The Minstrel’s Tale


di Anna Questerly

The Minstrel’s Tale
Book II

Titolo: The Minstrel’s Tale
Serie: The Minstrel’s Tale (1)
Genere: storico
Autore: Anna Questerly (sito ufficiale)
Nazionalità: U.S.A.
Anno prima pubblicazione: 2010
Ambientazione: Francia giorni nostri; Francia e poi Londra (Inghilterra), 1376-77
Personaggi: Amos Questerly, Richard (Riccardo Plantageneto di Bordeaux), Anna Questerly
Casa Editrice: Wishbone Publishing
Copertina: Don Gerron
Pagine: 230
Provenienza: Amazon, 5 giugno 2014
Link al libro: IN LETTURAANOBIIGOODREADS
inizio lettura: 9 agosto 2014
fine lettura: 6 settembre 2014


I have sworn an oath to uphold the secret, a great and terrible confidence that changed the events of the world. Yet I find the guilt of my own contribution to the horror, gnawing away at my innards. I have thought of little else these past years. Whilst my life wanes and the end draws near, I find I dread living with this wrenching guilt more than I fear the grave. And so I will take pains at last to share the awful truth; may God have mercy on my soul.
Ho fatto un giuramento, di mantenere il segreto, una grande e terribile fiducia che ha cambiato gli eventi del mondo. Eppure trovo il senso di colpa del mio contributo all’orrore che rosicchia le mie interiora. Ho pensato a poco altro in questi ultimi anni. Mentre la mia vita svanisce e la fine si avvicina, scopro che ho paura di vivere con questo straziante rimorso più di quanto temo la tomba. E così prenderò i dolori alla fine per condividere la terribile verità; possa Dio avere pietà della mia anima.
[Incipit del racconto di Amos Questerly]

(Pagina 11)

Un romanzo storico scaricato per caso e letto perché utile per una sfida, mi è piaciuto abbastanza da voler proseguire con la serie.

Anna Questerly ha quattordici anni quando con i genitori va a passare le vacanze in Francia, in una vecchia proprietà della famiglia del padre che hanno di recente ereditato. Anna si aspetta di passare un’odiosissima estate lontana da Phoenix, la sua città, gli amici, e i divertimenti a cui è abituata, ma cambierà idea quando scoprirà in una delle stanze della casa un vecchissimo manoscritto datato XIV secolo il cui autore porta il suo stesso cognome. Insieme al padre inizia a tradurre dall’inglese antico la storia del menestrello Amos e dell’incontro di questi col giovane Richard.

Ho scaricato questo libro da Amazon un giorno che l’ho trovato gratis, perché mi piacciono i romanzi storici, ma soprattutto, non lo nego, perché pensavo potesse risultarmi utile per la sfida del protagonista visto che ha ben due personaggi il cui cognome inizia con la Q. E infatti è proprio per questo che l’ho letto! :)

Minstrel's path by Yue-Iceseal on deviantART

La trama prende spunto dall’espediente più vecchio del mondo: il ritrovamento di un manoscritto antico! Anna, autrice del romanzo e protagonista della cornice (per dare al tutto un maggiore senso di verità, suppongo), vi fa il favore di tradurre in inglese moderno questo manoscritto vergato da un suo antenato che svolgeva nell’anno del Signore 1376 l’affascinante professione di menestrello. L’ambientazione è interessante soprattutto per quanto riguarda proprio questo personaggio: Questerly ci racconta come vivevano i menestrelli, i segreti del mestiere (nascosti in particolare nelle tasche!), i viaggi, i racconti, le soddisfazioni. E anche la moda: pare infatti che siano stati proprio Amos e Richard a lanciare le famose calzamaglie bicolore che sempre associamo al Medioevo! :)

I personaggi principali sono i due protagonisti. Nel loro viaggio ne incontreranno altri, alcuni di fantasia, altri realmente esistiti, ma tutti comunque resteranno sullo sfondo, lasciando solo Amos e Richard a fare impressione sul lettore. Personalmente non mi sono dispiaciuti, ma neanche mi hanno particolarmente colpito. Richard, si capisce immediatamente, è l’erede al trono, futuro re Riccardo II, ma mantiene il segreto fino tipo a quasi metà libro, un po’ inutilmente, perché già prima che ci venga dato qualche “indizio” la sua identità appare piuttosto chiara (non per Amos, però).

Lo stile è piacevole. Non è fintamente antico, vista la scusa della traduzione effettuata da Anna e dal padre. Seguendo la vita del menestrello Amos ogni tanto abbiamo la possibilità di ascoltare alcune delle sue storie, a volte anche in rima: mi è piaciuta molto questa idea, anche se non proprio tutte le storie erano ugualmente interessanti. L’ultima, per esempio, era carina ma un po’ troppo semplificata, e soprattutto l’ho trovata un po’ poco adatta al periodo (racconta di una scuola per draghi stile Harry Potter dove i piccoli imparano a volare, sputare fuoco e accumulare tesori). Onestamente non so neanche se esistessero scuole a quel tempo, ma, appunto, qui ammetto la mia ignoranza. Un vero errore di cui invece sono sicura, sempre a proposito di anacronismo, proviene da un altro dei racconti di Amos, che ha per protagonisti api e colibrì… ma siamo in Europa nel 1376: i colibrì sono uccelli originari del continente americano, a quel tempo non ancora scoperto da Colombo, quindi nel Vecchio Continente nessuno poteva conoscerli! Ok, ai fini del romanzo non ha una grande importanza, ma lo trovo una svista davvero grossa!

La copertina de libro è carina, e il disegno è totalmente attinente visto che rappresenta Amos, Richard e il cane Bandit che si dirigono verso un città. Il titolo è accattivante : a prescindere dal motivo che mi ha poi spinto a scaricare il libro, è stato il titolo ad attirarmi come prima cosa.

Ok, questo qui è un bardo e non un menestrello, però mentre leggevo mi veniva spesso in mente questa classe (si dice così? Non ricordo più!) di D&D che fu quella del mio primo (e per ora unico) personaggio!
BARD: Lancaster Montage by Mytherea on deviantART

Commento generale.

Questo libro l’ho trovato molto carino. A tratti mi ha preso molto, a tratti l’ho trovato forzato, ma è stato una bella lettura. In particolare mi è piaciuta la rappresentazione della vita del menestrello, e di come il suo mestiere fosse tenuto in grande considerazione da tutti, dai re al più povero mendicante. Non è difficile capire perché: il desiderio delle persone di conoscere nuove storie, di allargare la propria fantasia, di avventure, di personaggi, di emozioni, è la stessa identica che mi fa aprire un libro dopo l’altro, quindi ne comprendo benissimo l’importanza.

Una cosa che invece non mi è piaciuta è lo sviluppo che avviene alla fine del romanzo nella cornice con protagonista Anna, ai giorni nostri: la ragazza si invaghisce del fratello di una delle nuove amiche francesi. Ecco, questo principio di love story non mi ispira per niente, mi sembra un inserimento forzato, banale e noioso!

Il libro è il primo di una trilogia: non lo sapevo, ma avrei dovuto immaginarlo (difficilmente si trovano gratis gli stand alone!). E finisce proprio sul più bello, lasciandoci la curiosità di capire come Amos sia finito nell’infelice situazione che ci descrive all’inizio, prima di cominciare il lungo flashback che costituisce tutta la storia. Insomma, dovrò per forza leggermi i seguiti! :)

Sfide

Mini recensione in 5 parole

The fascinating profession of minstrel [L’affascinante mestiere del menestrello]

Un po’ di frasi

The plane touched down four times, like a flat rock skipping across the surface of a lake.
L’aereo toccò terra quattro volte, come una pietra piatta che rimbalza sulla superficie di un lago.
[incipit]

The warm, familiar scent of books drew me into the next dark room. I turned on the light and smiled in delight at the library.
Il caldo, familiare profumo di libri mi attirò nella successiva stanza buia. Accesi la luce e sorrisi di gioia alla biblioteca.
(Pagina 3)

explicit Leggi

2 pensieri riguardo “The Minstrel’s Tale

  1. Grande, ma quindi ti sei rimessa a leggere in inglese!! Bravissima, ci hai anche messo poco a finirlo. Io quest’anno non sono stata altrettanto brava, finora ho letto solo in italiano, però per lo meno sto facendo fuori un pò di non letti arretrati da secoli!

    1. Guarda, ho iniziato davvero a leggere in lingua tipo a dicembre, e non ho più smesso!!! Mi piace troppo! Ora ogni nuovo libro che compro, se è di un autore di lingua inglese e moderno/contemporaneo, lo prendo in originale, mentre per i classici cerco quelli col testo a fronte, quando possibile. Però hai ragione: a casa ho moltissimi libri in italiano, quindi tutta questa lettura in lingua ha lo svantaggio di non farmi smaltire la TBR pile! Però cerco di fare una cosa equa, un po’ e un po’… ovviamente non sempre ci riesco!

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.