Appunti di un venditore di donne


di Giorgio Faletti


Per ogni uomo c’è un’area della vita compresa nel perimetro sacrosanto dei c**** suoi.

(Pagina 29)

Erano dieci anni tondi tondi che non leggevo un romanzo di Faletti, e devo dire che è stato piacevole rincontrarlo.

Milano, aprile 1978. Nel bel mezzo degli anni di piombo, mentre il Paese si interroga sulla sorte di Aldo Moro rapito dalle BR, un uomo si muove ai margini della malavita milanese: lo chiamano Bravo ed è un venditore di donne, ovvero guadagna fornendo donne giovani e piacenti per soddisfare i bisogni di altri uomini, bisogni che lui non può più soddisfare per sé perché anni prima è stato evirato. Si ritroverà suo malgrado invischiato in una serie di omicidi dei quali qualcuno vuole proprio farlo risultare colpevole, proprio quando l’incontro con la bellissima Carla aveva iniziato a risvegliare in lui sensazioni con le quali credeva di non aver più a che fare.

::Butterfly Eye:: di Bntuae

Ho letto credo quasi tutti i libri scritti da Giorgio Faletti, e tra tutti il mio preferito rimane sempre il primo, Io uccido, che ho letto prima che esistesse il blog e perciò qui non ne ho mai parlato. Comunque, ho questo libro da parecchio eppure continuavo a evitare di leggerlo perché, anche se vedo che a tutti gli altri libri ho dato comunque giudizi alti, avevo un po’ la sensazione di una certa ripetitività nei temi e nelle situazione che mi aveva smorzato l’entusiasmo. Quindi sarà forse anche che è da tanto che non leggevo un suo romanzo, ma questo qui mi ha veramente soddisfatto! Ultimamente ho letto libri belli e interessanti, ma era parecchio che non me ne capitava uno veramente avvincente: lo leggevo in ogni momento libero perché desideravo proprio sapere come continuava!

La trama quindi come ho detto è intrigante e ben gestita. Ci sono un po’ di difetti, per esempio certi colpi di scena ad un certo punto diventano parecchio prevedibili: è un thriller con non molti personaggi, quindi sapendo dai libri precedenti che l'”assassino” non è uno sconosciuto ma qualcuno di insospettabile, a mano a mano che la gente comincia a morire almeno uno dei colpevoli per esclusione diventa chiaro. Però le sorprese non sono mancate, specie se si considera che a pagina 250 sembra essere bene o male finito, ma mancavano ancora quasi 100 pagine alla fine, e infatti c’è stato spazio ancora per qualche altra storia e qualche altra sorpresa.

Milan, Italy di European Space Agency

L’ambientazione temporale penso sia la cosa che mi è piaciuta di più, probabilmente perché ha innescato in me tutta una serie di ricordi nostalgici! Io nel 1978 non c’ero, ma gli anni 80 non erano poi così diversi, mentre sono tutto un altro mondo rispetto ad oggi! Soprattutto per quanto riguarda i telefoni: il doversi fermare in cerca di una cabina per telefonare, l’utilizzo dei gettoni, o chiedere il favore di poter usare il telefono per esempio di un locale, io ho vissuto tutte queste cose eppure mi sembrano estranee abituata ormai come sono al fatto che oggi abbiamo tutti quanti il cellulare. E non ho potuto fare a meno di pensare a che effetto potrebbero fare certe situazioni a chi invece quei tempi proprio non li ha vissuti, come per esempio quando Bravo cerca di indovinare un numero di telefono sentendo i giri del disco, e se non si è mai usato un telefono così penso sia difficile capire, io invece quel suono me lo ricordo e non so perché mi hanno fatto sorridere queste scene!

Comunque, a parte queste considerazioni personali, l’ambientazione è sicuramente interessante, però l’ho trovata poco sfruttata: nonostante la storia del protagonista venga ad un certo punto ad intrecciarsi con eventi fittizi ma legati agli anni di piombo, la cosa rimane comunque sempre sullo sfondo, o almeno questa è stata l’impressione che ho avuto.

Per quanto riguarda invece l’ambientazione spaziale, sono sicura che Faletti l’abbia resa egregiamente visto che lui, se ho capito bene, ha vissuto a Milano proprio in quegli anni, per esempio il Club Ascot ricalca un locale realmente esistito (o che forse esiste ancora, non so) in cui si esibivano comici e cabarettisti e in cui quindi immagino si sia esibito anche lui. Però io la città non la conosco per niente, e quindi tutti i vari riferimenti a vie o quartieri o zone limitrofe con me sono andati un po’ persi, e non posso dire di essermi davvero sentita dentro questa ambientazione.

Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da Ladygiodesi che me l’ha regalato in occasione dello scambio natalizio di segnalibri nel gruppo Readers Challenge

I personaggi sono come sempre interessanti, anche quelli minori sono ben caratterizzati e ognuno con qualche particolarità. Il protagonista assoluto però è Bravo, che narra il tutto in prima persona. Mi è piaciuto, sicuramente ho anche tifato per lui benché spesso e volentieri non se lo meritasse molto, però non lo trovo un personaggio pienamente riuscito: è un eroe negativo, più volte viene evidenziato da lui stesso come non gliene freghi nulla di nessun altro essere umano, però comunque Faletti cerca di darci anche l’idea che sia fondamentalmente una persona buona, perché è sì un pappone ma non maltratta le ragazze, non le costringe anzi se vogliono lasciare non ha problemi, e poi quando una volta lo contatta un pedofilo lo rifiuta e lo minaccia di brutto. Non che mi dispiacciamo queste caratteristiche, ma mi sembrano un po’ forzate, messe lì per farci capire che Bravo è sì cinico e disincantato e di lavoro sfrutta la prostituzione, ma non è una cattiva persona. Comunque il mistero che lo circonda mi ha intrigato parecchio, quindi tutto sommato come personaggio lo salvo!

Lo stile è sempre molto falettiano, nel commento ad un altro libro l’avevo definito “barocco”, con questi abbellimenti nelle frasi che per dire una cosa ci mette il doppio delle parole necessarie e ogni due righi c’è una metafora. Però, anche qui, sarà non lo leggevo da tanto, non mi ha infastidito, e ho potuto facilmente perdonargli alcuni eccessi.

Commento generale.

Ho avuto molte critiche da fare a questo romanzo, eppure il voto che gli ho dato è positivo, come mai? XD Be’ per un semplicissimo motivo: nonostante le pecche la lettura mi ha coinvolto tantissimo e mi sono proprio divertita: è proprio uno di quei romanzi fatti per intrattenere e che, almeno per quanto mi riguarda, raggiunge pienamente il suo scopo. È un thriller comunque ben scritto, con una storia originale, personaggi interessanti, qualche connessione con fatti realmente accaduti e una trama molto avvincente, quindi i difetti passano, almeno per quanto mi riguarda, decisamente in secondo piano rispetto a quando mi è piaciuto leggerlo!

Copertina e titolo

Ho preso questo libro su Bookmooch e sono rimasta un po’ fregata perché era l’edizione Mondolibri, con una copertina che ricalca quella originale ma non è la stessa: mi seccano sempre molto queste cose, mi pare di avere un libro tarocco! XD Il titolo, come quasi tutti quelli di Faletti, è particolare, interessante e accattivante.

Momento più…

…deludente: Lucio, un vicino di casa di Bravo, è un chitarrista cieco che fa molta ironia sulla sua situazione di non vedente, e Bravo dice che il suo umorismo è un dono del cielo, ma onestamente a me le sue batture sembravano banali e per nulla divertenti!

Curiosità

Più che una curiosità è una richiesta d’aiuto! A pagina 41 Bravo diche che una donna una volta gli ha detto: “Con questi occhi, puoi metterti nei guai una volta al giorno. Ci sarà sempre una donna che ti ci tira fuori.” E Bravo dice di aver riconosciuto la citazione da un film, ma l’ho cercata sul web e non sono riuscita a trovarla! Qualcuno per caso sa che di che film si tratta?!?!

Mini recensione

Qualche difetto ma molto avvincente

Non trovando immagini adatte al libro, mu sono buttata sulle farfalle che sono una costante un po’ in tutte le copertine.
Butterflies and Ravens di Whendell

Titolo: Appunti di un venditore di donne
Genere: thriller
Autore: Giorgio Faletti (sito ufficialeWikipedia)
Nazionalità: italiana
Prima pubblicazione: 2010

Ambientazione: Milano, aprile 1978 (la parte finale è ambientata in Sudamerica l’11 maggio 1988)

Personaggi: Bravo, Carla, Lucio
Casa Editrice: Mondolibri
Copertina: elaborazione foto di © Schutterstock
Pagine: 341
ISBN:
Provenienza: BookMooch, 09 febbraio 2012
Link al libro: IN LETTURAGOODREADSANOBII
inizio lettura: 14 marzo 2021
fine lettura: 20 marzo 2021

Sfide

Un po’ di frasi

Io mi chiamo bravo e non ho il c***o.
[incipit]

A tutti servono dei consigli. Quelli che non ne hanno bisogno a volte sono ben misere persone.
(Pagina 109)

explicit Leggi

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.