di fare una recensione a parte in un solo post. Quando mi riesce vorrei anche provare a raggruppare i film per genere, o per qualcosa che li accomuna.
I film vecchi solitamente non avranno voto, perché essendo appunto passato del tempo mi posso ricordare se mi è piaciuto o no, ma non valutare il “quanto”.

Amo molto l’Inghilterra e tutto ciò che la riguarda, e il cinema non fa eccezione. Ecco tre film ambientati tutti nel passato ma in epoche diverse, che raccontano il Regno Unito e alcuni suoi protagonisti, anzi, in due di questi film, protagoniste.

Elizabeth – The Golden Age

(Elizabeth: The Golden Age, 2007)

di Shekhar Kapur

Queen Elizabeth (2)
Elizabeth
?

Per l’amor del cielo, l’Inghilterra non cadrà finché sarò regina!
Elisabetta

Inghilterra, 1585. Mentre la guerra contro la Spagna di Filippo II è imminente, Elisabetta deve fronteggiare anche diversi problemi di politica interna, come la questione in sospeso con la cugina Maria Stuart. I doveri e le preoccupazione da Regina non le impediscono comunque di preoccuparsi anche della sua vita sentimentale, turbata da Sir Walter Raleigh, il corsaro appena tornato dalle Americhe dove ha conquistato un nuovo territorio chiamandolo Virginia in onore della Regina Vergine.

Film visto il 29 marzo 2008. Storico. Soggetto e sceneggiatura di William Nicholson e Michael Hirst. Con Cate Blanchett (Regina Elisabetta I), Geoffrey Rush (Sir Francis Walsingham), Clive Owen (Sir Walter Raleigh), Samantha Morton (Mary Stuart), Jordi Mollà (Re Filippo II di Spagna)
Anche se a tutt’oggi non ho ancora visto il primo Elizabeth, quando uscì questo in dvd, avendo voglia un guardare un film e non trovando niente di meglio in videoteca, lo affittai confidando sul fatto che fosse possibile vederlo anche senza conoscere il primo, e infatti così è stato.
Bellissima e bravissima Cate Blanchett, fantastici i costumi e le ambientazioni. Un po’ noiosetto il film, specie la storia tra Elizabeth e Raleigh. Nel complesso, comunque, non male. Mi aveva lasciato con la curiosità di vedere il primo, come ho detto rimasta fino ad ora insoddisfatta.

Curiosità
Questo film ha vinto l’Oscar per i Migliori Costumi. Inoltre Cate Blanchett è stata nominata come miglior attrice, diventando così la prima attrice a ricevere due candidature per lo stesso ruolo in due film diversi.

Gosford Park

(Gosford Park, 2001)

di Robert Altman

[about his upcoming movie project] It takes place at a shooting party in a country house. Sort of like this one, actually. Murder in the middle of the night, a lot of guests for the weekend, everyone’s a suspect. You know, that sort of thing.

(riguardo al suo prossimo film) E’ ambientato durante una partita di caccia in una casa di campagna. Una cosa simile a questa, a dire il vero. Un omicidio nel bel mezzo della notte, un sacco di ospiti per il weekend, ognuno è sospettato. Sapete, una cosa del genere.

Morris Weissman

Inghilterra, novembre 1932. A Gosford Park, una signorile residenza di campagna, William McCordle e la moglie Sylvia ospitano per alcuni giorni un nutrito gruppo di amici e parenti per una battuta di caccia. Quando il padrone di casa viene trovato morto, i sospetti cadono ovviamente su tutti gli abitanti della casa, sia servi che padroni.

Film rivisto nel febbraio 2013. Commedia, giallo. Soggetto di Robert Altman e Bob Balaban. Sceneggiatura di Julian Fellowes. Con Maggie Smith (Constance Trentham), Michael Gambon (William McCordle), Kristin Scott Thomas (Sylvia McCordle), Camilla Rutherford (Isobel McCordle), Charles Dance (Lord Raymond Stockbridge), Geraldine Somerville (Louisa Stockbridge), Tom Hollander (Anthony Meredith), Natasha Wightman (Lavinia Meredith), Jeremy Northam (Ivor Novello), Bob Balaban (Morris Weissman), James Wilby (Freddie Nesbitt), Claudie Blakley (Mabel Nesbitt), Laurence Fox (Rupert Standish), Trent Ford (Jeremy Blond), Ryan Phillippe (Henry Denton), Stephen Fry (Ispettore Thompson), Ron Webster (Agente Dexter), Kelly Macdonald (Mary Maceachran), Clive Owen (Robert Parks), Helen Mirren (Mrs. Wilson), Eileen Atkins (Mrs. Croft), Emily Watson (Elsie), Alan Bates (Jennings), Richard E. Grant (George), Derek Jacobi (Probert), Sophie Thompson (Dorothy)
Con la “scusa” dell’omicidio Altman ci porta nel mondo della nobiltà inglese della prima metà de secolo scorso, con la loro puzza sotto il naso, le necessità economiche per mantenere il proprio tenore di vita, le ipocrisie, i tradimenti, e ovviamente lo stuolo di cameriere, valletti e maggiordomi. Il film alterna i due mondi, quello dei servi e quello dei padroni, mostrandoci vizi e virtù di ognuno. Personalmente mi ha interessato molto di più il mondo dei sottoposti, forse perché nella maggior parte dei film (e spesso dei libri) passano via come figure anonime che portano cose o svolgono compiti, mentre in questo film sono protagonisti alla pari con i loro padroni. Ho trovato per esempio molto curioso il fatto che quando i loro padroni sono ospiti i servi perdono anche la propria identità perché ci si rivolge a loro coi nomi dei datori di lavoro, e quando si siedono a tavola rispettano le regole di precedenza dei loro padroni, per cui la giovane ed inesperta Mary si ritroverà al posto d’onore perché essendo la cameriera di una contessa è quella che ha il grado più elevato. Non mancano anche alcuni episodi divertenti, come il cameriere che lucida le posate da mettere in tavola con lo sputo, e la sempiterna guerra tra la governante e la cuoca (dev’essere un classico, lo ricordo anche in Mary Poppins!)
I padroni non sono da meno, comunque, in quando a lotte e meschinerie varie, e di loro quel che mi ha colpito di più è il modo in cui agiscono e parlano senza timore di fronte ai servi, senza imbarazzo o paura di tradirsi, come se questi non fossero persone ma utensili o suppellettili.
Entrambi questi mondi sono poi accomunati dal fatto tutti odiano il cane del padrone (poverino!) e non amano avere a che fare con la polizia. Per loro fortuna l’ispettore (interpretato da un sempre adorabile Stephen Fry) non è dotato di particolare acume, e si diletta a fare qualche domandina qua e là senza indagare veramente, anzi, ostacolando anche il povero agente Dexter che invece tenta in continuazione di raccogliere indizi.
Ho visto questo film per la prima volto quando uscì (non ricordo se direttamente al cinema o poi in dvd) e mi piacque molto. Di recente ho avuto occasione di rivederlo e, poiché lo ricordavo poco, di godermelo ancora una volta moltissimo! Il modo in cui i due mondi, con le loro piccolezze e le loro quotidianità, vengono mostrati mi ha affascinato tantissimo, e in più ho apprezzato la regia che indugiava ogni tanto in primi piani di veleni e coltelli, come ad anticipare l’omicidio che in effetti avviene nella seconda metà del film. Sarà per questo, per i bravi attori, per l’ambientazione inglese, sarà l’intrigo giallo, ma a me questo film piace davvero un sacco!
Curiosità

Il film ha vinto diversi premi, tra cui l’Oscar per la Migliore sceneggiatura originale e il Golden Globe per la Miglior regia.
Altra piccola curiosità: uno dei personaggi del film è un attore, Ivor Novello; ho scoperto a fine film che è un personaggio realmente esistito.

Becoming Jane – Il ritratto di una donna contro

(Becoming Jane, 2007)

di Julian Jarrold

Lady Gresham: [Looking at Jane] What is she doing?
Mr. Wisley: Writing.
Lady Gresham: Can anything be done about it?
Lady Gresham: [Guardando Jane] Cosa sta facendo?
Mr. Wisley: Scrive.
Lady Gresham: E si può fare niente?

Il film racconta la storia dell’amore tra Jane Austen e l’avvocato Thomas Lefroy.

Film visto nell’aprile 2013. Drammatico, biografico, romantico. Soggetto e sceneggiatura di Kevin Hood e Sarah Williams. Con Anne Hathaway (Jane Austen), James McAvoy (Thomas Lefroy), Julie Walters (Mrs. Austen), James Cromwell (Mr. Austen), Maggie Smith (Lady Gresham), Joe Anderson (Henry Austen), Lucy Cohu (Eliza de Feuillide), Laurence Fox (Mr. Wisley), Anna Maxwell Martin (Cassandra Austen)

Avevo sentito dire che questo film non era molto fedele alla realtà storica della vita di Jane Austen, ma il fatto che la mia beniamina fosse interpretata da Anne Hathaway, una delle mie attrici preferite del momento, mi incuriosiva non poco. Alla fine ho ceduto quando ho scoperto che il protagonista maschile era interpretato da James McAvoy!! Quindi, vedete, argomenti molto validi mi hanno spinto alla visione di questo film, oltre ovviamente all’amore per Jane Austen!

La storia non è niente di che, i due protagonisti all’inizio si odiano e poi si amano. Jane si prende un po’ troppe libertà rispetto a quella che era la condizione della donna a quel tempo (che conosco anche grazie ai suoi romanzi): lei e la cugina spiano (per sbaglio, ok) Henry e Tom che fanno il bagno nudi, e addirittura Jane è pronta a scappare con Tom!!!! Questo è un gesto da Lydia e non da Lizzie, e non credo proprio la Austen l’avrebbe mai fatto! Non che le mancasse il coraggio o la passione, indubbiamente, ma sarebbe stata una tragedia per la sua famiglia, e non credo avrebbe potuto fare loro una cosa del genere.

Comunque, anche se questo film non è stato proprio fedele alla realtà storica della vita di Jane Austen, a me è piaciuto moltissimo! Jane e Tom sono così belli insieme! In particolare ho amato molto la scena del ballo a casa di Lady Gresham: lei lo cerca appena varcata la soglia ma non lo scorge da nessuna parte, viene invitata a ballare da Wisley e all’improvviso se se lo trova davanti durante la danza!

Insomma, il film mi ha molto emozionato e, non lo credevo possibile, alla fine mi sono anche commossa tantissimo! Perché, sapendo che Jane Austen non si è mai sposata, la storia d’amore non poteva certo finire bene! A parte questo che era il tema principale mi è poi piaciuto ritrovare nel film alcune delle piccole cose che conosco da affezionata ma ancora molto ignorante Janeite, come per esempio quando inizia a a scrivere First impressions, il modo in cui trova lo spunto per lo strafamoso incipit, la richiesta fatta a Cassandra di bruciare una lettera in cui confessa i suoi sentimenti, e poi ovviamente il suo amore per la scrittura.

Solo una cosa mi ha lasciata un po’ perplessa: non ho ben capito il significato del titolo. “Diventare Jane” perché è questa esperienza che l’ha resa la donna straordinaria che tutti conosciamo? Perché il soffrire per amore le ha donato la sensibilità per rappresentarlo così bene nei suoi romanzi? Non mi convince. Quell’aggiunta poi nel titolo italiano è orribile!

Un po’ di frasi

Do stop snivelling! Anyone would think you were Italian.
Smettila di piagnucolare! Qualcuno potrebbe pensare che sei italiana.
Raymond Stockbridge alla moglie
(Da Gosford Park)
Pheraphs the butler did it.
Forse è stato il maggiordomo.
L’agente Dexter
(Da Gosford Park)
Tom Lefroy: I have been told there is much to see upon a walk, but all I’ve detected so far is a general tendency to [pointing at trees] green above and brown below.
Jane Austen: Yes, well, others have detected more. It is celebrated. There’s even a book about Selborne Wood.
Tom: Oh. A novel, perhaps?
Jane: Novels? Being poor, insipid things, read by mere women, even, God forbid, written by mere women?
Tom: I see, we’re talking of your reading.
Jane: As if the writing of women did not display the greatest powers of mind, knowledge of human nature, the liveliest effusions of wit and humour and the best-chosen language imaginable?
Tom: Was I deficient in rapture?
Jane: In consciousness!
Tom: It was… It was accomplished.
Jane: It was ironic.
Tom Lefroy: Mi è stato detto che c’è molto da vedere in una passeggiata, ma tutto quello che finora ho riscontrato è una tendenza generale a [indicando gli alberi] verde sopra e marrone sotto.
Jane Austen: Sì, be’, altri hanno riscontrato di più. E’ l’hanno celebrato. C’è anche un libro sulla Foresta di Selborne.
Tom: Oh. Un romanzo, forse?
Jane: Romanzi? Quelle povere, insulse cose, lette da semplici donne, addirittura, Dio non voglia, scritte da semplici donne?
Tom: Ho capito, state parlando della vostra lettura.
Jane: Come se la scrittura delle donne non mostrasse i più grandi poteri della mente, la conoscenza della natura umana, le più vivaci effusioni di arguzia e umorismo e la migliore scelta di linguaggio che si possa immaginare?
Tom: Ero carente in estasi?
Jane: In coscienza!
Tom: Era… era adeguato.
Jane: Era ironico.
(Da Becoming Jane)
To have a wife who has a mind is considered not quite proper. To have a wife with a literary reputation nothing short of scandalous.
Avere una moglie che ha una mente viene considerato non molto appropriato. Avere una moglie con una reputazione letteraria poco meno che scandaloso.
Mrs. Radcliff
(Da Becoming Jane)
Affection is desirable. Money is absolutely indispensable!
L’affetto è desiderabile. Il denaro è assolutamente indispensabile!
Mrs. Austen
(Da Becoming Jane)
The good do not always come to good ends. It is a truth universally acknowledged.
Il bene non sempre giunge a una buona fine. E’ una verità universalmente riconosciuta.
Mr. Wisley
(Da Becoming Jane)

8 pensieri riguardo “Un po’(st) di film (8): British History

  1. Uhhhh, ma quanto mi piace questo topic!!!! ;-)
    Adoro i due film di Elizabeth: la Blanchett è perfetta in queste vesti! Forse il secondo mi piace anche più del primo! Comunque, cerca di vedere il primo: merita!
    Gosford Park anticipa le tematiche upstairs/downstairs che Jullian Fellowes svilupperà pienamente in Downton Abbey ed effettivamente il motivo d’interesse della pellicola è essenzialmente questo perché la trama gialla non è che sia un granché…
    Becoming Jane è un film gradevole, ma davvero troppo inventato! Ricordo che mi piacque tantissimo quando lo vidi la prima volta… ma poi visione dopo visione ha finito per deludermi sempre di più: troppo romanzato, troppo copiato dalle dinamiche dei personaggi dei romanzi di Jane, con situazioni al limite dell’assurdo! In fondo, si parla di un personaggio realmente esistito e bisogna avere rispetto per la realtà storica; è un po’ come i film di Sissi: sono bellissimi… ma quanto poi scopri la vera storia di Elisabetta d’Austria ti rimane l’amaro e ti tendi conto che non è giusto raccontare una storia diversa dalla realtà…
    Mah, il titolo “Becoming Jane” forse più che altro rimanda alla consapevolezza che Jane ad un certo punto raggiunge rispetto al suo desiderio di scrivere e soprattutto rispetto al suo destino di scrivere!

    ;-)

    PS: adoro il nuovo template austeniano del blog!!!

    ;-)

    1. Uhhhh, ma quanto mi piace questo topic!!!! ;-)

      Anche a me!!!

      [Elizabeth]
      Comunque, cerca di vedere il primo: merita!

      Me lo riprometto da secoli!!!! Magari questa è la volta buona!

      Gosford Park anticipa le tematiche upstairs/downstairs che Jullian Fellowes svilupperà pienamente in Downton Abbey
      Sì, l’avevo sentito dire, ed in effetti questa serie è nella mia wishlist da un sacco di tempo, ma ancora non l’ho iniziata…

      Becoming Jane, pur con tutti i suoi difetti, a me è piaciuto molto, non posso farci niente! ;)
      Mah, il titolo “Becoming Jane” forse più che altro rimanda alla consapevolezza che Jane ad un certo punto raggiunge rispetto al suo desiderio di scrivere e soprattutto rispetto al suo destino di scrivere!
      Giusto, non ci avevo pensato! :)

      PS: adoro il nuovo template austeniano del blog!!!
      Grazie!!!!!!! :D Tu pensa che il film l’ho visto apposta per trarne spunto per la nuova grafica!! :D

  2. Adoro Cate Blanchett e ricordo che in quel film mi era piaciuta molto! Sarà che Elisabetta I mi ha sempre colpita, sin da quando ero piccola :)

    “Gosford Park” non lo conoscevo, ma sembra davvero interessante. “Becoming Jane”, pur sapendo che non è proprio un campione di accuratezza storica, mi è piaciuto (e, alla fine, ammetto di essermi commossa un po’). Il merito, credo, è dei due attori principali :)

  3. Gosford park l’ho visto durante una lezione di teatro, perché doveva servire per lo studio dei personaggi! mi era piaciuto moltissimo!!
    Becoming Jane… cosa dire? anche io, come te, adoro Anne Hathaway e dovevo assolutamente vederla interpretare Jane Austen, la mia scrittrice preferita! Non mi ha emozionato, però non mi è neppure dispiaciuto ;)

    Miss Piggy

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