The No.1 Ladies’ Detective Agency

di Alexander McCall Smith

The No. 1 Ladies’ Detective Agency
Le lacrime della giraffa


Titolo: The No.1 Ladies’ Detective Agency
Serie: The No. 1 Ladies’ Detective Agency (1)
Titolo italiano: Precious Ramotswe, detective
Genere: giallo
Autore: Alexander McCall Smith (sito ufficialeWikipedia)
Nazionalità: zimbabwese/britannico (Scozia)
Anno prima pubblicazione: 1998
Ambientazione: Gaborone, Botswana; anni 90
Personaggi: Precious Ramotswe
Casa Editrice: Abacus
Copertina: illustrazione di Hannah Firmin
Pagine: 233
ISBN: 978-0-349-11908-3
Provenienza: BookMooch
Link al libro: SITO UFFICIALEIN LETTURAANOBIIGOODREADS
inizio lettura: 23 agosto 2018
fine lettura: 18 settembre 2018



She stopped. It was time to take the pumpkin out of the pot and eat it. In the final analysis, that was what solved these big problems of life. You could think and think and get nowhere, but you still had to eat your pumpkin. That brought you down to earth. That gave you a reason for going on. Pumpkin.

Si fermò. Era tempo di togliere la zucca dalla pentola e mangiarla. In ultima analisi, questo era ciò che risolveva questi grandi problemi della vita. Puoi pensare e pensare e non arrivare da nessuna parte, ma devi sempre mangiare la tua zucca. Questo ti riporta sulla terra. Ti dà una ragione per andare avanti. La zucca.

(Pagina 84)

Secondo libro che leggo con Precious Ramotswe, anche se in realtà è il primo della serie. Anche questo comunque mi è piaciuto moltissimo!

Precious Ramotswe, donna botswana nei suoi 30, ha ricevuto in eredità dal padre il denaro proveniente dalla vendita del loro bestiame, e decide di investirlo nella creazione di una sua agenzia investigativa, la prima tenuta da una donna nel Botswana.

The No1 Ladies detective agency by BristolRE2007
Immagini dalla serie della BBC tratta dai romanzi. MI piacerebbe vederla!

Iniziando a leggere questo libro mi sono ritrovata un po’ spaesata perché già il primo capitolo era una storia auto-conclusiva, e nel secondo ne iniziava un’altra molto diversa. Una raccolta di racconti, ho pensato. Ma no, non la definirei così. Si tratta di una storia unita, con episodi diversi. La storia di Precious, di come suo padre è arrivato ad avere il bestiame la cui vendita le ha poi permesso di aprire l’agenzia, delle sue indagini. A volte sono semplici scene, per esempio la casa di Precious, o un paesaggio africano. Sebbene i capitoli riguardanti il padre di Precious li abbai trovati meno interessanti, a me questo stile, questa gestione della storia è piaciuta veramente molto! Non c’è quindi una vera e propria trama, c’è solo un particolare caso, particolarmente raccapricciante, che ogni tanto rispunta fuori e che la nostra Precious riuscirà alla fine a risolvere. Le varie piccole storie messe insieme proseguono capitolo dopo capitolo creando una storia unica, che personalmente mi è piaciuta parecchio, questo soffermarsi a volte su piccole cose, poi ritornare alle indagini, una pausa per bere un rooibos e guardare il paesaggio, e poi torniamo a investigare.

Precious Ramotswe. Anche questa immagine viene dalla serie TV.

L’ambientazione è sempre molto molto bella, sarà perché l’Africa non la conosco molto, ma mi piace sempre come la vivono Precious e gli altri personaggi, come la amano, la rispettano, non potrebbero mai farne a meno, in tutte le sue diversità e avversità, anche:

This was not the comforting land she had grown up with; this was the merciless Africa, the waterless land.
Questa non era la terra confortevole con cui era cresciuta; questa era l’Africa spietata, la terra senza acqua.
(Pagina 221)

I personaggi non sono molti, in questo libro più che nell’altro che avevo letto Preciuos è l’indiscussa protagonista. Ci sono altri personaggi che qualche volta hanno anche dei capitoli tutti per loro, come il padre di Precious e il signor J. L. B. Matekoni, ma la nostra detective è senza dubbio la protagonista principale sia delle scene d’azione che di quelle riflessive.

Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da vampyr79.

La copertina è carinissima: il coccodrillo richiama uno dei casi, poi la capanna immagino sia l’agenzia e nella quarta di copertina c’è anche il famoso minivan bianco di Precious, ma soprattutto mi piace proprio lo stile dei disegni. Il titolo è carino, ma devo dire che leggendo gli altri della serie è il meno intrigante!

Commento generale.

Una lettura che mi ha emozionato e tenuto piacevole compagnia. Come per Le lacrime della giraffa non è un vero e proprio giallo, l’interesse delle indagini è più che altro seguire il procedimento investigativo di Precious che scovare il colpevole. A parte questo, il resto della storia mi è piaciuto moltissimo, anche se si trattavano semplicemente di scorci di vita quotidiana a Gaborone. Proseguirò sicuramente con questa serie.

Mini recensione

Vita quotidiana africana

Un po’ di frasi

MMa Ramotswe had a detective agency in Africa, at the foot of Kgale Hill. These were its assets: a tiny white van, two desks, two chairs, a telephone, and an old typewriter. Then there was a teapot, in which MMa Ramotswe – the only lady private detective on Botswana – brewed redbush tea.
MMa Ramotswe aveva un’agenzia investigativa in Africa, ai piedi della collina di Kgale. Queste erano le sue risorse: un minuscolo furgone bianco, due scrivanie, due sedie, un telefono, e una vecchia macchina per scrivere. Poi c’era una teiera, in cui MMa Ramotswe – l’unica detective privata donna del Botswana – preparava il tè rosso.
[incipit]

We don’t forget, thought Mma Ramotswe. Our heads may be small, but they are as full of memories as the sky may sometimes be full of swarming bees, thousands and thousands of memories, of smells, of places, of little things that happened to us and which come back, unexpectedly, to remind us who we are.
Non dimentichiamo, pensò Mma Ramotswe. Le nostre teste possono essere piccole, ma sono piene di ricordi come il cielo a volte può essere pieno di sciami di api, migliaia e migliaia di ricordi, di odori, di luoghi, di piccole cose che ci sono accadute e che ritornano, inaspettatamente, per ricordarci chi siamo.
(Pagina 13)

The problem, of course, was that people did not seem to understand the difference between right and wrong. […] They would just found out what was best for them, and then they would call that the right thing.
Il problema, ovviamente, era che le persone non sembravano capire la differenza tra giusto e sbagliato. […] Si sarebbero limitate a scoprire cosa era meglio per loro, e poi l’avrebbero chiamato la cosa giusta.
(Pagina 33)

He looked at her in the darkness, at this woman who was everything to him – mother, Africa, wisdom, understanding, good things to eat, pumpkins, chicken, the smell of sweet cattle breath, the white sky across the endless, endless bush, and the giraffe that cried, giving its tears for women to daub on their baskets; O Botswana, my country, my place.
Mr J. L. B. Matekoni
La guardò nell’oscurità, questa donna che era tutto per lui: madre, Africa, saggezza, comprensione, buone cose da mangiare, zucche, pollo, l’odore del dolce respiro del bestiame, il cielo bianco attraverso gli infiniti, infiniti cespugli, e la giraffa che pianse, dando le sue lacrime alle donne per stenderle sulle loro ceste; O Botswana, il mio paese, il mio posto.
(Pagina 232)

explicit Leggi

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.