La canzone dei Felici Pochi e degli Infelici Molti


di Elsa Morante



? Che significa F.P?      Si tratta di un’abbreviazione
per Felici Pochi.
? E chi sono i felici pochi?      Spiegarlo non è facile,
perché i Felici Pochi sono indescrivibili.

[incipit]

La poesia non fa per me, ma nonostante questo ogni tanto ci riprovo, e per fortuna qualche volta ci sono anche le eccezioni.

Il “manifesto” di una scelta indispensabile oggi più che mai, di una rivolta contro il conformismo di maggioranze facilmente manipolate, di una borghesia che sa esprimere e imporre il suo orrendo sistema di valori basato sulle disparità e le ingiustizie, su menzogne che, se contestate e rifiutate, portano le sue élites a reagire con la forza al fine di ridurre al silenzio e, quando necessario, all’annientamento ogni seme di verità e, conseguentemente, di rivolta.
[dalla Nota introduttiva di Goffredo Fofi, pagina 6]

Ho amato tantissimo La Storia di Elsa Morante e mi ero ripromessa prima o poi di leggere altro di suo, ma puntavo ai romanzi, mai avrei immaginato che il suo prossimo scritto a capitarmi tra le mani sarebbe stato un testo poetico, visto che non amo molto questo genere. C’è un motivo per questo evento inusuale: sto seguendo un corso di dizione e stiamo leggendo appunto questa poesia, mi ha incuriosito molto per cui quando ho visto che esisteva come testo a sé l’ho presa e letta per intero (perché al corso avevamo ancora fatto solo dei pezzi).

Il segnalibro che ho usato durante la lettura. L’ho scelto per caso, ma direi che si adatta bene, con la frase da una canzone di Rino Gaetano.

La “canzone” è divisa in tre parti: un’introduzione, una parentesi rivolta agli F.P. e una parte più lunga in cui parla agli I.M.. Ah, per la cronaca, gli F.P., come dice l’incipit, sono i Felici Pochi, mentre gli I.M. sono gli Infelici Molti. Come tutti i testi poetici non è di facile lettura, soprattutto la seconda parte. Quello che sicuramente colpisce è il messaggio: siamo all’alba del ’68, quando la protesta giovanile era al suo massimo, e infatti Morante inserisce questo brano nella raccolta Il mondo salvato dai ragazzini, titolo che chiaramente esprime il suo convincimento che le nuove generazioni sono la speranza per il futuro.

I Felici Pochi sono gli Ultimi della Terra, le persone che sognano e che lottano e che vogliono essere sé stesse, e che vengono per questo spesso e volentieri ostracizzate e perseguitate. Gli Infelici Molti sono tutti gli altri, oppressori volenti o nolenti perché incapaci di comprendere gli F.P..

Stilisticamente questo libro l’ho trovato bellissimo. Come ho già detto non sono una fan della poesia e sicuramente non ho le basi per comprenderla appieno: non ho dubbi che chi se ne intende avrebbe molto da commentare. Anche nella mia ignoranza, però, ho potuto apprezzare il modo in cui Morante gioca con la sonorità di parole, rime e assonanze, versi spezzati, punteggiatura scarsa: leggerlo ad alta voce, specie alcune parti, è veramente un piacere!

Commento generale.

Un libro piccolissimo ma molto intenso, ero molto scettica al riguardo perché non vado pazza per la poesia, e invece mi ha conquistata! Bello lo stile, bello il linguaggio, bello il messaggio. Morante si conferma un’autrice straordinaria, non sono nella prosa.

Copertina e titolo

La copertina di questa mia edizione è molto bella, mostra un dipinto di Elsa Morante con uno dei suoi gatti. Il titolo è incomprensibile e strano, ma proprio per questo bello e intrigante.

Mini recensione

Poesia bella e incredibile

Copertina della raccolta Il mondo salvato dai ragazzini dell’Einaudi. Il dipinto in copertina, se ho trovato le informazioni giuste, dovrebbe essere Le sbarre di Bill Morrow, pittore che fu amante di Morante.

Titolo: La canzone dei Felici Pochi e degli Infelici Molti
Genere: poesia
Autore: Elsa Morante (Wikipedia)
Nazionalità: italiana
Prima pubblicazione: 1967 (sulla rivista Nuovi argomenti”, nn. 7-8), 1968 (nella raccolta Il mondo salvato dai ragazzini)
Casa Editrice: edizioni dell’asino
Copertina: illustrazione di Fabian Negrin
Pagine: 31
ISBN: 978-88-6357-353-4
Provenienza: Amazon, 28 dicembre 2021
Note: nota introduttiva di Goffredo Fofi
Link al libro: GOODREADSANOBII
inizio lettura: 28 dicembre 2021
fine lettura: 30 dicembre 2021

Sfide

Un po’ di frasi

La trave di comune legnaccio
su cui per la virtù sacramentale
del Fariseo (I.M. autorevole)
un giovane Galileo blasfemo
(F.P. supremo)
ha consumato la sua morte patibolare
nell’aprile dell’anno Trentatré,
s’è bagnata d’una tale freschezza sanguinosa
che in una eterna rivoluzione fantastica
rigemma a tutte le estati! Da millenovecentotrentaquattro
anni
olè! cresce allegra
come un girasole
allegra allegra olè! come un albero di girasoli
allegra allegra allegra come una foresta di girasoli
(Pagina 21)

ALLEGRA
allegra allegra
come il tema della traversata nel Flauto Magico
allegra
come venti mandolini ragazzini sotto le finestre
d’una bella ragazzina che finge di dormire
allegra come il duo
di un fringuello di bosco e d’un conoscente suo, migratore appena di ritorno,
di prima mattina, sul bel giorno dell’equinozio
ascendente,
allegra allegra allegra! alla faccia vostra, I.M.! seriamente
liberamente
vittoriosamente
allegra.
(Pagina 23 )

CON GLI F.P. NON CE LA POTETE M A I SPUNTARE.
Quelli conoscono il volo da prima assai dell’aviazione conoscono
la medicina che guarisce tutti i mali da prima assai
della penicillina
(Pagina 24-25)

Non è detta
che prima ancora del giorno del Giudizio
quei pazzi F.P. non vi mettano in minoranza.
Forse vi converrebbe cominciare qualche esercizio
per trovarvi preparati alla possibile circostanza.
Sarebbe una magnifica stravaganza
di scavalcare tutti insieme i tempi brutti
in un allegro finale: FELICI TUTTI!
(Pagina 28-29)

E qui anzi l’Anonimo della caverna è persuaso
che nel difficile comando: Amalo come te stesso
il come deva leggersi uguale a perché. PERCHÉ
l’altro ― gli altri […]
SONO tutti te stesso: non tuoi simili né pari né compagni né
fratelli ma proprio lo stesso unico
TE
STESSO.
(Pagina 30)

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2 pensieri riguardo “La canzone dei Felici Pochi e degli Infelici Molti

    1. Io ci riprovo sempre a leggere poesia, la maggior parte delle volte è una conferma del fatto che preferisco di gran lunga la prosa, ma ogni tanto c’è una sorpresa! :) Ed è per libri come questo che continuo a provarci!

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