Agents of S.H.I.E.L.D., stagione 3

Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D.
← STAGIONE 2
STAGIONE 4 →

Coulson: We’re in the dark. But right now Ward and this thing… they’re not afraid to take what they want, to kill who they want. So what’s our advantage?
Mack: They’re not afraid.

Coulson: Siamo all’oscuro. Ma proprio in questo momento, Ward e questa cosa… non hanno paura di prendere quello che vogliono, di uccidere chi vogliono. Quindi, qual è il nostro vantaggio?
Mack: Non hanno paura.

(Episodio 16)

Serie creata da Joss Whedon, Jed Whedon e Maurissa Tancharoen
con Clark Gregg

Un’altra straordinaria stagione, mi è piaciuta più della precedente, anche se poi il finale mi ha lasciata un po’ stranita…

La pillole di olio di pesce che avevamo visto alla fine della scorsa stagione stanno creando nuovi Inumani, e una misteriosa organizzazione governativa chiamata ATCU gareggia con lo S.H.I.E.L.D. nell’individuarli. Fitz sta cercando in tutti i modi di riportare indietro Simmons mentre Coulson è alle prese con la sua nuova mano robotica. Infine, Ward in cerca di alleati e di vendetta ritorna da quel che resta dell’Hydra.

Come nelle stagioni precedenti, anche in questa succedono talmente tante cose, vengono portate avanti talmente tante storyline che farne un commento generale mi risulta difficile. I personaggi, a causa degli eventi passati e anche di quelli che accadono in questa stagione, evolvono, si modificano, in alcuni casi anche drasticamente (Fitz all’inizio sembra quasi un’altra persona, Jemma non ne parliamo proprio, Coulson sembra a tratti perdere la sua sicurezza, Ward muore e poi “diventa”un alieno, Daisy prende consapevolezza del suo enorme potere, Hunter e Bobbi vanno via, Mack e Lincoln non sono più guest star ma parte fissa del cast e di conseguenza aumentano di importanza. In questa stagione infatti ci sono veramente tanti personaggi: i principali sono ben 10. Questo è sicuramente positivo, anche perché mi piacciono, chi più chi meno, tutti, però c’è anche un lato negativo: la presenza di tutti questi personaggi tutti insieme porta alle volte alcuni di loro a passare attraverso alcuni episodi come ombre, e una che in particolare ha sofferto di questa cosa è May: a parte qualche caso l’ho trovata un po’ spenta.

<

p class=”tes”>La trama, come anche nella scorsa stagione è molto ricca, ci sono tante storyline che vengono portate avanti insieme, e si avvicendano nel corso delle puntate. Altro aspetto per quanto mi riguarda molto positivo è infatti che gli eventi si sono evoluti molto velocemente: appena c’era un mistero, qualcosa che ci teneva sulle spine, in un paio di puntate si chiarisce, e poi ovviamente se ne formano altri. Questo inoltre evita quelle puntate riempitive che si trovano spesso nelle serie tv americane, e tenere sempre vivo l’interesse. Come nelle scorse stagione la serie si è presa una pausa tra dicembre e marzo, e come nelle scorse stagioni l’ultima puntata prima della pausa ha chiuso un ciclo, e ci ha lasciati in attesa di sviluppi interessanti e preoccupanti. La puntata successiva poi ha introdotto un tema che ho trovato proprio geniale: l’episodio inizia con un’anticipazione già del finale di stagione, e pian piano nel corso degli episodi si crea un’ansia e un’aspettativa notevole per le ultime (bellissime!) puntate.

Di seguito, il mio commento ai singoli episodi che ho scritto a mano a mano che la stagione andava avanti. Attenzione ogni singolo commento può essere spoiler per i precedenti! A fine post i dettagli della serie.

Episodio 1: Laws of Nature


Sceneggiatura: Jed Whedon e Maurissa Tancharoen
Regia: Vincent Misiano
Guest Star: William Sadler (Presidente Ellis), Constance Zimmer (Rosalind Price), Andrew Howard (Banks), Matthew Willig (Lash), Juan Pablo Raba (Joey Gutierrez)
Marvel Cinematic Universe
Ant-Man
Episodio 2: Purpose in the Machine →
Voto: 8

Le pillole di olio di pesce contaminate stanno creando nuovi Inumani, e una misteriosa organizzazione fa a gara con lo S.H.I.E.L.D. per catturarli.

Per fortuna il passaggio dall’acqua ai pesci delle “nebbie” le ha rese non più letali per gli esseri umani, quindi hanno effetto solo se a ingerirle è un potenziale Inumano, che quindi viene attivato. Ne conosciamo uno in questo episodio, il primo che lo S.H.I.E.L.D. riesce a contattare, si chiama Joey, fa squagliare i metalli, ed è gay: non so se lo rivedremo ancora come personaggio ma a me farebbe pacere anche perché sarebbe il primo personaggio dichiaratamente non eterosessuale della serie.

Ritorna il Bus, o meglio, il Bus 2.0, con nuove interessanti attrezzature, tipo una specie di ascensore che porta lì direttamente da terra. Conosciamo dei cattivi che rapiscono gli Inumani per sperimentare su di loro, e fanno capo a una misteriosa donna di nome Rosalind, salvo poi scoprire che forse non sono cattivi, sono sempre arrivati anche loro troppo tardi trovando gli Inumani già morti. Si tratta comunque di un’organizzazione governativa chiamata ATCU, e il vero colpevole di queste uccisioni sembra essere un altro Inumano, un enorme riccio violento ed elettrico.

Che bello rivedere tutti quanti, mi erano mancati! Skye adesso si fa chiamare Daisy e ha imparato molto bene a controllare i suoi poteri. Coulson ha qualche difficoltà ad abituarsi al nuovo nome della ragazza, e anche alla sua nuova mano, ma soprattutto la grande novità che lo riguarda è che non indossa più i suoi soliti completi giacca e cravatta! Anche se è fichissimo così casual un po’ mi spiace perché quell’abbigliamento era un po’ la sua divisa, il suo marchio di fabbrica! Rivediamo anche Lincoln che non vuole più avere niente a che fare con S.H.I.E.L.D. o Inumani e vorrebbe essere lasciato in pace e avere una vita normale. Bobbi si sta ancora riprendendo e al momento lavora in laboratorio, mentre Fitz non si è arreso alla perdita di Jemma e continua ad indagare sul monolite. Hunter è deciso a dare la caccia a Ward, che non si fa vedere, come anche Jemma e May (che alla fine della scorsa stagione si era presa una vacanza), per tutto l’episodio. Nel post vediamo Jemma intrappolata su un altro pianeta: il monolite è quindi un portale per un’altra dimensione.

Il titolo della puntata è particolare: significa “Leggi della Natura” e appare molto inappropriato visto che abbiamo a che fare con forse innaturali.

Ultimo piccolo commentino: viene ad un certo punto nominato Hank Pym, dal film AntMan.

Episodio 2: Purpose in the Machine


Sceneggiatura: Daniel J. Doyle
Regia: Kevin Tancharoen
Guest Star: Peter MacNicol (Professor Elliot Randolph), James Hong (William May), Spencer Treat Clark (Werner von Strucker / Alexander), Blair Underwood (Dr. Andrew Garner)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 1: Laws of Nature
Episodio 3: A Wanted (Inhu)Man →
Voto: 8 e 1/2

Fitz ha trovato finalmente una pista per il Monolite, e Coulson chiama in aiuto una vecchia conoscenza, mentre Ward ritorna in attività.

L’episodio inizia in maniera molto strana: siamo nel 1839, in un castello in Gloucestershire, dove degli uomini stavano tentando di studiare il Monolite. Tornando ai nostri giorni, il team si reca in quello stesso castello perché una scoperta di Fitz ha portato Coulson a richiedere l’aiuto di una loro vecchia conoscenza, qualcuno molto esperto in civiltà aliene: il professor Elliot Randolph, ovvero Peter MacNicol! :D Alla fine, grazie anche al potere di Daisy e ad un colpo di testa di Fitz, riescono a riportare Jemma indietro!

Rivediamo Ward che sta mettendo insieme uomini e mezzi per la sua vendetta, e recluta il figlio di Von Strucker, e a fine episodio lo vediamo iscriversi alle lezioni di Andrew, l’ex marito di Melinda! Ho paura!

A proposito di Melinda, rivediamo anche lei, nel frattempo si è data al golf e ha deciso di passare del tempo con suo padre. Hunter va a cercarla per convincerla ad unirsi a lui nella missione contro Word, e prevedibilmente, dopo un’iniziale reticenza, Melinda accetterà. Si prospetta un altro interessantissimo duo! :)

Mi piace come si è presentato in queste due puntate il personaggio di Mack: dopo averlo amato, poi odiato per il tradimento, e poi perdonato per come si era comportato negli episodi finali, adesso mi ritrovo a non essere ancora del tutto tranquilla nei suoi confronti, per cui ogni sua espressione di affetto, fiducia e coesione col team mi colpiscono piacevolmente. Per esempio mi è piaciuto come sia accorso da SkyeDaisy (anch’io faccio un po’ fatica ad abituarmi al nome!) vedendola ferita, di come l’abbia abbracciata e consolata, e di come ancora la chiami affettuosamente Tremors. Quello che vorrei capire è se ha recuperato la sua stima per Coulson, perché prima del casino finale nella scorsa stagione quando aveva deciso di andarsene aveva detto che il motivo era unicamente che non voleva essere in uno S.H.I.E.L.D. in cui Coulson era il Direttore.

La “macchina” (machine) del titolo di questo episodio credo sia il Monolite, di cui effettivamente finalmente scopriamo la funzione. Alla fine verrà distrutto: e io che pensavo che avrebbe fatto un po’ da filo conduttore della stagione!

Episodio molto bello, anche più del precedente.

Episodio 3: A Wanted (Inhu)Man


Sceneggiatura: Monica Breen
Regia: Garry A. Brown
Guest Star: Constance Zimmer (Rosalind Price), Andrew Howard (Banks), Daniel Feuerriegel (Spud)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 2: Purpose in the Machine
Episodio 4: Devils You Know →
Voto: 9

L’ATCU ha iniziato una caccia spietata per trovare Lincoln, e il ragazzo rifiuta l’aiuto dello S.H.I.E.L.D.. Jemma fa fatica a riabituarsi al nostro pianeta mentre May e Hunter proseguono nel loro tentativo di infiltrarsi nell’HYDRA per cercare Ward.

Non so se è perché ogni episodio mi fa sempre più tornare in sintonia con questa serie, ma questo terzo mi è piaciuto ancora una volta ancora di più dei precedenti.

Lincoln poverino mi fa molta pena, soprattutto alla fine quando dopo aver causato involontariamente la morte di un suo amico, si decide finalmente a chiamare Daisy solo per venire poi tradito anche dallo S.H.I.E.L.D. perché Coulson scambia lui con Daisy, e alla fine sempre per salvare la ragazza sarà costretto ad offrire se stesso, ovvero la sua consulenza. Devo dire che capisco il suo ragionamento e lo condivido: è proprio stanco di combattere con persone e organizzazioni che alla fine sono dalla loro stessa parte! Bello comunque l’incontro tra Phil e Rosalind, in cui lei fa delle battute giocando con la parola “mano”, e scopriamo che i due hanno qualcosa in comune: l’amore per le auto d’epoca! Lei si presenta con una che fa sbavare un po’ Coulson:

Coulson: Does she [the car] have a name?
Rosalind: I love my car, but it’s just a car. And it’s a him.
Coulson: Ce l’ha un nome?
Rosolind: Amo la mia macchina, ma è solo una macchina. Ed è un lui.
Daisy e Mack

Coulson si è finalmente abituato al nome Daisy, quindi neanche lui la chiama più Skye, e confesso che inveve io lo trovo ancora strano! Mi piace sempre di più il rapporto che si evolve tra la ragazza e Mack, come stanno legando e si spalleggiano a vicenda.

Fitz cerca di aiutare Jemma e integrarsi di nuovo, ma per la ragazza non è facile, sussulta a ogni minuto rumore, e un cellulare che vibra sembra spaventarla. Mi piace comunque come è stato gestito il suo ritorno, si preoccupano di cose anche molto concrete come l’atmosfera, la diversa gravità e esposizione alla luce che c’era sull’altro pianeta. A fine episodio, piccolo colpo di scena: Jemma rivela a Bobbi che lei deve tornare su quell’altro pianeta!

Episodio 4: Devils You Know


Sceneggiatura: Paul Zbyszewski
Regia: Ron Underwood
Guest Star: Constance Zimmer (Rosalind Price), Andrew Howard (Banks), Matthew Willig (Lash), Spencer Treat Clark (Werner von Strucker / Alexander), Chad Lindberg (Dwight Frye), Blair Underwood (Dr. Andrew Garner), Alicia Vela-Bailey (Alisha)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 3: A Wanted (Inhu)Man
Episodio 5: 4,722 Hours →
Voto: 9

La collaborazione tra S.H.I.E.L.D. e ATCU si presenta complicata, ma per certi versi efficace, mentre il mostruoso Inumano aculeato continua a mietere vittime. Intanto la caccia di Hunter sta portando i suoi, pericolosissimi, frutti.

Ancora un episodio molto emozionante che porta nuove scoperte, nuove domande, nuovi problemi.

Rivediamo Alisha, l’Inumana che può moltiplicarsi e che aveva dato tanto filo da torcere a Daisy. Stavolta è dalla nostra parte, si è decisa a rivolgersi allo S.H.I.E.L.D. per avere protezione per lei e altri Inumani, ma viene attaccata anche lei dal mostro aculeato e una dei suoi doppi muore, lasciando l’originale traumatizzata.

Comunque Daisy ha proprio ragione a “rimproverare” Coulson: lui e Rosalind non me la contano giusta. Sono tutti “Phil” e Roz”, si tengono in contatto, si scambiano favori. Per fortuna ancora non si fidano, o almeno Coulson dimostra di non fidarsi del tutto di lei.

Veniamo a sapere un po’ di cose nuove sull’istrice gigante che uccide mutanti: è effettivamente un Inumano, si chiama Lash e i motivi per cui uccide i suoi simili non sono chiari, ma più complicati di quelli che potevamo immaginare: un suo “collaboratore” (chiamiamolo così) afferma che non gli piace per niente quello che fa, ma deve farlo. Un paio di volte nell’episodio vediamo che potrebbe attaccare facilmente Daisy, ma non lo fa, e di sfuggita la seconda volta la ragazza vede che è in grado di trasformarsi, quindi potrebbe essere qualcuno che conosciamo, ma chi? Banks mi pare troppo scontato. Rosalind? Lash sembra chiaramente di sesso maschile, ma se si trasforma…

May torna da Coulson (che bello!!!), nota l’assenza della cravatta e lui spiega che con la nuova mano ancora si sta ancora allenando per fare il nodo. Comunque May è tornata solo per avvisarlo dei guai in cui si sta mettendo Hunter, e chiedere rinforzi. Che ansia la scena di quando Hunter si infiltra!!! Avevo paura che potesse morire lui, e poi ovviamente ero ancora molto preoccupata per Andrew, e avevo ragione: l’episodio finisce con lui morto… o almeno così sembra! Vediamo solo un piede, sangue, e un’esplosione, ma vediamo anche chiaramente che il giovane von Strucker non era del tutto convinto di quello che stava facendo, e alla fine vediamo solo lui scappare dal locale prima che esploda, nessuno degli altri agenti Hydra si vede, quindi la cosa mi fa sperare che forse non è andato proprio tutto come voleva Ward.

Lo scorso episodio ci aveva lasciato con la scoperta che Jemma vuole tornare sul misterioso pianeta dove l’aveva portata il monolite, ed ero estremamente curiosa si sapere il perché. Ancora non ci viene svelato, ma a fine episodio la ragazza si dichiara pronta a dirlo a Fitz. Sono sempre più curiooooosa!!!!

Bello il titolo di questo episodio, mi ha fatto pensare a Supernatural: se non ricordo male c’è un episodio dal titolo molto simile in quella serie!

Episodio 5: 4,722 Hours


Sceneggiatura: Craig Titley
Regia: Jesse Bochco
Guest Star: Dillon Casey (Will Daniels)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 4: Devils You Know
Episodio 6: Among Us Hide… →
Voto: 8 e 1/2

La storia di Jemma nel pianeta del monolite.

Episodio interamente dedicato a Jemma Simmons e al lungo flashback dei 6 mesi che ha passato al di là del monolite (perfino il logo della serie è diverso), così finalmente scopriamo perché vuole tornare indietro. Un episodio veramente bellissimo, egregiamente orchestrato, non gli ho dato un voto più altro solo perché mi sono mancati gli altri personaggi (il primo episodio della serie senza Coulson!), ma mi è piaciuto moltissimo.

Povera Jemma, che paura ritrovarsi tutta sola su un mondo letteralmente alieno. In sovrimpressione vediamo le ore della sua permanenza lì che aumentano. All’inizio lei aspetta che il portale si apra di nuovo, poi dopo una ventina di ore che sorga il sole, ma non sorge mai (scopriamo poi che quello è il polo del pianeta e il sole vi arriva ogni 18 anni per pochi minuti), passano 3 giorni e alla fine lei si arrende e si incammina in cerca di cibo e acqua, parla da sola rivolgendosi a Fitz a proposito della loro cena, e comincia ad abituarsi alla vita sul pianeta, trova cibo, accende un fuoco, continua a registrare annotazioni (il suo cellulare ultrapotenziato resiste per mesi!), poi un giorno incontra un altro essere umano, Will, un astronauta della NASA che sta lì dal 2001. Insieme cercano un modo per tornare a casa, ovviamente finiranno con l’innamorarsi. Quando finalmente dall’altra parte i nostri aprono il portale, Jemma e Will vengono inseguiti da una misteriosa “cosa” che ha fatto impazzire a portato alla morte i primi compagni di Will. Alla fine Will resterà indietro per distrarre la “cosa” e permettere a Jemma di andare, ed è per questo, per lui che la ragazza vuole tornare. Dopo aver raccontato tutto questo a Fitz, lui si offre di aiutarla.

Jemma sul pianeta misterioso con la sua particolare illuminazione.

Episodio veramente molto particolare. Sulla superficie del pianeta alieno c’è una costante penombra azzurrognola, visto che è sempre notte e ci sono più lune in cielo (tra cui una molto grande). Quando siamo sottoterra la luce è più calda, più “terrestre”, ma comunque falsa perché dovuta a un substrato luminescente. Durante l’episodio, con l’eccezione di Fitz per pochissimo alla fine e di un video che Jemma guarda sul cellulare in cui si vedono anche Coulson, May e Daisy (allora ancora Skye), gli altri attori della serie sono completamente assenti. Non c’è quindi alcun collegamento con le altre storyline, e se finalmente rispondiamo al dubbio insinuatoci due episodi fa sul perché Jemma voleva tornare indietro, abbiamo altri misteri da risolvere, primo fra tutti l’identità della misteriosa “cosa” nascosta nelle sabbie del pianeta (e vorrei tanto che gli dessimo un nome a questo pianeta perché non posso continuare a chiamarlo “pianeta alieno”, “pianeta del monolite” o “quel pianeta lì”).

Il titolo si riferisce ovviamente al tempo passato da Jemma sul pianeta alieno: 4722 ore, ovvero circa 6 mesi.

Episodio 6: Among Us Hide…


Sceneggiatura: Drew Z. Greenberg
Regia: Dwight H. Little
Guest Star: Powers Boothe (Gideon Malick), Constance Zimmer (Rosalind Price), Andrew Howard (Banks), Matthew Willig (Lash), Spencer Treat Clark (Werner von Strucker / Alexander), Blair Underwood (Dr. Andrew Garner)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 5: 4,722 Hours
Episodio 7: Chaos Theory →
Voto: 8

May e Hunter devono fare i conti col fallimento della loro missione contro Ward. Il giovane Von Struker è in fuga e sia Ward che lo S.H.I.E.L.D. gli danno la caccia. Coulson continua a cercare di fare “amicizia” con Rosalind, mentre Daisy e Mack cercando di scoprire l’identità di Lash.

Andrew non è morto, si è salvato perché Coulson lo faceva seguire da un’agente dello S.H.I.E.L.D., e quindi i piedi che avevamo visto erano i suoi. May mostra delle emozioni, e decide di ritornare ufficialmente come agente, anche se solo per dare la caccia a Ward. Porta con sé Bobbi, che non è ancora del tutto guarita, non tanto fisicamente ma perché timorosa di tornare a combattere. Ovviamente entro fine puntata risolverà tutto.

Von Strucker, il cretinetto, è in fuga sia da Ward (di cui è terrorizzato) che dallo S.H.I.E.L.D. e si rifugia da qualcuno che era pare amico di suo padre, un uomo di potere, da come parla. Se non ho capito male, era uno dei membri del WSC (World Security Council), e vende ovviamente il ragazzino a Ward.

Coulson continua a “collaborare” con Rosalind e Daisy continua a preoccuparsi della cosa, e io con lei. Ma mi voglio fidare di Phil e credere che non si sta affezionando sul serio! Comunque, dopo qualche tentativo di sviare e rimandare la cosa, alla fine Rosalind lo porta alla sede dell’ATCU, e vediamo che è una sorta di immagazzinamento di Inumani tenuti in una sorta di coma farmacologico, una cosa abbastanza inquietante anche se la motivazione (dice lei) è di impedire che facciano del male a sé stessi e ai loro cari, in attesa di una cura.

Le parti di questo episodio che ho preferito sono state senza dubbio quelle legate alla ricerca della vera identità di Lash perché è una cosa che mi incuriosisce moltissimo. Daisy e Mack sospettano ovviamente subito di Banks, ma proprio perché era la risposta più ovvia ero abbastanza sicura che non fosse lui, e infatti i due ci confermano che non è un Inumano.

Ho trovato questa puntata un po’ sottotono, forse perché le ultime mi erano piaciute tanto, non so, ma in un paio di occasioni la sceneggiatura mi è parsa un po’ debole. Si salva però senza ombra di dubbio col solito sorpresone finale: il giovane von Strucker ci rivela prima di morire come sono andate le cose quando ha cercato di uccidere Andrew, e cioè che IL DOTTOR GARNER È LASH!!!!!!! Tra tutti i nomi che mi erano saltati in mente (per un momento ho pensato anche a Coulson, in fondo pure lui ha sangue alieno nelle vene), lui proprio non mi era neanche lontanamente passato per la testa! E ora sta cercando Lincoln, anche se sembra non avere invece nulla contro Daisy. Quale sarà il suo scopo? Perché odia quello che fa, ma lo ritiene necessario?

Episodio 7: Chaos Theory

Sceneggiatura: Lauren LeFranc
Regia: David Solomon
Guest Star: Powers Boothe (Gideon Malick), Constance Zimmer (Rosalind Price), Juan Pablo Raba (Joey Gutierrez), Matthew Willig (Lash), Blair Underwood (Dr. Andrew Garner)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 6: Among Us Hide…
Episodio 8: Many Heads, One Tale →
Voto: 8 e 1/2

May decide di parlare con Andrew dopo la scioccante rivelazione dello scorso episodio. Fitz e Simmons faticano ancora a riprendere il rapporto di prima. Coulson ottiene grazie a Rosalind la possibilità di parlare col Presidente.

Un flashback all’inizio ci mostra che Andrew non si è trasformato con le pillole di olio di pesce, come credevo, ma da un libro proveniente da Afterlife in cui Jayjin probabilmente aveva messo un cristallo come “sistema antifurto”. Melinda May è refrattaria ai sentimenti e onestamente dopo questo episodio non posso darle torto: una volta tanto che li usa, che sceglie di seguirli e andare a parlare con Andrew invece di denunciarlo immediatamente, le cose non vanno proprio benissimo, per nessuno. Alla fine Melinda deciderà di consegnare Andrew all’ATCU per tenerlo in sospeso, in forma umana. Povera!

Altre cose che ho trovato interessanti in questa puntata sono che rivediamo Lincoln che chiama Mack invece che Daisy per farsi aiutare, non volendo coinvolgere la ragazza. Mi è piaciuto il fatto che abbia deciso di fidarsi di lui, e ha scelto proprio Mack perché era presente ad un attacco di Lash, infatti Lincoln è sicuro che l’Inumano sia dello S.H.I.E.L.D.. Rivediamo anche Joey Gutierrez, l’Inumano del primo episodio che modificava il metallo.

Jemma dà a Fitz il suo telefono e lui finalmente vede e sente tutte le registrazioni che lei ha fatto sull’altro pianeta rivolgendosi a lui. La situazione di questa coppia è estremamente complicata: i sentimenti tra i due non sono mai venuti meno, però certo Jemma è ancora affezionata a Will, o forse si sente comunque in colpa nei suoi confronti. A fine episodio Fitz ha trovato forse qualcosa di utile, un’organizzazione che si è servita della NASA per studiare il portale.

Momento più interessante dell’episodio: Coulson deve andare a parlare col Presidente e per questo si rimette la giacca e cravatta! È stato bello rivederlo nella sua “divisa”, ma mi ha dato fastidio che da qui sia scaturito un altro momento tra lui e Rosalind che era presente e si è offerta di fargli il nodo alla cravatta. L’unica parte divertente del rapporto tra i due è che scopriamo che Phil le ha spiegato la mano artificiale con il morso di uno squalo! :D

Il post di questo episodio è stato il più succoso di sempre: Ward parla col tizio del WSC a proposito di voler eliminare Coulson e questo qui riceve una telefonata da Rosalind, che doveva portargli Coulson a quanto pare. Come se non bastasse, lei e Phil hanno passato la notte insieme!!! Spero davvero che Coulson sia stato sincero con Daisy quando le ha detto che con Rosalind sta solo fingendo di affezionarsi! Sono preoccupata!!!

Piccolo commentino in più: la serie sta prendendo una piega “veloce” che non mi dispiace: appena c’è un mistero, qualcosa che ci tiene sulle spine, in un paio di puntate si chiarisce. Se da una parte lo trovo molto soddisfacente perché ci dà in fretta le risposte che cerchiamo, ed evita quelle odiose puntate riempitive tipiche dei telefilm americani, dall’altra ho paura che gli argomenti portati avanti siano veramente tantissimi, ancora più della stagione precedente in cui portavamo avanti più storyline. Certo è che pur con qualche puntata meno riuscita (finora devo dire poi soltanto una, per quanto mi riguarda), la stagione sta procedendo abbastanza bene. Voglio continuare a fidarmi degli sceneggiatori! Dopo tutto anche nella scorsa stagione a metà ci fu il colpo di scena che rivoluzionò la trama da quel momento in poi.

Episodio 8: Many Heads, One Tale


Sceneggiatura: Daniel J. Doyle e Jed Whedon
Regia: Garry A. Brown
Guest Star: Powers Boothe (Gideon Malick), Constance Zimmer (Rosalind Price), Andrew Howard (Banks), Nelson Franklin (Steve Wilson), Mark Dacascos (Giyera), Blair Underwood (Dr. Andrew Garner)

Marvel Cinematic Universe
← Episodio 7: Chaos Theory
Episodio 9: Closure →
Voto: 9 e 1/2

Coulson porta Rosalind a visitare la sua base, mentre Ward ha un piano per scoprire il segreto dell’Hydra, e Fitzsimmons fanno una scoperta sconvolgente.

Questo penso sia stato l’episodio più bello di questa stagione finora. Mi è piaciuto talmente tanto che anche la storyline che trovo più noiosa, quella riguardante Ward, stavolta non mi è dispiaciuta, e Ward stesso mi è sembrano meno irritantemente stupido del solito.

Lincoln è rimasto con lo S.H.I.E.L.D., pare diventerà un agente. Mi fa molto piacere, ma continuo a pensare a quello che Andrew diceva a proposito del fatto che non sanno cosa il ragazzo nasconde. Il personaggio di Mack continua a piacermi sempre di più: anche se in questo episodio non fa nulla di particolare mi sono accorta che l’ho totalmente rivalutato e sta diventando uno dei miei preferiti. Hunter però rimane sempre il più divertente, in questo episodio in incognito con Bobbie nella parte di un hacker, irritante e anti-americano: adorabile! :) E ho adorato anche i loro nomi in codice: “Blonde” e “Brit”. Bobbie è tornata agente attivo, con una novità: dei manganelli potenziati, che, collegati a dei bracciali, funzionano tipo boomerang.

Novità per Fitzsimmons: finalmente si baciano!!!!! Però purtroppo il loro rapporto è ancora ben lungi dallo stabilizzarsi, sono maledetti, dice Fitz. Continuano comunque a lavorare su un modo per portare indietro Will, e scoprono che la missione di cui faceva parte era in realtà una sorta di sacrificio umano da parte di un’organizzazione segreta che esiste da secoli modificandosi nel tempo, e non è altro che l’odierna Hydra!

Phil porta Rosalind a fare un tour della base, e le mostra anche il suo ufficio con la sua collezione di gadget spionistici antichi, e vediamo che sulla parete ha appesa l’ascia con cui Mack gli ha tagliato la mano. Un po’ morboso come ricordo!

La parte più interessante di un episodio molto interessante è senz’altro, per quanto mi riguarda, il rapporto tra Coulson e Rosalind. Mack li guarda con sospetto, e devo dire che condivido le sue preoccupazioni, ma Phil mi tranquillizza annunciando l’operazione Spotlight, ovvero spiare l’ATCU. E ok, devo dire che adesso che non sono più in ansia sulle intenzioni di Coulson, li trovo quasi carini lui e Roz che si chiamano “dearest” e non si nascondono di nascondersi un sacco di cose, mentirsi e spiarsi a vicenda in continuazione, tanto che Phil commenta: We really have to figure out other ways to flirt. (Dobbiamo davvero trovare altri modi di flirtare). Comunque, Coulson tra le altre cose le rivela un po’ del suo passato, non sappiamo se ha detto tutta la verità ma mi piace pensare di sì perché in questo modo anche noi spettatori possiamo conoscere un po’ meglio il personaggio! Studiava storia all’università, e in questo modo aveva scoperto quanta di questa storia lo S.H.I.E.L.D. aveva aiutato a plasmare, e così è stato reclutato appena finito il college. Se non ha mentito la storia di essere stato nei Ranger che credo sia venuta fuori da qualche fumetto nel MCU non è vera. Comunque, alla fin fine, pare che Rosalind sia stata sincera, perché anche lei ingannata da Malick, e che quindi la sua attrazione per Coulson sia vera. Non posso dire di avere all’improvviso iniziato a shippare questi due, ma se non altro sono meno preoccupata da questo punto di vista.

A fine episodio come sempre una scoperta interessante, anche se stavolta rispetto a quanto è stata emozionante l’intera puntata, non possiamo proprio parlare di un finale col botto: Malick rivela a Ward il segreto dell’Hydra, che è molto più antica, anche se con nomi diversi, della seconda guerra mondiale, e che stanno aspettando che torni da un’altra dimensione (ovvero ovviamente il pianeta del monolite) un “leader” che dovrebbe conquistare il mondo, e serve loro di sapere come ha fatto lo S.H.I.E.L.D. a riportare qualcuno indietro. E chi sarebbe questo leader? La “cosa” nascosta nelle tempeste di sabbia?

Episodio 9: Closure


Sceneggiatura: Brent Fletcher
Regia: Kate Woods
Guest Star: Powers Boothe (Gideon Malick), Constance Zimmer (Rosalind Price), Juan Pablo Raba (Joey Gutierrez), Andrew Howard (Banks), Mark Dacascos (Giyera), Tyler Ritter (Thomas Ward)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 8: Many Heads, One Tale
Episodio 10: Maveth →
Voto: 9 e 1/2

Ward è deciso ad vendicarsi su Coulson, ma colpendolo ottiene solo l’effetto di far desiderare al Direttore la stessa cosa: annientare Ward una volta per tutte.

Da quando avevo visto il promo, dopo la fine dell’episodio precedente, e avevo capito che si trattava di una sorta di Coulson vs Ward, fremevo nell’attesa di vedere questo episodio, e allo stesso tempo ne avevo paura. Per questi motivi, e forse anche per l’attesa aumentata di una settimana per via della Festa del Ringraziamento, ero emozionata da morire quando l’ho visto! E sicuramente non ne sono stata delusa.

Il giorno della messa in onda di questo episodio Clark Gregg ha postato questa foto su Instagram, ufficializzando il termine “Coulsalind” per la coppia Coulson/Rosalind.

Continuo a non sapere di preciso che pensare di Coulsalind (come Clark Gregg stesso ha chiamato la ship, vedi immagine qui a fianco), ma devo ammettere che sono carini che cenano con due hamburger, a lume di candela. È per questo che penso che anche se questo episodio non porta la firma di Joss Whedon né nella sceneggiatura né alla regia, ci dev’essere comunque il suo zampino perché Rosalind muore prima di riuscire a dare anche solo un morso a quel panino di cui lei e Coulson avevano tanto parlato in passato, e ovviamente proprio quando stavo cominciando ad abituarmi alla coppia (e Clark Gregg con la sua foto pubblicata prima della messa in onda dell’episodio dimostra un certo sadismo!). Confesso che un po’ avevo il sentore che lei potesse morire in questo episodio, ma non così presto! E se non bastasse lo S.H.I.E.L.D. coinvolge Banks nelle indagini, cosa che mi faceva piacere perché comunque trovo simpatico il personaggio, e ovviamente poco dopo fanno fuori anche lui!

Vediamo parecchio Coulson in azione in questo episodio, e personalmente lo trovo sempre un… wow!!!! Nella sua caccia a Ward porta con sé Hunter e Bobbie, lasciando a Mack l’incarico di Direttore provvisorio. Durante il suo breve mandato Mack prende una decisione difficile: manda gli ancora non del tutto pronti Lincoln e Joey ad aiutare Coulson. Sìììììì! Io sono contentissima della cosa, e spero solo che Andrew si sbagliasse su Lincoln!

Conosciamo in questo episodio un personaggio che non credevo avremmo mai incontrato: Thomas Ward, il fratello minore del nostro Ward. Sarà vero quello che dice? Lui non è un mostro come Grant? Io ormai non mi fido più di nessuno! Mi chiedo infatti se questa sarà l’ultima volta che lo vediamo o no…

Mentre parlano del portale e del pianeta dall’altra parte, Fitzsimmons lo chiamano Maveth: ma da quando ha un nome?!?! Me lo sono perso?!?

Questo episodio si intitola “Closure”, ovvero “chiusura”, quella che cercano sia Ward che Coulson. Titolo beffardo perché l’episodio non chiude proprio niente lasciandoci proprio nel momento in cui le cose stavano diventando ancora più interessanti: Ward con un gruppo di agenti Hydra e Fitz è andato su Maveth per cercare di riportare la “Cosa” sulla Terra, e Coulson si è paracadutato con una mossa badassissima direttamente dentro il portale! E, una volta dall’altra parte, cade, sbatte la testa e rimane privo di sensi!

Episodio 10: Maveth


Sceneggiatura: Jeffrey Bell
Regia: Vincent Misiano
Guest Star: Powers Boothe (Gideon Malick), Constance Zimmer (Rosalind Price), Juan Pablo Raba (Joey Gutierrez), Mark Dacascos (Giyera), Dillon Casey (Will Daniels), Blair Underwood (Dr. Andrew Garner)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 9: Closure
Episodio 11: Bouncing Back →
Voto: 10

Mentre Mack nella sua nuova veste di Direttore deve affrontare decisioni difficili, su Maveth Fitz è intenzionato a trovare Will e riportare solo lui dall’altra parte del portale. E Coulson?

I’ll be damned! Tatooine!
Coulson

Nello scorso episodio mi ero molto stupita nello scoprire che il misterioso pianeta del Monolite aveva un nome (Maveth) e non era mai stato detto prima. In questo episodio mi sono resa conto che “Maveth” era la parola incisa nel castello dove sono riusciti ad aprire il portale (l’avevo dimenticato) e significa morte!

Fitz si dimostra molto coraggioso per come tiene testa a Ward e persiste nel suo intento di riportare Will (e solo Will!) indietro. Mack se la cava molto bene come Direttore, ma si vede che la cosa non gli piace per niente, e so trova molto più a suo agio quanto è il momento di agire. Ha come sempre un soprannome per tutti, e la piccola squadra formata da Daisy, Lincoln e Joey è diventata i “Power Rangers”. Joey mi piace tanto, spero che ora che è tornato ed è diventato parte attiva del team lo vedremo più spesso (e spero che non muoia, come succede sempre coi personaggi che mi piacciono!).

Coulson mi è piaciuto tantissimo, e se non fosse che lo adoro già immensamente, avrei iniziato a farlo quando, osservando le lune nel cielo di Maveth, esclama Che io sia dannato! Tatooine! XD* La “closure” dell’episodio precedente arriva finalmente in questo: Coulson uccide Ward e, non ho proprio capito perché, lascia la sua mano finta col corpo dell’ex agente su Maveth.

Una scena che mi ha fatto troppo ridere! XD

Questo è l’ultimo episodio prima della pausa natalizia, che si prolungherà un bel po’ perché, come l’anno scorso, in inverno ci terrà compagnia Agent Carter, e anche stavolta chiudiamo un arco narrativo prima della pausa, lasciandoci però in attesa dei prossimi sviluppi che si prospettano tutt’altro che sereni. Infatti Jemma ha liberato Andrew/Lash che le ha salvato la vita, ma poi ha ucciso tutti i mutanti ancora ibernati nel gel, e ora è di nuovo a piede libero. Fitz ha trovato Will, ma in realtà il giovane è morto salvando Jemma, e la Cosa si è impossessata del suo corpo finché Fitz non gli dà fuoco. Com’era prevedibile, però, la Cosa ha preso possesso del primo corpo a disposizione, e quindi non ci siamo ancora liberati veramente di Ward, visto che ora questo misterioso leader alieno ha le sue sembianze, e scopriamo nel post che è arrivato sulla Terra (portandosi appresso, non so perché, la mano di Coulson! Ma perché l’ha lasciata?!).

Una puntata veramente bella, in cui non abbiamo un attimo di pausa, vengono coinvolti quasi tutti i personaggi, giungiamo a una conclusione ma allo stesso tempo apriamo un nuovo scenario da cui non so che aspettarmi e personaggi vecchi e nuovi hanno modo di dare il meglio di sé. Insomma, un episodio veramente soddisfacente!


* Per chi non lo sapesse Tatooine è il pianeta d’origine si Luke Skywalker in Guerre Stellari, caratterizzato dall’avere due soli e tre lune.

Episodio 11: Bouncing Back


Sceneggiatura: Monica Breen
Regia: Ron Underwood
Guest Star: Powers Boothe (Gideon Malick), Juan Pablo Raba (Joey Gutierrez), William Sadler (Presidente Ellis), Natalia Cordova-Buckley (Elena “Yo-Yo” Rodriguez), Mark Dacascos (Giyera), Spencer Treat Clark (Werner von Strucker), Yancey Arias (Colonnello Victor Ramon), Gabriel Salvador (Lucio)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 10: Maveth
Episodio 12: The Inside Man →
Voto: 8

Coulson è determinato a trovare Malick, mentre la squadra si occupa un caso di un Inumano a Bogotà, in Colombia.

A marzo, dopo la pausa invernale, questa serie è ritornata in tv, ma a me c’è voluto aprile per riprenderla, e ricominciare subito ad amarla.

La puntata inizia in maniera enigmatica: una frase in sovrimpressione ci annuncia che stiamo vedendo una scena collocata “tre mesi dopo il presente”: c’è un veicolo nello spazio, il suo interno nel caos, una catenina con un crocifisso che fluttua in assenza di gravità e qualcuno dello S.H.I.E.L.D., non meglio identificato. Durante l’episodio conosciamo l’Inumana Elena, lei indossa la catenina quindi l’identità della persona nello spazio pare chiara, ma a parte questo non sappiamo più niente di quel “tre mesi dopo”! Facendo un paio di calcoli, da marzo tre mesi dopo significa giugno, cioè il finale di stagione!!! C’hanno dato un anticipone?!?

Coulson ha un incontro col il Presidente (a casa di Rosalind) e il succo del discorso di quest’ultimo è che lo S.H.I.E.L.D. deve continuare a rimanere segreto, ma continuare a fare quello che fa, mentre ufficialmente la risposta del governo alla “minaccia aliena” è sempre l’ATCU, che ha bisogno di un nuovo capo. Nel post scopriamo che la persona scelta per questo incarico sarà il generale Talbot: povero Coulson! :)

Il caso della settimana riguarda una mutante con una supervelocità un po’ particolare: può muoversi nell’arco di un battito cardiaco, e poi ritorna nel posto da cui è partita, e per questo Mack la chiama Yo-Yo. Scopriamo presto che questa tizia, Elena, stra usando il suo potere non per fare del male ma per proteggere la sua gente dalla polizia corrotta e violenta, e infatti uno dei poliziotti è un Inumano col potere di paralizzare le persone con lo sguardo. Elena collabora coi nostri, ma alla fine preferisce rimanere in Colombia invece che unirsi allo S.H.I.E.L.D., e Daisy decide non solo di accontentarla, ma di mandare a casa anche Joy: mi spiace, mi piaceva averlo tra noi! Comunque di sicuro non è l’ultima volta che vediamo entrambi, specie considerato quello che deve succedere “fra tre mesi”.

Il dio alieno nel corpo di Ward: non è messo proprio bene!

Per trovare Gideon Malick, Coulson decide di ripescare l’apparecchio di Raina che l’aveva “aiutato” a ritrovare la memoria su Von Strucker (che non ricordavo proprio fosse in mano allo S.H.I.E.L.D., credevo fosse morto). Il ragazzo è più morto che vivo ma con l’aiuto di Lincoln riesce a dare a Coulson le informazioni che vuole, ma il nostro Direttore riesce solo a fare sapere a Malick che è ancora vivo, e fargli perdere qualche milione per le coperture bruciate, ma niente di più. A proposito di Malick, lo vediamo alle prese con la Cosa da Maveth (credo non abbia ancora un nome) che abita il corpo di Ward: è debole, emaciato, ha bisogno di rimettersi in forze, e Malick comincia a temere di aver commesso un errore confidando così tanto sul grande potere di questa divinità. Ero molto curiosa di vedere come Brett Dalton avrebbe interpretato questo nuovo personaggio: per ora non mi pare niente di che, sembra sempre Ward, ma forse solo perché appunto non è ancora al suo meglio.

A fine episodio vediamo che Coulson ha un’ennesima nuova mano creata da Fitz che è praticamente umana (così Clark Gregg smetterà di indossare sempre un guanto) ma con qualche gadget in più (sono curiosa, chissà che si inventeranno!) ma lui la sente estranea esattamente come tutte le altre.

Il titolo (che letteralmente significa tipo “rimbalzare indietro”) si riferisce penso al potere di Elena che può muoversi ad incredibile velocità ma solo nello spazio di un battito, poi ritorna al punto di partenza, rimbalzando indietro come uno Yo-Yo.

In questa stagione questa serie tv ha veramente tanti personaggi: i principali sono ben 10. La cosa mi piace molto, anche perché chi più chi meno li amo tutti, però il guaio di avere questo affollamento è che alle volte alcuni personaggi sembrano passare attraverso gli episodi come ombre. Stavolta è stato il caso di May: la già solitamente taciturna agente dice ancora meno parole del solito, resta al fianco di Coulson ma è come se non ci fosse. Mi è un po’ dispiaciuto vederla così spenta!

Episodio 12: The Inside Man


Sceneggiatura: Craig Titley
Regia: John Terlesky
Guest Star: Powers Boothe (Gideon Malick), Brian Patrick Wade (Carl Creel), Mark Dacascos (Giyera), Gabriel Salvador (Lucio), Ravil Isyanov (Anton Petrov), Adrian Pasdar (Glenn Talbot)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 11: Bouncing Back
Episodio 13: Parting Shot →
Voto: 9

Il Presidente ha voluto una conferenza internazionale in Taiwan per discutere il problema degli Inumani, e Coulson deve andarci, al fianco di Talbot.

Lincoln ha iniziato ad allenarsi con May, ma vediamo che ogni tanto pare non riuscire a controllare bene il suo potere, e io non posso fare a meno di ricordare quello che aveva detto Andrew su di lui, e preoccuparmi!

Ritorna un personaggio che avevo quasi rimosso: Carl Creel, una specie di Inumano (perché in realtà ha dei poteri grazie ai cristalli ma pare sia umano) che può diventare qualsiasi materiale tocca. La sorpresa è che lavora per Talbot come guardia del corpo. Viene anche lui alla conferenza, dove Coulson è in incognito, in giacca e cravatta (da quanto!!!) e con gli occhiali. Il motivo della sua presenza lì è che stanno cercando l’inside man di Malick, e, colpo di scena, si tratta di Talbot! Scopriamo però che Malick gli aveva rapito il figlio, e quindi non aveva avuto scelta. Alla fine la situazione viene salvata proprio da Creel, pertanto pare vero quello che ha detto Talbot, che all’uomo era stato fatto il lavaggio del cervello dall’HYDRA, e ora è cambiato.

Malick continua a non fidarsi del Coso (come chiamarlo?!) che intanto continua a prendere informazioni da dovunque, attraverso sempre più numerosi schermi tv, e ora anche libri. Mentre Malick è via, Ward/Coso si fa portare degli esseri umani, li uccide prendendo da loro energia e riemerge caramellato e di nuovo in forma, e non posso negare che nonostante fosse un po’ ridicolo, quando guarda proprio verso la telecamera un po’ di inquietudine me l’ha messa!

Coulson sospetta che Malick riferisca a qualcuno, o a qualcosa… l’episodio finisce con Hunter e Bobbie nascosti sull’aereo di Malick.

Questo episodio mi è piaciuto più del precedente, più adrenalina, più emozioni e colpi di scena. Interessante la scoperta che il sangue di Creel funziona come un vaccino per i potenziali Inumani, anche se a Daisy la cosa non piace per niente. Ancora continuo a sentire un po’ la poca presenza di alcuni personaggi, May sempre più di tutti, sebbene stavolta sia più attiva e meno invisibile. Però di contro mancava Mack, senza che sia stata data alcuna spiegazione della sua assenza: perché?!?!

Episodio 13: Parting Shot


Sceneggiatura: Paul Zbyszewski e Daniel J. Doyle
Regia: Michael Zinberg
Guest Star: Powers Boothe (Gideon Malick), William Sadler (Presidente Ellis), Bethany Joy Lenz (Stephanie Malick), Ravil Isyanov (Anton Petrov), Ivo Nandi (Inspector Duval)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 12: The Inside Man
Episodio 14: Watchdogs →
Voto: 8

Hunter e Bobbie vengono interrogati separatamente da un’agente dell’Interpool, sono accusati di aver assassinato importanti membri del governo russo. Con un flashback vediamo cos’è successo dopo che sono atterrati con Malick in Siberia e come sono finiti in quella brutta situazione.

Episodio leggermente meno interessante del solito, ma comunque molto bello. Hunter è sempre estremamente adorabile, quando lo attaccano alla macchina della verità e gli chiedono il suo nome per esteso risponde Amadeus Ravenclaw Hunter! :D E continua a rispondere alle domande parlando di come fare un’ottima zuppa di funghi! :D

Conosciamo un nuovo Inumano con un potere molto particolare: crea una specie di “ombra” di energia, che può fare qualunque cosa e niente può fermarla, l’unica alternativa è uccidere l’Inumano che la produce.

Come ho detto, episodio per quanto mi riguarda leggermente inferiore alla media (ma ho visto che invece per esempio su IMDb ha un voto più alto) forse per l’uso dei continui flashback che ogni tanto fanno piacere ma mi pare che in questa serie ne stiamo un po’ abusando. Non mancano comunque scene molto belle, e un finale come al solito ricco di emozioni. Che dire, mi sta bene, non devo mai lamentarmi di certe cose! Dicevo che i personaggi erano troppi e non si riusciva a seguirli bene tutti, ed ecco che in questo episodio Bobbie e Hunter ci lasciano. Per fortuna non muoiono, come ho seriamente temuto ad un certo punto, ma essendosi ritrovati così invischiati in quello che per poco non è diventato un disastroso incidente internazionale, saranno ora seguiti a vita da svariate agenzie, e non potranno mai più essere agenti dello S.H.I.E.L.D.. L’episodio finisce con “l’addio delle spie”: Hunter e Bobbie sono in un bar a decidere del proprio futuro, quando una cameriera manda un bicchierino gratis, offerto da qualcuno che non ha fatto il suo nome. I due si guardano intorno e scorgono Jemma, poi arrivano altri bicchierini e notano tutta la squadra che, ognuno per conto suo non potendo né avvicinarsi né farsi notare, bevono alla loro salute. :'( Chissà se li rivedremo ancora!!

In questa puntata non vediamo mai né Lincoln (che sta studiando al Bozzolo) né Cosa/Ward. In compenso però nel post conosciamo un nuovo personaggio: la figlia di Malick.

Il titolo, “Parting Shot“, si riferisce immagino al “bicchiere di saluto”, oppure all’ultima stoccata, insomma, al fatto che questo è stato l’ultimo episodio per Bobbie e Hunter.

Episodio 14: Watchdogs


Sceneggiatura: Drew Z. Greenberg
Regia: Jesse Bochco
Guest Star: Titus Welliver (Felix Blake), Mark Dacascos (Giyera), Gaius Charles (Ruben Mackenzie)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 13: Parting Shot
Episodio 15: Spacetime →
Voto: 7 e 1/2

I Cani da Guardia, associazione che promuove odio contro gli Inumani, attaccano un edificio dell’ATCU con una tecnologia piuttosto avanzata. Chi ci sarà dietro l’attacco?

L’episodio inizia con Mack che si è preso una vacanza per stare con il fratello Ruben, in una scena che faceva presagire due possibili sviluppi per la vicenda: una noiosa puntata dedicata all’introspezione del personaggio di Mack (per carità, lui mi piace, ma non apprezzo molto gli episodi in cui non succede niente!) oppure… a questo fratello deve succedere qualcosa di brutto! Per fortuna nessuna delle due, e qui dimostro quanto sono incoerente: alla fine il conflitto che si era creato tra i due fratelli si risolve velocemente e ora Ruben ammira “Alfie”, come lo chiama lui. Ecco, ho trovato la cosa un po’ forzata, tutto si risolve troppo velocemente. Ma se poi fosse successo qualcosa di tragico come temevo, ci sarei rimasta troppo male!!!

C’è un inatteso ritorno in questa puntata: l’agente Blake! L’avevamo lasciato, credo ormai due stagioni fa, ferito molto gravemente da Deadlock. Per un po’ mi ero chiesta cosa gli fosse successo, ma poi confesso che me ne ero dimenticata. Mi ha fatto piacere rivederlo, ma mi è dispiaciuto trovarlo contro i nostri, a capo dei Cani da Guardia, ma, soprattutto, a farsi manipolare dall’HYDRA.

Non mi è piaciuta Daisy in questo episodio. Per ottenere informazioni sui Cani da Guardia non esita ad usare la forza anche contro dei semplici simpatizzanti che non hanno mai fatto uso di violenza. Vero che è stata una mossa efficace, ma non si rende conto che così non fa altro che confermare quello che pensano i Cani da Guardia sulle persone come loro?

È tornato Lincoln che va in missione con Coulson il quale vuole metterlo alla prova. Il ragazzo supererà brillantemente il test dimostrando di essere in grado di eseguire gli ordini, anche quelli che non condivide, e di sapere controllare i suoi poteri. Io però sono ancora preoccupata!

Di nuovo niente Ward/Coso in questa puntata. Tutto sommato un episodio più bello di quanto pensassi, ma decisamente sotto la media, e stavolta IMDb è d’accordo con me. Comunque coinvolge molte delle storyline, mi aspetto qualche grosso exploit dai prossimi episodi (anche perché ci avviciniamo al finale di stagione).

Qualche piccola curiosità. Mack si costruisce un “fucile-ascia”: se non ricordo male era un’arma su cui fantasticava alcune puntate fa (forse scorsa stagione?) :) A partire da questo episodio ovviamente spariscono dai titoli di testa Nick Blood (Hunter) e Adrianne Palicki (Bobbi). Leggo sui trivia dell’episodio che i due personaggi avranno uno spin off tutto loro, Marvel’s Most Wanted! Non ne avevo idea! Da una parte ovviamente mi fa piacerissimo il pensiero di rivederli, dall’altra mi secca avere ora un’altra serie da dover guardare (ancora sto indietro con l’Agente Carter!). Parlando di spinoff, sempre grazie ai trivia ne ho scoperto un altro: si chiama Damage Control, il gruppo (citato da Daisy in questo episodio) che nell’universo Marvel si occupa di “ripulire” dopo gli scontri tra supereroi e cattivi. Chissà! Sembra curioso come punto di vista! :)

Episodio 15: Spacetime


Sceneggiatura: Maurissa Tancharoen e Jed Whedon
Regia: Kevin Tancharoen
Guest Star: Powers Boothe (Gideon Malick), Matthew Willig (Lash), Mark Dacascos (Giyera), Bjorn Johnson (Charles Hinton), Wolfgang Bodison (Edwin Abbott), Lola Glaudini (Polly Hinton), Markus Flanagan (Rowan Hamilton), Blair Underwood (Dr. Andrew Garner)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 14: Watchdogs
Episodio 16: Paradise Lost →
Voto: 9

Un uomo chiama il 911 dicendo che l’Hydra lo sta cercando, e solo Daisy Johnson può salvarlo. I Nostri, ovviamente, indagano.

Di nuovo niente Mack in questo episodio, ma ok è in convalescenza suppongo, ci può stare. In compenso finalmente ritorna Ward/Coso, e pure Andrew!

L’inizio della puntata è già scioccante ed estremamente promettente: un barbone tocca per caso la mano di un uomo, e questo pare avere una visione e dice “Daisy, aiutami, non c’è più tempo! È qui che muoio!”. EHE???!???!???!???!???!??

Ward/Coso/Neo

Ward/Coso pare essersi completamente rimesso, e probabilmente nei giorni in cui raccoglieva informazioni ovunque ha guardato Matrix e gli è piaciuto perché ha deciso di vestirsi come Neo. E siccome non so ancora come chiamarlo, da ora in poi lo chiamerò appunto Neo. Finalmente i Nostri scoprono la verità su di lui perché lo vedono in un video, e le facce del team quando lo vedono sono impagabili! Porelli!

Andrew compare all’improvviso, si consegna allo S.H.I.E.L.D. perché Lash sta prendendo il sopravvento, ed è venuto a dire addio a May e assicurarsi che la sua controparte Inumana sia nelle mani dello S.H.I.E.L.D.. Triste!

Molto intrigante l’idea di questo episodio delle previsioni e l’immutabilità dello spaziotempo: sarà vero come dice Fitz che il futuro non può essere cambiato? Oppure è possibile cambiare una cosa già vista? La risposta è secondo me chiara fin da subito: sì Fitz ha ragione. Ciò che nessuno ha considerato però è che non sempre le visioni sono chiare, e spesso vengono male interpretate. Sono molto curiosa di sapere chi ha visto morire Malick: se stesso? La figlia? Neo? Comunque secondo me c’era una cosa che potevano fare per cambiare la visione di Daisy: portarsi Andrew/Lash. Ma ovviamente non potevano, la visione era destinata ad avverarsi.

Lincoln continua a sostenere che i poteri degli Inumani non sono casuali ma hanno uno scopo. Secondo questo suo ragionamento allora Andrew potrebbe avere ragione su Lash, sul fatto che quello che fa è necessario… e in tal caso allora Andrew/Lash avrebbe ragione anche sulla pericolosità di Lincoln stesso… Sono sempre più preoccupata al riguardo!

Verso la fine dell’episodio Daisy (molto scioccamente, devo dire) tocca di nuovo Charles, e vede di nuovo l’astronave (o quello che è) e Elena morta… sempre se è lei! In fondo noi vediamo solo la catenina!

Il titolo di questo episodio si riferisce chiaramente alla questione dello spaziotempo e la possibilità di alterarlo cambiando il futuro, ma anche alla sua linearità e all’impossibilità di cancellare quanto c’è di doloroso nel passato (vedi il discorso di May).

Episodio molto bello, dopo i precedenti meno belli del solito (ma comunque belli, il voto più basso è stato 7 e 1/2) questo lo promuovo su tutti i fronti: trama intrigante ed emozionante, proseguimento della storyline, qualche risoluzione e nuovi dubbi, belle interazioni tra i personaggi, non banale, insomma, molto molto bello! :)

Piccola curiosità: in questo episodio, dopo un sacco di tempo, Coulson sbaglia di nuovo e chiama Daisy “Skye”.

Episodio 16: Paradise Lost



Sceneggiatura: George Kitson e Sharla Oliver
Regia: Wendey Stanzler
Guest Star: Powers Boothe (Gideon Malick), Bethany Joy Lenz (Stephanie Malick), Reed Diamond (Daniel Whitehall), Mark Dacascos (Giyera), Cameron Palatas (Giovane Gideon Malick), Joel Courtney (Nathaniel Malick), Axle Whitehead (James)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 15: Spacetime
Episodio 17: The Team →
Voto: 9

Coulson: We’re in the dark. But right now Ward and this thing… they’re not afraid to take what they want, to kill who they want. So what’s our advantage?
Mack: They’re not afraid.
Mentre Malick affronta il suo passato, lo S.H.I.E.L.D. tenta di sapere più cose possibili sul misterioso alieno che abita il corpo di Ward.

Una delle curiosità che mi aveva lasciato l’episodio precedente si risolve già in questo: Malick nella visione causatagli da Charles ha visto la sua stessa morte. Un dolore incredibile che lo squarciava da dentro, quindi il suo assassino non può essere che Neo. Perché mai l’alieno dovrebbe avercela col suo “salvatore”? Scopriamo che Neo ha dentro di sé i ricordi di tutte le persone che ha abitato, di tutti quelli che quindi venivano mandati da secoli attraverso il monolite su Maveth come sacrifici umani. Tra cui, scopriamo da alcuni flashback (in cui rispunta pure Whitehall) anche il fratello di Gideon, Nathaniel, scelto perché Gideon invece imbroglia per salvarsi la vita. Quindi Neo cerca vendetta per i suoi ospiti? Che vorrà fare a Coulson, allora? Paura! Perché la sua vendetta è tremenda, e ancora una volta ci mostra di come le visioni possano essere male interpretate: Neo infatti uccide la figlia di Malick, e quel dolore atroce della visione non era fisico, ma quello devastante per la morte della figlia. Che farà allora adesso Malick? Si rivolerà contro Neo?

Questo Neo si sta rivelando un personaggio più complesso e interessante di quanto pensassi. Innanzi tutto il suo piano non è chiaro, stando a quanto dice Giyera non vuole la distruzione di tutta l’umanità. E poi continua a mostrare questa sorta di sentimenti non suoi, provenienti dalle persone che ha abitato nei secoli. Indagando su di lui come possono, i Nostri riescono a scoprire qualcosa: il suo potere, quella sabbia che libera ogni volta che attacca, sono dei microrganismi che si nutrono di carne viva, e secondo Coulson non sono controllati da lui, ma sono lui, una specie di parassita quindi. Inoltre interrogando un ex abitante di Afterlife Daisy e Lincoln scoprono che il suo nome un tempo era Alveus, il primo Inumano, e finalmente quindi posso smetterla di chiamarlo Neo (ma solo dal prossimo episodio, che qui è ancora spoiler). Comunque, una cosa molto interessane che lo riguarda, è che mostra al consiglio dell’Hydra il suo vero volto. Noi lo vediamo solo di spalle, ma ha chiaramente dei tentacoli (tipo Davy Jones dei Pirati dei Caraibi): da qui il marchio dell’Hydra?

Scopriamo in questo episodio anche qualcosa sul passato di Lincoln: James, l’aspirante Inumano con informazioni su Neo, pala di una ex fidanzata quasi morta. Lincoln racconta di un incidente stradale in stato di ubriachezza, e che sia lui che la ragazza sono stati salvati da Gordon. Sarà vero? O Lincoln sta nascondendo qualcosa di più grave?

Nel finale, sentimenti molto contrastanti per me. I Nostri vengono tutti catturati, tranne Daisy e Lincoln che erano in missione da soli, i quali decidono di chiamare i Secret Warriors. La cattura del team ovviamente mi preoccupa da morire, ma sono molto contenta alla prospettiva di rivedere Elena e Joey, ma d’altra parte questo è probabilmente l’inizio degli eventi che porteranno alla morte di Elena… sempre se è lei a morire nell’astronave!

Il titolo si riferisce al poema Paradiso perduto di John Milton che celava il segreto del padre di Malick, ma anche probabilmente alla fine dell’illusione di Gideon a proposito di Neo.

Episodio molto bello, come il precedente molto coinvolgente in quanto a trama, azione (da quanto May non ci regalava una bella scena di lotta!), scoperte ed emozioni.

Episodio 17: The Team


Sceneggiatura: Daniel J. Doyle
Regia: Elodie Keene
Guest Star: Powers Boothe (Gideon Malick), Juan Pablo Raba (Joey Gutierrez), Natalia Cordova-Buckley (Elena “Yo-Yo” Rodriguez), Mark Dacascos (Giyera), Gabriel Salvador (Lucio)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 16: Paradise Lost
Episodio 18: The Singularity →
Voto: 9 e 1/2

Coulson: Doesn’t sound like a god.
Malick: Oh, no, Mr Coulson, it is a god, it’s just not ours.
Coulson: Non sembra proprio un dio.
Malick: Oh, no, Mister Coulson, è un dio, solo non è il nostro.

Daisy rimette insieme la banda per correre in soccorso di Coulson e i suoi.

Evviva, tornano insieme i Secret Warriors, in un episodio però tristissimo. Che bello comunque rivedere Joey (che porello stava inciuciando con qualcuno quando arriva la chiamata!) ed Elena. Mi è venuto in mente pensando agli altri Inumani che abbiamo incontrato: ma Alicia? Quella che si sdoppiava? L’ultima volta che l’abbiamo vista stava collaborando con lo S.H.I.E.L.D., ed era stata attaccata da Lash, e da allora non abbiamo più saputo che fine ha fatto.

Comunque, l’aereo è stato catturato, ma i nostri dentro resistono ancora, finché poi arriva il team di Daisy a salvarli, e sono fantastici! Specie Joey ed Elena, che sono carinissimi anche quando parlando in spagnolo tra di loro… Quando incontriamo Elena vediamo che sta imparando l’inglese, in particolare una frase tipo “ciao, che piacere rivederti, ti trovo bene.” E questa è la fresa che dirà a Mack appena lo incontra, e scopriamo che lui pure ha iniziato ad imparare lo spagnolo: ma che carini! :D

Malick viene catturato e interrogato, e dice a Coulson la verità: Alveus condiziona gli Inumani, così ha fatto con Giyera, che prima era fedele a lui, e poi con Lucio, e ora Coulson è preoccupato che Alveus possa aver infettato qualcuno degli Inumani. Alveus infatti in latino significa “alveare”, Hive in inglese, ed è così che ora tutti chiamano l’essere, già Ward/Coso/Neo. Purtroppo credere a Malick è molto facile perché abbiamo visto Hive dire a Giyera che hanno un “inside man”, ed è poco probabile che si riferisse a Malick stesso. Chi può essere dei quattro a essere stato infettato? Ogni volta che gli indizi sembravano puntare su uno di loro, pensavo: no!!! Non lui/lei! Mi piacciono troppo tutti! Forse solo di Lincoln mi dispiacerebbe di meno… e pare infatti che sia proprio lui il plagiato, ma non in quest’ultimo scontro, già dall’episodio 15!!! Mi chiedevo, però: come possono esserne sicuri?!?! E infatti sbagliavano, è Daisy, che uccide Malick (la sua visione quindi era questa, ucciso da Daisy, non da Hive) ruba l’artefatto che lei e Lincoln avevano recuperato da James e fa crollare la base, lasciando Coulson sepolto dalle macerie. Avevo sempre pensato in effetti che lei fosse quella col potere più grande tra gli Inumani, e ora se lo ritrovano contro! E mi trovo anche alla fine a dover apprezzare molto Lincoln perché è davvero cambiato, è entrato nello spirito dello S.H.I.E.L.D., e non segue Daisy, non si fa abbindolare da lei.

Una curiosità: Hive si riferisce a Daisy chiamandola Skye. Chissà come mai! Forse la vede con gli occhi di Ward, che non l’hai veramente conosciuta dopo la terrigenesi? Mi chiedo se questa cosa sarà importante in futuro o no. Altra piccola curiosità: Coulson è cattolico di origine, la sua famiglia non era molto praticamente ma comunque è cresciuto in quell’ambiente. Ok, di per sé non è una notizia particolarmente interessante, ma sappiamo così poco di lui che ogni piccolo accenno al suo passato mi intriga! :)

Il titolo di questo episodio si riferisce sicuramente al team di Daisy, i Secret Warriors, che si riunisce nuovamente e lavora alla grande insieme, ma anche in generale al team S.H.I.E.L.D., che viene purtroppo danneggiato dal sospetto di chi può essere l’infetto, e finisce con l’aver perso in un certo senso la fiducia reciproca (che triste vedere Elena che si rivolge freddamente a Mack! Ancor più triste se ripenso alla visione di Daisy!

Un episodio molto bello, anche se molto triste. Su IMDb ha giustamente una media di più di 9, e non posso che concordare anch’io. Le dinamiche tra i componenti della squadra, il sospetto, le azioni, le emozioni, tutto ha contribuito a creare proprio una puntata coi fiocchi. Sono anche contenta di come sono evolute le cose con Malick. Avevo paura che la facessero troppo facile, adesso Malick odia Hive e quindi aiuta i nostri. In un certo senso è proprio quello che fa in effetti, ma le sue informazioni non si rivelano utili, i nostri non riescono comunque a scongiurare il pericolo (e che shock scoprire che la “spia” è proprio Daisy!) e poi Malick viene tolto di mezzo, ormai inutile in tutti i sensi. Onestamente la vedo proprio brutta, Hive sembra inarrestabile, ora ha anche Daisy dalla sua, senza contare tutti i soldi di Malick che ora gli appartengono, mentre dall’altra parte i nostri sono feriti, divisi, e sepolti nella base crollata. Un altro episodio grandioso, mentre ci avviciniamo al gran finale di stagione, di cui ho sempre più paura.

I met gods. Gods bleed.
Ho incontrato gli dei. Gli dei sanguinano.
Coulson

Speriamo che tu abbia ragione, Phil!!!!

Episodio 18: The Singularity


Sceneggiatura: Lauren LeFranc
Regia: Garry A. Brown
Guest Star: John Hannah (Holden Radcliffe), Axle Whitehead (James), Camille De Pazzis (Anon), Adrian Pasdar (Glenn Talbot)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 17: The Team
Episodio 19: Failed Experiments →
Voto: 9

In netto ed estremo svantaggio, i nostri non si danno per vinti e elaborano nuovi piani per riprendersi Daisy e fermare Hive.

L’episodio inizia con una scena molto bella con un piano sequenza che parte da Mack, lo segue e ci mostra che stanno facendo tutti dopo il crollo della base… e mi fanno preoccupare perché Coulson non si vede!!! Ma appare poco dopo, con una gamba rotta (parecchio) ma comunque in piedi, contro il parere dei medici tra l’altro.

Ritorna Alisha: mi chiedevo proprio la scorsa puntata in effetti dove fosse finita. I nostri vanno da lei per proteggerla prima che la raggiunga Hive ma arrivano tardi, è già stata contagiata.

Lincoln è l’unico Inumano rimasto con lo S.H.I.E.L.D., e non è prudente che si unisca alle missioni visto il pericolo che Hive possa infettare anche lui. Coulson gli permette di andare con loro a patto che indossi un giubbotto con microesplosivi che esploderanno se viene attaccato da Hive. Un po’ crudele come cosa, e per ora senza seguito se non per aver causato un po’ d’attrito tra May e Coulson: lui affida a lei il detonatore, e lui si arrabbia per il fatto che lui delega sempre a lei il lavoro sporco, come non avesse sentimenti. Mi ha preoccupato moltissimo questa cosa, perché con tutti i problemi che hanno ci manca solo che anche loro due perdano la reciproca fiducia! Sembra però che tutto si sia chiarito dopo che Coulson si scusa.

Hive e Daisy vanno da James perché hanno bisogno dell’altro pezzo del manufatto. Lui nega di averlo, poi Daisy gli dà un cristallo: ero curiosa di conoscere il suo potere, e pare che sia di far esplodere le cose (calzante)! Sarei anche stata curiosa di vedere da che parte si sarebbe schierato, ma Hive ovviamente non gli dà possibilità di scegliere. Comunque, scopriamo che l’artefatto serve per distruggere Hive!

Coulson ci riserva una interessante sorpresa in questo episodio: dalla mano artificiale può far uscire all’occorrenza uno scudo di energia con il logo dello S.H.I.E.L.D.! Una scena memorabile!!!! I thought it’d be cool if the director of S.H.I.E.L.D. had a S.H.I.E.L.D.. Fitz agreed, so… :D

Persi appresso a Hive, non dimentichiamoci però dell’Hydra! Talbot basandosi sulle informazioni di Malick, distrugge tutte le infrastrutture dell’Hydra ancora esistenti. Sarà veramente la sua fine?

Episodio ancora una volta molto bello, e che ancora una volta apre nuovi spiragli e arricchisce la già complessa storyline.

La “singolarità” del titolo, ci spiegano Fitzsimmons, è il momento cruciale, il punto in cui una variabile misurabile diventa infinita. Loro parlavano della loro relazione, sicuramente in qualche modo si può applicare anche alla questione di Hive, ma soprattutto a me questo titolo ha fatto venire in mente una contrapposizione con l’episodio precedente che invece esaltava il team, il gruppo.

Episodio 19: Failed Experiments


Sceneggiatura: Brent Fletcher e Daniel J. Doyle
Regia: Wendey Stanzler
Guest Star: John Hannah (Holden Radcliffe), Axle Whitehead (James), Derek Phillips (Agente O’Brien), Briana Venskus (Agente Piper)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 18: The Singularity
Captain America: Civil War
Voto: 8

Mentre Hive istruisce Daisy sull’importanza di sapersi allontanare dai propri creatori, lo S.H.I.E.L.D. ancora cerca di riprendersi la ragazza.

Mi rendo conto che molti dei miei commenti cominciano con “all’inizio dell’episodio” o cose così, e questo non fa eccezione: sono sempre molto intriganti gli incipit i questa serie! :) Infatti questo episodio inizia con una scena ambientata alcune migliaia di anni fa: vediamo Alveus quando era ancora umano che viene catturato dai Kree. Poi saltiamo al presente e vediamo che Hive sta raccontando questa storia a Daisy, spiegando che per trasformare il suo DNA hanno usato il loro sangue… ma quindi… e Coulson? Anche lui ha sangue Kree nelle vene! Ho sempre pensato a questa possibilità, ma loro sembrano non considerarlo mai… chissà se c’ha provato ad assaggiare una di quelle pillole! Comunque, il nostro Coulson soffre veramente molto per Daisy, già nell’episodio scorso ammette (ancora una volta) di tenere a lei come a una figlia, ora lo vediamo stare davanti a un computer che sta cercando di rintracciarla col riconoscimento facciale, a fissare immobile lo schermo per ore mentre intorno a lui vediamo agenti muoversi a velocità accelerata (una bella scena, significativa). C’è però chi pare averla presa forse anche peggio di lui, cioè Mack, che insiste nel dire che Daisy sta “combattendo” l’influenza di Hive. E purtroppo la parte che lo riguarda in questo episodio non mi è piaciuta, perché si comporta troppo stupidamente nella sua fissazione che Daisy vuole essere salvata, ma anche lei è poco credibile, un secondo prima difendeva i suoi ex amici parlando con Hive, vuole “salvarli”, far loro capire. Poi litiga con Mack, è per poco non lo uccide!

Fitzimmons (più che altro Simmons) trovano qualcosa che potrebbe aiutare Daisy, ma non hanno modo di testare se funziona perché manca loro una cavia Inumana. Lincoln si offre ma Coulson lo vieta perché Simmons lo ritiene pericoloso. Lincoln lo fa lo stesso, sta male, e comunque l’antidoto non funziona.

Hive vuole provare a rifare l’esperimento dei Kree sugli ultimi capi Hydra rimasti. Le cose vanno malissimo perché ha usato il suo sangue, e non va bene. Quindi l’aggeggio che aveva James, e scopriamo che serve a richiamare i Kree!!!! E devo ammettere che sono fichi, e pure Hive nel combattere con uno di loro, come si sposta senza scomporsi (sempre più simile a Neo! XD)

In questo episodio alcuni degli agenti che vediamo sempre come cose che camminano sullo sfondo… parlano! Si chiamano Piper e O’Brian, li conosciamo brevissimamente che scherzano tra loro… per caso ce li stanno facendo conoscere perché sarà uno di loro a morire alla fine della stagione?

E manca solo un episodio prima del gran finale, perché l’ultimo sarà doppio!!! Ahahahaha!!!

Un bell’episodio, interessante, gli ho dato un voto un pochino più basso per via della scena Mack/Daisy di cui ho parlato prima che ho trovato stupida. Il titolo si riferisce insieme all’esperimento tentato da Hive, e a quello dei Kree, che considerano gli Inumani come un esperimento fallito.

Episodio 20: Emancipation


Sceneggiatura: Craig Titley e Daniel J. Doyle
Regia: Vincent Misiano
Guest Star: John Hannah (Holden Radcliffe), Matthew Willig (Lash), Axle Whitehead (James), Natalia Cordova-Buckley (Elena “Yo-Yo” Rodriguez), Adrian Pasdar (Glenn Talbot)
Marvel Cinematic Universe
Captain America: Civil War
Episodio 21: Absolution →
Voto: 9

Elena: That’s how evil wins. When good people begin to doubt and round the other way instead of stand up and fight. You see it everywhere. In Colombia we have a saying: El mal presas los débiles porque miedos fuertes.
Mack: Evil prays on the weak because it fears the strong.
Elena: È così che il male vince. Quando le brave persone cominciano a dubitare e si girano dall’altra parte invece di farsi avanti e combattere. Lo vedi dovunque. In Colombia abbiamo un detto: El mal presas los débiles porque miedos fuertes.
Mack: Il male attacca i deboli perché ha paura dei forti.

Coulson dimostra la sua fiducia in Talbot facendogli fare un giro della base, mentre Hive porta avanti il suo esperimento col sangue di Daisy.

Ho aspettato di vedere Captain America: Civil War prima di questo episodio, ma alla fine (come aveva detto anche Clark Gregg) non c’erano veri spoiler, solo qualche richiamo all’inizio perché vediamo un articolo di giornale che Coulson sta leggendo che ci informa della morte di Peggy Carter (e anche di alcune cose sulle sua vita che non sapevo), un servizio al telegiornale che parla Steve, e poi Talbot parla degli Accordi e di mettere in una lista anche gli Inumani di Coulson. Visitando la base, gli viene mostrato Lash imprigionato, e Talbot lo chiama Rasta-Hulk :D.

Tornano i Watchdogs dell’episodio 14, solo per finire nella trappola di Hive che li “recluta” come cavie per il nuovo esperimento. Stavolta la cosa funziona un po’ meglio, nel senso che non muoiono, ma escono fuori dei mostri neanche dotati di parola. Ad Hive però piacciono, e decide di andare avanti prelevando tutto il sangue di Daisy.

Mentre Talbot visita la base, Daisy e Fitz hanno una gara a distanza nel cercare di violare l’una e di proteggere l’altro i database della base S.H.I.E.L.D.. In una delle sue intrusioni Daisy riesce a mettersi in contatto con Lincoln e lo convince a fuggire dalla base (era ancora tenuto in isolamento) per unirsi a lei, loro due soli, senza S.H.I.E.L.D. e senza Hive. Onestamente mi sembrava eccessivo che Lincoln avesse potuto crederle, ma non riuscivo a capire quale potesse essere il suo piano. Infatti non era solo un piano suo, ma con May e Coulson che avevano finto di non fidarsi di lui, perché sapevano che Daisy li guardava, e hanno mandato Lash!!! Era un bel po’ che lo suggerivo anch’io! Lash infatti può contrastare il potere di Hive, quindi non solo non viene contagiato, ma libera Daisy, per poi finire però ucciso da James. :'( Comunque, ancora una volta l’importanza di Daisy viene evidenziata. Lincoln ci ha detto che i poteri dei mutanti non sono casuali, ma hanno uno scopo. E c’era il tizio delle visioni che muore per salvare Daisy perché era destinato a farlo. Ora anche Lash, la stessa cosa. E prima c’è stata anche Raina, morta per permettere a Daisy di scoprire la verità su sua madre perché, se non ricordo male, diceva che Daisy sarebbe dovuta essere il nuovo capo degli Inumani. Chissà cosa ci riserva questa Daisy se tutti la ritengono così importante!

Quindi, alla fine dell’episodio Daisy è di nuovo se stessa ed è tornata a casa, ma in compenso Hive ha abbastanza del suo sangue per preparare un ordigno capace di infettare una buona parte di umanità. Si prospetta un finale di stagione coi fiocchi!

In questo episodio ritorna Elena (evviva!!!!) e nel post abbiamo un piccolo colpo di scena perché dopo che durante l’episodio avevano parlati di fede, lei va da Mack e gli dà la famosa catenina!!! Quindi è Mack che morirà, non lei?!?!

Il titolo dell’episodio si riferisce a quello che dice Hive rispetto al suo esperimento (trasformando gli umani in Inumani secondo lui li sta emancipando) ma penso anche in un certo senso alla liberazione di Daisy.

Un episodio molto bello, che ci prepara egregiamente per il gran finale!

Episodio 21: Absolution


Sceneggiatura: Drew Z. Greenberg e Chris Dingess
Regia: Billy Gierhart
Guest Star: John Hannah (Holden Radcliffe), Axle Whitehead (James), Mark Dacascos (Giyera), Natalia Cordova-Buckley (Elena “Yo-Yo” Rodriguez), Derek Phillips (Agente O’Brien), Adrian Pasdar (Glenn Talbot)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 20: Emancipation
Episodio 22: Ascension →
Voto: 9

Finalone di stagione, diviso in due episodi. In questo primo, i nostri ideano un ultimo, disperato piano per fermare Hive e il suo contagio.

E anche negli ultimi episodi non manca un inizio di puntata particolare: siamo su Maveth (!!!) e c’è un modulo S.H.I.E.L.D. (!!!) con dentro Daisy e Coulson, che dice che loro due sono gli ultimi rimasti (?!?!) e vediamo che è Daisy ad avere la catenina… ma era, prevedibilmente e fortunatamente, solo un sogno. In realtà i nostri sono impegnati in una di quelle missioni su più fronti, contro il tempo, sotto il naso di Hive (siccome l’isola dove si trovano è supercontrollata e niente può volarle vicino, arrivano con un quinjet… sott’acqua!) e, ciliegina sulla torta, con la collaborazione anche di Talbot che con Fitz, un green screen e dei sensori motion-capture prendono in giro addirittura un sottosegretario. Comunque, dicevo, un’ansiaaaaaaaaaaaa per questo piano contro il tempo, e già solo per questo, un pollice in su per questo episodio.

Il megapiano riesce, anche meglio di quanto immaginassi perché non solo impediscono a Hive di lanciare il missile con il gas, ma riescono a stordirlo friggendogli il cervello e mandando in confusione tutte le sue, chiamiamole così, “vite” precedenti. Infine… lo catturano, gelatinandolo!!!! Wow!

L’idea della famosa catenina in generale la trovo geniale, perché con diverse puntate in anticipo (già dalla 11!) ci hanno detto quello che sarebbe successo, costruendo poi piano piano l’ansia e la preoccupazione sull’identità dello sfortunato che sarebbe morto, tanto che anche sul web è impazzata la corsa alle ipotesi sul #FallenAgent (attenzione, essendo ormai passato l’episodio l’hashtag potrebbe essere spoiler!). Bene, in questi due episodi gli sceneggiatori si sono proprio divertiti a prenderci in giro, perché innanzi tutto questa catenina passa continuamente di mano in mano, e poi più di un personaggio fa qualche affermazione che subito ci fa pensare: eccolo qua, ti sei seccato, mo muori! Per esempio (non proprio spoilerissimo perché sono mie osservazioni ma per sicurezza copro) Lincoln dice che ha deciso di non voler essere un agente dello S.H.I.E.L.D. e che quando tutto sarà finito se ne andrà, eccerto. E poi ovviamente non potevano mancare i perseguitati dalla sfiga Fitzimmons che ipotizzano un viaggio insieme, e sappiamo che l’ultima volta che avevano parlato di qualcosa di romantico come un invito a cena era finita con Jemma risucchiata dal monolite su Maveth, e ora Fitz prende la catenina…

Volevo dare quasi un 10 a questo episodio, perché a fine stagione io quasi sempre mi emoziono moltissimo e poi sono onestamente di solito episodi più belli della media. Però un paio di cose non mi sono piaciute tanto e perciò ho abbassato un poco il mio giudizio. La prima cosa che non mi è piaciuta è Daisy. Ok che è ancora traumatizzata, ok che sta soffrendo quella che si potrebbe proprio definire una crisi d’astinenza visto che Hive l’aveva come drogata, però… e cheppalle! Non fa che mugugnare per tutto il tempo, non si vuole perdonare e si arrabbia che gli altri invece vogliano, ed è praticamente il ripetersi di quello che era successo dopo la terrigenesi, con lei che si sentiva in colpa e gli altri che cercavano di consolarla.

La seconda cosa che non mi è piaciuta è che quando ad un certo punto accade qualcosa di brutto (alcuni agenti vengono infettati e diventano quei mostri come i Watchdogs) è tutto un “salviamo il protagonista in difficoltà”, tutti gli altri muoiono come mosche (anche O’Brien, che io l’avevo detto che gli avevano dato un nome solo perché doveva morire!), e pazienza, l’importante è che portiamo in salvo l’unico che ci interessa. Ok,in questo tipo di serie è un comportamento abbastanza normale, ma da una serie come questa che, nel suo genere, IMHO è di un livello più elevato, una cosa così superficiale (e quasi ridicola) non me l’aspettavo.

Il titolo è molto interessante: “absolution”, ovvero “assoluzione”, è una parola che Hive ha ripetuto più volte senza spiegare però a Daisy a cosa si riferisca, e Coulson sa che deve avere un significato particolare. Scopriamo poi che Absolution è una città in Montana da cui vengono spediti dei pacchi allo S.H.I.E.L.D. che sono ovviamente un cavallo di Troia per infettare gli agenti, e dài, veramente lo S.H.I.E.L.D. si è fatto fregare così?!?!

Episodio 22: Ascension


Sceneggiatura: Jed Whedon
Regia: Kevin Tancharoen
Guest Star: John Hannah (Holden Radcliffe), Axle Whitehead (James), Mark Dacascos (Giyera), Natalia Cordova-Buckley (Elena “Yo-Yo” Rodriguez), Lola Glaudini (Polly Hinton)
Marvel Cinematic Universe
← Episodio 21: Absolution
Episodio 4.01: The Ghost →
Voto: 9 e 1/2

You know killing me won’t make the pain go away. Or will it? I can’t remember.
Hive

Con la liberazione di Hive dalla gelatina, i nostri hanno bisogno di un nuovo piano per fermare lui e il contagio.

Ultimo episodio della stagione, quello in cui finalmente conosciamo l’identità dell’agente che muore, se ed eventualmente come Hive viene sconfitto, e poniamo le basi per la prossima stagione.

Continuano gli accenni al rapporto speciale tra Mack ed Elena: la catenina, il fatto di cercarsi vicendevolmente, e il fatto che lei si becca una pallottola cercando di salvarlo, e poiché la base è sotto attacco non posso accedere all’infermeria cercano di fermare l’emorragia con una fiamma ossidrica, ed Elena chiede a Mack che sia lui a farlo. Se non è amore questo! :)

May prova a inculcare un po’ di buon senso in Daisy e farla smettere di autocommiserarsi: I don’t give a damn about your powers. They’re not what made you an agent. I did. (Non me ne frega niente dei tuoi poteri. Non sono loro che ti hanno resa un’agente. Sono stata io.). Poi le dice I may not always show it, but I… e viene colpita da Giyera, non sapremo mai cosa voleva dire!!!!! Comunque ci pensa stavolta Fitz a salvare la situazione con una pistola invisibile, uccidendo Giyera.

Coulson vuole andare ad affrontare Hive da solo, perché si sente responsabile del suo arrivo sulla Terra, e il mio primo pensiero è stato “No, eh, lui no!!!!” Comunque, effettivamente Coulson va ad affrontare Hive da solo, si dice pronto a morire con lui, ma Hive giustamente per niente intimorito gli dice che Coulson gli ha invece portato quello che gli mancava per sconfiggere definitivamente gli altri: il suo corpo! E nel fare questo suo discorsetto Hive ci mostra finalmente il suo vero volto, visto che nell’episodio 16 quando l’aveva mostrato noi l’avevamo visto solo di spalle. Bè, è brutto, non c’è che dire. Alla fine comunque Coulson aveva barato, la sua era solo una distrazione, e non era neanche lì di persona ma solo come un ologramma (rubando l’idea di Blake dall’episodio 14): devo dire che un po’ mi pareva strana la sua immobilità, ma evidentemente ero troppo presa emozionalmente per capire il tranello, ma d’altronde nemmeno Hive se n’è accorto, per cui… :) È a questo punto che abbiamo la scena più bella di tutta la stagione, che se Coulson non fosse già il mio personaggio preferito e non lo adorassi già moltissimo, avrei iniziato a farlo ora: in un momento serissimo, in cui si stanno decidendo le sorti dello scontro, lui si prende un momento per regalarsi una citazione da Guerre Stellari! Quando Hive scopre che si tratta di un ologramma, spiega come gli è venuta l’idea e aggiunge: I always wanted to do this, si china su un immaginario pulsante, e ripete la frase del messaggio olografico della principessa Leia dal primo film!!! Coulson, ti adoooooooooro!!!!!! :D

È giunto il momento di parlare finalmente di questo #FallenAgent. Chi è? Si tratta di Lincoln, uno dei papabili in effetti. Mi spiace dirlo ma è la scelta migliore: per quanto mi riguarda è quello di cui sentirò meno la mancanza! Molto triste però il suo ultimo colloquio con Daisy. Questo personaggio era partito come interesse amoroso della ragazza, dopo la fine di Afterlife era rispuntato nella serie, e non riusciva a convincermi del tutto. Ultimamente però si stava veramente inserendo e cominciava a starmi un pochino più simpatico… Comunque, muore per sacrificarsi (e impedire a Daisy di farlo) e uccidere finalmente Hive. Era anche l’unico a sapere della visione e della catenina, quindi prontamente la ruba a Daisy. Che dire, addio Lincoln, nonostante tutto mi mancherai! :(

Vorrei spendere due parole su Hive, visto che ormai non lo rivedremo più, poiché il piano dei nostri ha funzionato. Per prima cosa mi chiedo: quindi nella prossima stagione Brett Dalton non ci sarà più? L’attore era sopravvissuto al personaggio, ma ormai non vedo proprio come potrebbero fare a farlo rimanere… Comunque le sue ultime scene mi sono piaciute molto, li trovano quasi teneri lui e Lincoln a galleggiare in assenza di gravità e chiacchierare serenamente aspettando la fine: I think we’re gonna share a connection, as we experience the one thing that’s eluded me all these years… death. (Credo che condivideremo un legame, mentre viviamo l’unica esperienza che mi è mancata in tutti questi anni… la morte.) dice Hive a Lincoln. Come cattivo della stagione Hive è stato soddisfacente, il suo potere era incredibile, quasi infinito, il suo piano terribile, e soprattutto è riuscito a colpire i nostri duramente portandosi via Daisy. Eppure alla fine dei conti cattivo non lo sembrava neanche tanto! Innanzitutto era veramente convinto di agire per il bene non solo di tutti gli Inumani, ma anche degli umani, convinto che portando a termine il suo piano avrebbe davvero portato la pace nel mondo. Quando è comparso ricordo mi ero chiesta come Brett Dalton avrebbe interpretato il personaggio, quanto di Ward vi avremmo rivisto. All’inizio non mi sembrava molto diverso dall’ex agente di cui indossava il corpo, ma pian piano mi sono resa conto che le differenze c’erano, ed erano anche interessanti. Sorvolando sul look alla Neo, Hive è sempre estremamente calmo, e ha un curioso modo di parlare, lentamente e scandendo bene sempre tutte le parole. Insomma un personaggio molto interessante, che ha in sé non solo i pensieri e i ricordi di generazioni di vittime sacrificali, ma anche un’esperienza di vita millenaria. Non mi fraintendete, io l’ho odiato da morire, ma ora che se n’è andato devo dire che quasi mi manca.

Built this damn thing for a reason.

Passando ad argomenti più divertenti: allo scontro finale Mack ha portato il suo fucile ascia, non la versione improvvisata a casa del fratello, ma uno vero! Dovrebbe diventare arma ufficiale dello S.H.I.E.L.D.! :)

Un finale di stagione coi fiocchi, personalmente mi ha soddisfatto moltissimo: ho riso, mi sono commossa, ho avuto paura, ho gioito, in generale mi sono emozionata molto. E come sempre le ultimissime scene ci hanno aperto nuove prospettive per la stagione successiva: sono passati 6 mesi, Daisy è fuggiasca (mi piace molto il suo nuovo look), rapina banche e aiuta la moglie e la figlia di Charles Hinton, l’Inumano con le visioni (come aveva promesso alla fine dell’episodio 15), Coulson e Mack fanno parte di una squadra che la sta cercando, e nominano un Direttore, che quindi non è più Coulson… e chi è?!?! Nel post vediamo il dottor Radcliffe che evidentemente ha iniziato a lavorare per lo S.H.I.E.L.D. e ha creato un L.M.D., che so essere frequenti nei fumetti Marvel, ma nel MCU li avevamo credo solo sentiti nominare da Tony all’inizio del primo Avengers. Quello di Radcliffe è una donna, e si chiama Aida… chissà!!!!

Informazioni sul telefilm


Serie creata da Joss Whedon, Jed Whedon e Maurissa Tancharoen

Titolo: Agents of S.H.I.E.L.D.
Titolo originale: Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D.
Stagione: 3/?
Episodi: 22
Anno: 2015/2016
Paese: USA
Canale: ABC
Genere: azione, supereroi
Colonna sonora: Bear McCreary

Attori: Clark Gregg (Phil Coulson), Ming-Na Wen (Melinda May), Brett Dalton (Grant Ward), Chloe Bennet (Daisy ‘Skye’ Johnson), Iain De Caestecker (Leo Fitz), Elizabeth Henstridge (Jemma Simmons), Nick Blood (Lance Hunter), Adrianne Palicki (Bobbi Morse), Henry Simmons (Alphonso ‘Mack’ Mackenzie), Luke Mitchell (Lincoln Campbell)

Link alla serie: sito ufficialeWikipediaIMDbmio tumblr

Un po’ di frasi

Coulson: “This new aircraft can stay in the air much longer than the old plane. Days, really. So, rapid response anywhere is…”
Daisy: “You *love* your new toy, don’t you?”
Coulson: “I very much love my new toy.”
Coulson: “Questo nuovo aereo può stare in aria molto di più di quello vecchio. Giorni, davvero. Quindi, risposta rapida dovunque ci troviamo…”
Daisy: “*Adori* il tuo nuovo giocattolo, non è vero?”
Coulson: “Adoro veramente tanto il mio nuovo giocattolo.”
(Episodio 1)
I’m not merciful. I’m necessary.
Non sono misericordioso. Sono necessario.
Lash
(Episodio 4)
Episodio 8 Leggi

The reason Ward kills isn’t because he feels nothing. It’s because he feels too much.
La ragione per cui Ward uccide non è perché non prova sentimenti. È perché ne prova troppi.
Daisy
(Episodio 9)
Ruben: [a proposito di Mack] Alfie lavora per lo S.H.I.E.L.D.?
Daisy: Sì, è uno dei migliori… l’hai appena chiamato Alfie? Wow! Grazie!
(Episodio 14)
Sembra che tu sia i muscoli che il cervello. Lui è solo il taglio di capelli.
James a Daisy a proposito di Lincoln
(Episodio 16)
Episodio 16 Leggi

Don’t kill me! Please! It’ll work next time. You have my word! If not, kill me then! I mean, off course I’ll beg again, but…
Non uccidetemi! Per favore! Funzionerà la prossima volta! Avete la mia parola! Se non funziona, uccidetemi allora! Voglio dire, ovviamente implorerò di nuovo, ma…
Dottor Radcliffe
(Episodio 20)
Episodio 22 Leggi

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.