Gli Ebrei: il popolo del Dio unico

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6. Mondo Antico I – 6

Dove siamo?
Turchia, Siria, Palestina, Egitto
Quando siamo?
Dal 2000 a.C. circa al 135 d.C.

Per questa parte di lettura ho utilizzato questi libri:
I popoli antichi / Antonio Brancati (il mio libro di storia di IV ginnasio)

Da poco gioco a Trivia Crack sul cellulare e una domanda sugli Assiri, che ora neanche ricordo più, mi ha fatto venire di nuovo voglia di tornare a questa iniziativa, di cui comunque non mi sono mai dimenticata. Chi mi segue da più tempo forse se la ricorderà, o forse anche no perché non mi ci dedicavo da quasi quattro anni, comunque è sempre stata nei miei pensieri, ed eccomi finalmente qui a continuarla!

Lo stato ebraico al tempo della sua massima estensione (dal libro I popoli antichi).
Curioso che iniziando a leggere questo capitolo sul mio libro di scuola la prima cosa a colpirmi è stata una di quelle che non avevo sottolineato ai tempi dello studio, e cioè da dove deriva il nome “Ebrei”: da Hapiru che significa “gente venuta da oltre il fiume”, poiché sono originari della zona a est dell’Eufrate.
Sarò ingenua ma ci sono cose anche molto banali su cui non avevo mai riflettuto bene e adesso mi appaiono veramente chiare, conferma del fatto che queste letture della Storia sono utili oltre che interessanti. Comunque, la cosa è che la storia di tutte queste popolazioni antiche ha diversi elementi in comune: sono tutte nate in terreni fertili (e questo è piuttosto ovvio), e più la terra era fertile più era frequente l’invasione da altri popoli. Così, come per Assiri, Sumeri e Babilonesi, è anche nel caso degli Ebrei, che differiscono però perché nel loro territorio non avevano inondazioni (come invece gli Egiziani) e non regolavano l’irrigazione, si affidavano alle piogge, e quindi non sentivano l’esigenza di unificarsi come popolo, e per questo sono stati più soggetti alle conquiste esterne.
La Storia degli Ebrei è strettamente e indissolubilmente legata alla religione, e a quanto mi è parso di capire molti degli studi storici su questo popolo hanno lo scopo di confermare o meno la veridicità storica di quanto scritto nella Bibbia che, eliminata ogni componente religiosa, è comunque la fonte storica più ricca e completa, almeno a partire da Mosè. Soprattutto gli storici confermano che la verità storica, se non altro per quanto riguarda nomi e avvenimenti, è particolarmente fondata dal libro di Giosuè in poi.
Ricostruzione della Torah che ho visto l’anno scorso nel Museo Ebraico della mia città.
Per esempio intorno al 1800 a.C. gli Ebrei migrano effettivamente in Egitto, come racconta la storia di Giuseppe (Gen 30-50). Rimangono lì e prosperarono per un bel po’, poi le cose cominciano ad andare male, pare non tanto perché gli ebrei fossero stati resi schiavi come dice la Bibbia ma perché alcuni faraoni tentarono di assimilarli e loro tenevano troppo alla loro indipendenza culturale. Fatto sta comunque che dopo il 1580 a.C. c’è il famoso esodo via dall’Egitto con Mosè, le piaghe, eccetera, e il ritorno nella “terra promessa”, dove però rimngono ancora come nomadi. È solo dopo qualche secolo (circa 1200 a.C.), con Giosuè, che gli Ebrei si stabiliscono definitivamente lì diventando sedentari.
Ancora però i popoli vicini li attaccano con facilità, poiché non sono uniti come popolo, in particolare i Filistei, quelli del gigante Golia per capirci, che hanno armi di ferro, quindi le migliori possibili a quel tempo. Poi intorno al 1020 a.C. anche per gli Ebrei inizia un periodo monarchico (una monarchia di tipo religioso, ovviamente), che sarà quello di maggiore forza contro i nemici e quello di maggiore espansione, come dicevo prima: il fatto di non essere uniti li rendeva più vulnerabili, l’unificazione sotto un unico re li rende più forti.
Un altro cambiamento importante che viene con la monarchia è che si intensifica la ricerca di ricchezza, inizialmente soltanto per abbellire il tempio di Gerusalemme, poi pian piano anche per le singole persone, fino a far diventare gli Ebrei importantissimi commercianti e i fondatori delle prime banche.
Il Tempio di Gerusalemme, fatto realizzare da Re Salomone.
Il primo re è Saul (1020-1000 a.C. circa), il secondo David (1000-962 a.C.) penso il più famoso, quello che la tradizione vuole abbia scritto tutti, o buona parte, dei Salmi. Con Davide Gerusalemme diventa la capitale del regno. Dopo di lui c’è Salomone (961-922 a.C.), anche lui considerato autore di alcuni libri della Bibbia (i Proverbi, il Qoelet e il Cantico dei Cantici), famoso per la sua giustizia (1Re 3,16-28). Sotto Salomone il regno si divide e quindi si indebolisce di nuovo, e viene conquistato diverse volte dalle popolazioni vicine. In particolare nel 586 a.C. il Re babilonese Nabucodonosor distrugge Gerusalemme e deporta tutti gli Ebrei nella famosa cattività babilonese durata 50 anni (e raccontata da Verdi nel suo Nabucco, quello del Va pensiero). Nel 538 a.C. Babilonia viene conquistata dai Persiani di Ciro il Grande e questi rimanda gli ebrei in Palestina.
Vetrata con albero di Melograno, vista l’anno scorso nel Museo Ebraico della mia città.
Dal ritorno da Babilonia però non ci sarà più uno stato unico, e dopo essere stati conquistati da diverse popolazioni vicine arriveranno i soliti Romani a soggiogarli. Nel 70 d.C. dopo una ribellione i Romani distruggono Gerusalemme, e poi nel 135 d.C., sotto l’imperatore Adriano, dopo l’ennesima ribellione, avviene la diaspora, cioè la definitiva distribuzione di tutti gli Ebrei nel mondo perché vengono esiliati dall’imperatore e la loro terra viene data alle popolazioni circostanti: ancora una volta una cultura antica cessa in pratica di esistere a causa dei romani, ed è incredibile come una cosa successa quasi 2000 anni fa abbia ancora così tante e gravi conseguenze oggi.
Per quanto riguarda le fonti storiche, dopo la Bibbia quella più famosa sono senza dubbio i manoscritti di Qumran, testi scoperti vicino appunto al fiume Qumran nel 1947. Era la biblioteca di un monastero, contenente testi antichi fino al III secolo a.C., cosa che li rende i più antichi testi biblici esistenti. Da grande amante della parola scritta, sempre più affascinante più è vecchia, la storia della scoperta di questi manoscritti la trovo emozionantissima!

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p class=”riquadro”>Altri libri inerenti questo periodo storico ma che ho letto in altri momenti:
per ora nessuno!

2 pensieri riguardo “Gli Ebrei: il popolo del Dio unico

  1. Se vuoi leggere un libro veramente, veramente straordinario su Bibbia, storia e ideologia dell’ebraismo ti consoglio il saggio Oltre la Bibbia di Mario Liverani, forse il più insigne studioso del Vicino Oriente antico. Una lettura impegnativa, ma credimi, illuminante.
    Ciao e grazie per questo bel post :-)

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