Zadig


o il destino. Storia orientale
di Voltaire

Titolo: Zadig o il destino
Sottotitolo: Storia orientale
Titolo originale: Zadig ou la Destinée. Histoire orientale
Genere: filosofico
Autore: François-Marie Arouet, in arte Voltaire (Wikipedia)
Nazione: Francia
Anno prima pubblicazione: 1747
Ambientazione: Babilonia, Egitto, Arabia; XV secolo
Personaggi: Zadig
Casa Editrice: Einaudi
Traduzione: Tino Richelmy
Copertina: Giovanni Lussu
Pagine: 100
Provenienza: Biblioteca
Link al libro: IN LETTURAANOBIIGOODREADS
inizio lettura: 20 dicembre 2014
fine lettura: 23 dicembre 2014


Si venne a parlare delle passioni. – Ah! Quanto sono fatali, – diceva Zadig. E l’eremita: – Sono i venti che gonfiano le vele del vascello, qualche volta lo portano a fondo ma senza di loro il vascello non navigherebbe.

(Pagina 85)

Un libro letto per caso, molto più piacevole di quanto pensassi!

Zadig è un giovane saggio e onesto, che il destino sembra aver preso di mira, perché gliene capitano di tutti i colori.

Ho scoperto di questo libro leggendone ne I sotterranei della cattedrale, quando il protagonista paragonava il suo modo di ragionare a quello appunto di Zadig. E infatti il protagonista di Voltaire nel capitolo “Il cane e il cavallo” dimostra come solo osservando riesce a dedurre come sono fatti e dove sono finiti il cavallo del re e la cagnolina della regina. Zadig però ha infinite qualità, tra cui anche l’umiltà, per cui non si vanta delle sue abilità intellettive come i suoi successori letterari (Dupin, Sherlock Holmes, Poirot), e non ne trae vantaggio, anzi, spesso lo mettono nei guai.

Di Voltaire [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

La trama segue le avventure di Zadig, in ogni racconto un episodio diverso che mette in luce le sue qualità e la sua sfortuna. Veramente gli capita una sfiga dopo l’altra! Ad un certo punto se ne va in giro a spargere saggezza e appianare dispute, torna a casa e scopre che l’hanno condannato a morte: fa quasi ridere!

L’ambientazione è un medio oriente fascinoso, ma simile a quella che doveva essere una qualsiasi corte europea del tempo, con invidie e intrighi tra i cortigiani, monarchi infantili e capricciosi, e in generale un ambiente ostile per un uomo onesto come Zadig.

Incontriamo parecchi personaggi, ma il protagonista oscura un po’ tutti. Dalla descrizione che viene fatta all’inizio pare un uomo perfetto, con tutte le virtù. Sa sempre cosa fare, è sempre pronto ad aiutare, e se qualche volta sbaglia è subito pronto a correggersi. Il nostro eroe cerca la felicità, ma nonostante la sua condotta irreprensibile si trova spesso nei guai: viene ingannato, tradito, accusato svariate volte di azioni che non ha commesso, costretto a pagare multe, esiliato, venduto come schiavo, condannato a morte… ma non si perde mai d’animo, e grazie al suo acume, alla sua sapienza e alla sua gentilezza riesce sempre a cavarsela, anzi, a migliorare rispetto alla sua situazione precedente. Nonostante questo, è talmente una persona semplice, aperta e limpida che non risulta neanche antipatico!

Lo stile di Voltaire in questo libro è molto scorrevole. Avevo paura che a leggere un libro così vecchio, per di più a tema filosofico, mi sarei persa dopo le prime pagine, invece le avventure di Zadig conquistano, e scorrono via veloci, con la curiosità di sapere come si tirerà fuori dalla prossima sventura.

La copertina di questa mia edizione è semplice e vuota, ma non male. Il titolo è semplice anche lui.

Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da Moly.Hu

Commento generale.

Un libro interessante, molto più fresco e piacevole di quanto immaginassi, diverte e avvincente, che celebra il trionfo della ragione e dell’onestà, nonostante tutti i problemi che entrambe provocano al protagonista!

Sfide

Mini recensione in 5 parole

Per far trionfare la ragione

Un po’ di frasi

O fascino degli occhi, assillo dei cuori, luce dello spirito, non posso baciare la polvere dei vostri piedi perché movete così poco i passi o li movete sopra tappeti iranici o su petali di rose. Vi offro la traduzione del libro d’un antico sapiente, che con la buona sorte d’essere libero e senza impegni, ebbe anche quella di passare suo tempo nello scrivere la storia di Zadig: un lavoro che dice più di quanto sembra.
Lettera dedicatoria di «Zadig» inviata da Sadi alla Sultana Sheraa (il giorno 18 del mese schewal. Anno 837 dell’Egira)
[incipit]

[Zadig era] dotto nelle scienze degli antichi Caldei, conosceva tutto quanto a quel tempo si sapeva sui principî fisici della natura, e della metafisica conosceva tutto ciò che in ogni tempo si è saputo, cioè assai poco.
(Pagina 5)

L’occasione di danneggiare capita cento volte al giorno, quella di far del bene una volta all’anno: è un detto di Zoroastro.
(Pagina 19)

Zadig: Ma se esistesse soltanto il bene e non il male?
Jesrad: Allora questa non sarebbe la terra.
(Pagina 88)

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