Mercoledì al Museo (18) – Speciale Londra
(6): National Gallery

Questa rubrica sarà postata di mercoledì, ma sicuramente non ogni mercoledì. Si parla di arte, di artisti, di musei, di archeologia, di architettura… tutti argomenti che mi appassionano ma di cui non sono sicuramente un’intenditrice. Lo scopo di questa rubrica è quindi fare una chiacchierata su cose che vedo, sento, leggo, eccetera. Spero vi piacerà! :)

La cena di Emmaus (1601-1602; olio su tela) di Caravaggio, il motivo principale per cui volevo andare alla National Gallery.

La National Gallery era uno dei posti che avevo in programma di visitare durante il mio soggiorno londinese, ma poi purtroppo non c’è stato tempo e l’ho dovuta a malincuore cancellare dalla lista dei posti da vedere. Poi è successo che il giorno prima di partire, l’ultimo che passavo interamente a Londra e che ho cercato di sfruttare al massimo per vedere più cose possibili, mi sono fermata per caso a Trafalgar Square e non mi ricordavo assolutamente che la National Gallery fosse proprio lì! Erano passate da poco le quattro del pomeriggio, il che significava che mancava un’oretta e mezza alla chiusura del Museo. Ma la cosa più bella dei musei londinesi è che che non si paga per entrare, e quindi mi dico: che mi costa farmi un giro veloce per fare almeno un saluto a Caravaggio?
Questo pittore è senz’altro il mio preferito, ne ho già parlato più volte. A scuola l’ho studiato, ricordo qualche vaga nozione sull’importanza della luce nei suoi quadri, ma la verità è che poche opere d’arte mi emozionano tanto quando i quadri di Caravaggio. Quindi appena entrata ho chiesto in quale sala fosse, e perdendomi un paio di volte alla fine l’ho trovato e ho potuto ammirare tre quadri e commuovermi come sempre di fronte a tanta bellezza. I quadri in questione erano la Cena in Emmaus, il Ragazzo morso da un ramarro e Salomè con la testa del Battista.
Il primo lo vedete in alto come immagine di apertura del post, e tra i tre è quello che mi è piaciuto di più. Sono rimasta un bel po’ ad osservarlo, e ho fotografato singolarmente tutti i particolari che più mi affascinavano, tipo il gesto del discepolo di sinistra che sta per alzarsi, la sedia, gli abiti, il fazzoletto del discepolo di destra, e soprattutto il bellissimo cesto di frutta che è la copia esatta di quello più famoso che chi ha una certa età ricorderà era sulle 100 000 lire.
Gli altri due li vedete qui sotto, come ho detto mi piacciono un po’ meno, ma sempre bellissimi dipinti.

Ragazzo morso da un ramarro (1595-1600; olio su tela) e Salomè con la testa del Battista (1607-1610; olio su tela) di Caravaggio.

Dopo aver passato diversi minuti in contemplazione, visto che c’è ancora tempo, parto alla ricerca di altri autori di cui ho sentito parlare da due ragazze italiane che mi stavano accanto, ovvero Botticelli, Leonardo e, soprattutto, Tiziano. E mentre giro per le sale un po’ a casaccio, mi imbatto in alcuni capolavori che sono stati ancora più sorprendenti perché non li cercavo, non me li aspettavo, e me li sono trovati davanti all’improvviso: meraviglia!

Il primo è stato il vecchio zio Vince: da lontano, sopra le teste di tutta la gente che la stava ammirando, ho adocchiato la famosa sedia. E dopo è stato tutto un uhuu!! e ohoo!! perché mi sono accorta che il quadro a fianco era il Vaso con quindici girasoli, meraviglioso, e ho pensato “credo sia il mio preferito!”, ma ecco che poi noto che a fianco ce n’è ancora un’altro, il famosissimo e e meravigliosissimo Campo di grano con cipressi, e di nuovo “il mio preferito!” :D Lo dico sempre, ma con Van Gogh è forse più vero de solito: viste dal vivo queste opere sono davvero emozionanti!

Da sinistra in senso orario: Campo di grano con cipressi (1889; olio su tela), La sedia di Vincent (1888; olio su tela), Vaso con quindici girasoli (1888), tutti ovviamente di Vincent Van Gogh

Continuo il mio giro, purtroppo sempre di corsa, ma passando in una sala l’occhio mi cade si alcuni quadri rappresentanti delle ballerine. Sarà mica Degas?, mi chiedo. Sì, era proprio lui. Con due dipinti, una donna che si asciuga e delle ballerine: non sono riuscita a trovare link su questi due quadri, che sono variazioni su temi molto dipinti da questo autore, quindi immagino che questi due non siano proprio tra i suoi più famosi, e in generale non è che io conosca tanto Degas o lo ami particolarmente. Ciò non toglie che comunque è stato piacevole “incontrare” questi due quadri e riconoscerli, pur nella mia ignoranza!

I due dipinti di Degas.

Sempre per caso, in questo mio veloce girovagare, vedo un quadro che penso chiunque abbia mai studiato Storia dell’Arte deve ricordare, perché è troppo particolare: il Ritratto dei coniugi Arnolfini di Jan Van Eyck, col famoso specchio alle spalle… scusate se mi ripeto, ma pure questo, dal vivo, semplicemente… wow!

Il Ritratto dei coniugi Arnolfini (1434; olio su tavola) di Jan Van Eyck.

Arrivo finalmente alle stanze che cercavo, con Botticelli e Leonardo, ma non mi ci sono fermata a sufficienza, perché l’ora di chiusura si avvicinava sempre di più, e dovevo ancora trovare l’ultimo artista che desideravo vedere. Ho comunque fatto delle fotto quindi eccovele con una breve didascalia.

Battesimo di Cristo (1440-1460; tempera su tavola) di Piero della Francesca
Prima di fiondarmi da Botticelli, riconosco questo quadro di Piero della Francesca. Ora, a me un certo tipo di arte così statica e “piatta” non piace particolarmente. Certo, l’opera ha moltissimi pregi, ma proprio da un punto di vista estetico non mi fa impazzire. Però questo dipinto l’avevo visto tante di quelle volte, prima a scuola sui libri di storia dell’arte e poi probabilmente in molte altre occasione, che mi era diventato molto familiare, e non posso negare che mi ha fatto comunque un certo effetto ritrovarmelo davanti dal vivo.

Venere e Marte (1482-1483 circa; tecnica mista su tavola) di Sandro Botticelli
Ammetto, questo quadro di Botticelli non lo conoscevo, e neanche mi piace più di tanto, ma lo stile è inconfondibile e mi ha fatto comunque piacere incontrarlo anche qui.

La Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci (1494-1499 poi 1506-1508 circa; olio su tavola)
Un’opera molto famosa (sebbene, credo, meno dell’ominima conservata a Parigi), sempre piacevole da ammirare.

Ed eccomi infine giunta da un altro artista che desideravo proprio ammirare: Tiziano. Ho visitato una mostra di questo pittore qualche anno fa, ricordo mi piacque ma non mi entusiasmò come quella di Caravaggio. Però avevo comunque un certo debole per lui dai tempi della scuola, e in particolare ricordavo bene uno dei suoi quadri. Non avevo idea fosse qui, però onestamente ci speravo! Alla National Gallery ci sono diversi dipinti di Tiziano, tutti molto belli, ma questo qui è senza dubbio il mio preferito: La Schiavona. Mi ricordo mi colpì moltissimo dalla prima volta che lo vidi in particolare per la precisione e la bellezza con cui sono state dipinte le maniche della donna, così enormi, ripiegate, fatte di tessuti diversi. E poi il velo, la pelle, l’espressione, la catenina d’oro al collo… Insomma, mi portavo appresso una fascinazione incredibile per questo dipinto, e trovarmelo finalmente davanti agli occhi, inaspettatamente, per di più, è stata un’emozione grandissima tanto che quasi quasi (quasi) ha surclassato quella provata per Caravaggio! :)

La Schiavona (1510 circa; olio su tela) di Tiziano Vecellio.

La prossima volta che andrò a Londra, (perché ci devo assolutamente tornare!) la National Gallery sarà la mia prima tappa, senza dubbio! Già una visita breve e di corsa mi ha dato tanto piacere e tante emozioni, chissà quante me ne deve riservare se visitata con tutta calma! Che poi lì vicino c’è anche la National Portrait Gallery, di cui ho visitato solo lo shop, e che pure mi incuriosisce tantissimo!

Bene, con questo post finisce lo speciale londinese di Mercoledì al Museo. C’ho messo più di due mesi a raccontarvi tutto, grazie mille per avermi sopportato (mi sento un po’ come Patty e Selma che tornano dalle vacanze con tante foto e obbligano i nipoti a guardarsi le diapositive)! I prossimi MaM saranno sicuramente meno girovaghi, in attesa di potermi regalare un altro bel viaggetto da qualche parte!

Io fuori dalla National Gallery, con la bellissima busta che mi hanno dato per aver comprato un paio di matite.

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