Tempesta di sangue

di Richard Castle

Derrick Storm
La tempesta infuria

Titolo: Tempesta di sangue
Serie: Derrick Storm (3)
Titolo originale: A Bloody Storm
Genere: thriller, pseudobiblia
Autore: Richard Castle, in realtà anonimi ghost writers (IMDbWikipedia)
Nazione: USA
Anno prima pubblicazione: 2012
Ambientazione: Uzbekistan, giorni nostri
Personaggi: Steve Mason aka Derrick Storm, April Showers, “Casper”, “Dilya”, “Oscar”
Casa Editrice: Fazi Editore
Traduzione: Giuseppe Marano
Pagine: 89
Provenienza: Amazon, 27 novembre 2012
Link al libro: IN LETTURAANOBIIGOODREADS
inizio lettura: 11 luglio 2016
fine lettura: 18 agosto 2016


Le fiamme che uscivano dal motore si propagarono al telaio della Vauxhall e corsero come la miccia di un petardo verso la benzina che zampillava dal serbatoio rotto della berlina.
[incipit]

Si conclude la trilogia con un ultimo capitolo abbastanza soddisfacente.

Partiamo con Storm alla ricerca dell’oro, mentre l’agente Showers si ritrova suo malgrado ugualmente coinvolta nella caccia al tesoro.

Avevo un po’ paura che anche questo terzo romanzo potesse concludersi con un cliffhanger, ma per fortuna si trattava davvero di una trilogia, e abbiamo una vera conclusione dell’avventura. La trama stavolta di concentra sulla caccia ai lingotti d’oro della cui esistenza avevamo saputo nel romanzo precedente, ma anche sulla caccia al traditore dell’ultima missione di Storm, a Tangeri, che a distanza di anni ancora rimane sconosciuto. L’ambientazione cambia quindi ancora una volta perché a parte qualche spostamento da Oxford, dove ci eravamo lasciati, in America, l’azione di svolge principalmente tra le montagne dell’Uzbekistan, in paesaggi molto problematici e scomodi per i nostri, ma che dovevano essere veramente bellissimi!

Bloody Storm by Dreshanda on DeviantArt

Rivediamo i personaggi già conosciuti nei romanzi precedenti. Oltre a Storm (che, ho scoperto, ha circa trent’anni: lo credevo decisamente più vecchio!) c’è l’agente dell’FBI April Showers e fa una piccola comparsa anche Jedidiah Jones, il direttore della CIA, colui che ha richiamato Storm dal suo esilio volontario. E conosciamo i nuovi “compagni” di Storm in questa nuova missione per l’oro: Casper, Dilya e Oscar. Nomi in codice per tre agenti con passato e competenze diverse, ma accomunati a Storm dall’aver avuto a che fare con la famosa missione a Tangeri: il traditore dev’essere uno di loro. A loro modo questi tre sono abbastanza interessanti, anche se sempre poco approfonditi (ma, come ho già detto per i romanzi precedenti, veramente troppe poche pagine per dare più spazio a certe cose). Fin da subito Storm sospetta di Casper, che pare felice di mostrarsi più bastardo che mai, e non nasconde la sua antipatia per il il nostro protagonista, ma sa veramente il fatto suo per quanto riguarda la missione. Tutto sembra far pensare che sia lui il traditore, e per questo ovviamente non poteva essere, e infatti alla fine scopriamo che erano tutti tranne lui, e il povero Casper morirà pure da eroe.

Non mi piace molto la copertina di questo libro. Di per sé non è proprio brutta, ma non c’entra niente col libro perché in Russia non ci andiamo proprio! Bello però come sempre in cielo foriero di tempesta sullo sfondo. Il titolo è azzeccatissimo: sempre il gioco di parole con nome del protagonista, più il sangue perché in effetti in questo romanzo se ne versa un bel po’!

Commento generale.

Una fine tutto sommato soddisfacente della trilogia, con una storia interessante, anche se con qualche forzatura, e un finale conclusivo ma aperto. Non penso leggerò altro di “Richard Castle”, però comunque questa brevissima trilogia l’ho trovata gradevole.

Mini recensione

Storia interessante
pur con qualche forzatura: tutto sommato
un finale soddisfacente.

Sfide

Un po’ di frasi

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