L’ombra del sole


di Eva Fairwald

Le ombre di Dora
L’ombra dell’angelo (prequel)
L’ombra dell’anima

Titolo: L’ombra del sole
Serie: Le ombre di Dora (1)
Genere: young adult, urban fantasy
Autore: Eva Fairwald (pagina facebook ufficiale)
Nazionalità: italiana
Prima pubblicazione: 2012
Ambientazione: Fiorate (Italia) e Airlinden, la Città Sospesa (Terra dei Sogni); giugno 2011
Personaggi: Dora Fornero alias Dora Lucilla da Rocca Astrea, Connor O’Carrol, Daemon
Casa Editrice: Eva Fairwald – evafairwald@gmail.com
Pagine: 406
ASIN: B00AFDR55U
Provenienza: Amazon, 12 maggio 2013
Link al libro: SITO UFFICIALEGOODREADSANOBII
inizio lettura: 9 gennaio 2019
fine lettura: 8 giugno 2019


Il racconto di Connor l’aveva spiazzata, le sembrava di vivere in un film, ma a dirla tutta non era dispiaciuta. In fondo, aveva sempre voluto che le succedesse qualcosa di strano, come nei libri che leggeva, come nei film che avevano segnato la sua infanzia.

Dora è un’adolescente come tante, odia la scuola, dalla vita vorrebbe di più, e vorrebbe conoscere il nuovo studente appena arrivato nella sua scuola. Dora non lo sa, ma presto i suoi desideri si avvereranno, perché scoprirà di essere una degli ultimi discendenti di un mondo fantastico, e per questo minacciata da un tiranno, e l’affascinante sconosciuto è un agente dell’Unione Segreta incaricato di proteggerla.

Ho comprato questo libro perché avevo letto una bella recensione, e costava poco. Non ricordo onestamente se al momento dell’acquisto ero pienamente consapevole di quello che stavo comprando, perché non appena l’ho iniziato ho immediatamente scoperto due cose che mi hanno alquanto infastidito: è il primo libro di una serie ed è uno young adult, genere che non amo particolarmente. Per quanto riguarda il primo punto, pazienza, perché tanto non penso che mi andrà di continuare con gli altri volumi. Per la seconda caratteristica, invece, avevo ragione a preoccuparmi perché ho ritrovato in questo romanzo un po’ tutti quelli che (credo) sono i topoi del genere che proprio no digerisco, e sicuramente questo fatto è prevalentemente responsabile del mio scarso gradimento.

Dora e Connor sulla copertina del successivo romanzo della serie.
[Immagine presa dalla pagina facebook ufficiale dell’autrice]

La trama di per sé non era eccessivamente originale ma neanche tanto male: un regno incantato sottomesso da un despota crudele che può essere sconfitto solo grazie al potere di alcuni ragazzi. Essendo uno young adult, però, c’era ovviamente una forte componente romantica, e questa proprio non mi è piaciuta. Dora è la donzella in difficoltà e Connor l’eroe che la salva, lei però fa fatica a fidarsi di lui, ma… lui è troppo bello, per cui, ok, fidiamoci. Tanto che dopo tre quarti buoni di libro, quando ormai il legame tra i due dovrebbe essere consolidato, Dora si rende conto di amare Connor perché era il suo nome quello che gridava nella notte quando aveva paura, erano le sue mani che cercava quando era in pericolo. Non è precisamente la definizione di amore, sembra che Connor sia importante per lei solo perché è l’unico in grado di proteggerla. E poi, andiamo, lei è una ragazzina imbranata, lui è fico e sa fare tutto, ma ancora non ci siamo stancati di questo cliché? Io personalmente lo detesto! E siccome tutto ciò non era abbastanza, ad un certo punto si paventa anche la possibilità di un triangolo amoroso. Alè.

L’ambientazione è la parte che indubbiamente ho preferito, e per questo mi dispiace non aver gradito il resto del romanzo perché fosse stato solo per questo mi sarebbe piaciuto proseguire con la saga! Il mondo nativo di Dora è interessante: tutte le creature magiche e soprannaturali che popolano la nostra fiction sono reali in quel mondo, e alcuni umani possono accedervi durante i sogni. Mi è piaciuto molto come la magia fosse integrata con le potenzialità del nostro mondo come la tecnologia. Ogni tanto questo sfociava in scene simili a un videogioco, ma nel complesso l’ho trovato molto interessante. Nella parte ambientata nel nostro mondo siamo in Italia, e anche questo l’ho apprezzato molto: da una parte i nomi italiani di luoghi e personaggi mi risultavano strani, non sono abituata a leggerli in questo tipo di romanzo, dall’altra proprio per questo l’ho apprezzato molto, era sicuramente una novità.

Peccato però che l’ambientazione sia poco approfondita, rimane sempre sullo sfondo, ogni tanto ci viene mostrato o raccontato qualcosa, ma poi finisce lì e torniamo ai problemi personali dei protagonisti, non la viviamo veramente.

I personaggi, penso si sia capito, non li ho particolarmente apprezzati.

Dora, la protagonista, era sicuramente ben caratterizzata perché irritante come solo gli adolescenti sanno essere, fin dalla sua prima apparizione. Durante il romanzo magari smette di essere così spiccatamente moody teenager però non ho visto in lei una vera e propria maturazione. A parte questo poi non mi è piaciuta perché era la classica fanciulla in pericolo da salvare, e quel che è peggio lei era ben felice del suo suolo: Dora si sentiva enormemente lusingata, le sembrava di avere fatto un salto indietro nel tempo e di essere tornata in un’epoca fiabesca fatta di eroi e principesse da salvare. Ma veramente?!?! Bah.

Connor, l’eroe di turno, pure si presenta come piuttosto irritante, ma nel suo caso la cosa credo sia voluta per creare quell’effetto odio/amore tra lui e Dora. Non c’è molto da dire su di lui: è poco più di un ragazzino, ma è un Marchiato del Fuoco, nato con un grande potere e addestrato fin da piccolo a combattere, e per questo è il migliore per proteggere Dora. E ovviamente è immensamente bello e affascinante.

Daemon è il terzo componente del triangolo di cui parlavo prima: è forse il personaggio che ho trovato più interessante. Innanzitutto è un angelo decaduto, un tipo di creatura soprannaturale che non si vede spesso nei fantasy. Unisce insieme il fascino del bibliotecario sexy con quello dell’essere perfetto e ammaliante per natura, e in più a causa del suo passato oscuro ha anche un lato da bad boy in cerca di redenzione. Il fatto che un personaggio appartenente ai “buoni” avesse anche dei lati oscuri (e lui non è l’unico) mi ha piacevolmente sorpreso e intrigato. Però da un certo punto in poi e abbastanza repentinamente Deamon si trasforma in totalmente cattivo, e mi pare di capire sarà lui il big bad del libro successivo.

Ci sono poi svariati altri personaggi minori, più o meno interessanti, e tra questi vorrei citare Riccardo, l’altro ragazzo che, come Dora, possiede i poteri per sconfiggere l’Imperatore. La sua stessa presenza mi ha fatto piacere perché toglieva un po’ a Dora l’identità di “unica speranza dell’umanità”, poi ho pensato che fosse scomparso prima ancora di entrare veramente in scena perché viene pesantemente attaccato e resta privo di conoscenza per un bel po’, ma poi si riprende e devo dire che anche se rimane comunque un personaggio molto secondario, si è rivelato il più sveglio del gruppo, il primo oltre a Connor ad avere dei dubbi su Deamon e a rendersi conto del triangolo amoroso.

Immagine alternativa del titolo trovata all’interno del libro, mi piaceva anche se molto semplice, quindi l’ho inserita.

Lo stile è un altro punto dolente per quanto mi riguarda, prevalentemente per un motivo: troppe, troppe ma veramente troppe ripetizioni! Un personaggio si sente in colpa per qualcosa, e ok, lo pensi una volta, lo pensi due, poi basta, no? No, ogni volta ripetuto nei dettagli tutto quello che sentiva! Ed era così in continuazione: appena finita una scena d’azione (e non intendo chissà che azione, semplicemente che succedeva qualcosa) ecco che ci perdiamo di nuovo nelle elucubrazioni di un personaggio che per l’ennesima volta illustra il suo travaglio interiore. Che nooooiaaaaaaa!!!

Altra cosa che mi ha reso la lettura un po’ più ostica sono stati i continui cambi di punto di vista, troppo repentini, stavamo leggendo i pensieri di un personaggio e di punto in bianco diventano quelli di un altro, non era facile da seguire.

La copertina mi piace molto, ed è molto esplicativa: vediamo Connor e Dora in inequivocabile atteggiamento “affettuoso” e le piume nere di Deamon che piovono su di loro. Il titolo anche mi piace, col suo ossimoro tra ombra e sole, e abbastanza generico da risultare perfettamente attinente al romanzo.

Commento generale.

Se non ci fossero state tutte quelle irritantissime e continue ripetizioni dei rimuginamenti dei personaggi che bloccavano l’azione, avrei dato a questo libro 1 stellina in più, perché comunque l’ambientazione e la trama non mi sono dispiaciute, ma non sarei andata oltre le 3: ho proprio sbagliato a comprarlo, non è il mio genere, troppo concentrato sull’amore adolescenziale, fondamentalmente l’ho trovato noioso.

Momento più…

…deludente: la scoperta del terribile mistero che coinvolge Dora e Riccardo, talmente terribile che chi ne è a conoscenza vuole farsi ipnotizzare per dimenticare, oppure usarlo per scopi malvagi; mi aveva incuriosito molto, e poi cos’era? Il capo dell’unione vuole che Riccardo e Dora, ultimi della loro stirpe, abbiano dei figli per non far estinguere la loro etnia, e il tremendo segreto è che sono fratello e sorella. Ok, un incesto non è certo una bella cosa, ma sarà che ormai Game of Thrones ce l’ha normalizzato, non so, non la vedo una cosa così terrificante, l’idea di un intero popolo che smette di esistere mi sembra più spaventosa.

Mini recensione

Troppo noioso pure per uno YA

Grazie a…

Colorare la vita, la cui recensione mi ha fatto venire voglia di leggere questo libro.

Sfide

Un po’ di frasi

Zaino rosa, riccioli biondi, auricolari bianchi: l’obiettivo era appena salito sull’autobus come ogni mattina. Ancora mezza addormentata e senza sapere di essere controllata.
[incipit]

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