La paura di Montalbano

di Andrea Camilleri

Anno: 2002
Casa Editrice: Mondadori

Il secondo libro della sfida dei libri non letti m’è proprio volato. Complice qualche giorno di mal di pancia che m’ha impedito di studiare, e in più una serata dedicata ad un lavoro al computer in cui principalmente si doveva aspettare, l’ho finito in due giorni.

Purtroppo sono rimasta delusa dal fatto che si tratta di alcuni racconti, tre brevi e tre più lunghi, per la precisione, e non di un unico romanzo. Questa però è stata l’unica pecca, perché per il resto il mio primo Montalbano è stata davvero una bellissima esperienza!

All’inizio mi sono dovuta scontrare con la differenza di lingua, perché non sono solo i personaggi a parlare in siciliano, anche la storia è narrata quasi tutta in dialetto. Ho faticato a capire che macari significa anche e non magari; ad altre parole, invece, come il verbo taliare mi sono abituata subito; di altre, invece, non ho ancora scoperto il significato! Ma tutto ciò non ha fatto che arricchire il fascino di questa lettura. E così, finalmente ho conosciuto Montalbano, e tutto il suo “staff”, tra cui il mio preferito è senza dubbio Catarella (mi fa morire!!!!).

I titoli dei racconti sono: Giorno di febbre, Ferito a morte, Un cappello pieno di pioggia, Il quarto segreto, La paura di Montalbano e Meglio lo scuro.. Sono alternati, uno corto e uno lungo. Tutti molto belli, ma devo ammettere di aver preferito i più lunghi!

Mi piace molto il modo di scrivere di Camilleri, la presenza del dialetto rende tutto, contrariamente a quanto può sembrare di primo acchito, più scorrevole, più fresco, più divertente. Mi piace molto Montalbano, il suo risentire anche fisicamente delle intuizione da “sbirro”, il suo amore per la lettura (cita diversi libri in corso di lettura nei vari racconti). Mi piacciono le storie, anche se non sono dei veri e propri gialli alla Agatha Christie.

Insomma, anche il secondo libro della sfida è stata una grossa soddisfazione!!

Ci sono state alcune frasi che mi hanno colpito durante la lettura, ma quasi tutte incomprensibili estrapolate dal contesto. Riporterò perciò solo un breve brano che mostra un po’ il modo di scrivere di Camilleri e comprende anche il mio adorato Catarella!

«Dottori, tutti se ne andarono che non si vidono più. Ora che facciamo?» spiò timidamente Catarella.
«Facciamo come gli antichi» arrispunnì Montalbano che gli era venuto lo sbromo, la gana di garrusiare, di babbiare.
«E che facivano l’antichi, dottori?»
«Si grattavano la panza e si taliavano i viddrichi.»
Gli era tornata a mente questa risposta che gli dava la nonna quand’era picciliddro. Ma perché gli antichi passassero il loro tempo a grattarsi la pancia e a guardarsi gli ombelichi non era mai arrinisciuto a spiegarselo. Catarella strammò.
«Davero, dottori, l’antichi facivano accussì?»
«Davero.»
E mentre Catarella sprofondava nella scoperta delle strane costumanze dei progenitori, Montalbano s’addrumò una sigaretta, gli occhi fissi sul cantiere. Tempo un altro quarto d’ora e il cantiere addivintò una macchia tanticchia meno scura dello scuro della notte senza luna.

Per leggere La paura di Montalbano invece di un segnalibro ho usato un segnarigo:

E’ bellissimo! E utilissimo, per chi, come me, legge nelle occasioni più disparate ed è quindi costretto spesso ad interrompere la lettura improvvisamente, quindi non sempre alla fine di un paragrafo o un capitolo! Devo assolutamente comprarne altri, ce ne sono, ho visto, di diverso colori, ne voglio assolutamente uno di ogni tipo!!!!

Ora continuo con la sfida dei libri non letti!

4 pensieri riguardo “La paura di Montalbano

  1. sembrerà strano ma io non ho mai veramente letto un libro di camilleri, in libreria ho "un mese con Montalbano" acquistato con Repubblica ma ho provato a prenderlo in mano solo una volta, leggendo svogliatamente il I racconto e riponendolo a posto perchè non mi aveva preso. Rimedierò.

  2. Mi fa piacere che Camilleri ti abbia convinto così tanto, anch’io non l’ho mai letto e ho un suo libro nella sfida dei libri non letti, spero tanto di avere la tua stessa impressione! Io dovrei cominciare "1984" di Orwell ma non so perchè rimando di giorno in giorno!
    P.S. molto simpatica l’idea del segnarigo, cercherò di trovarne uno anche qui a Napoli!

  3. Rispondo ad entrambe dicendo che bè, sì, a me è piaciuto molto Camilleri, ma mi rendo conto che non è un genere semplice! Io ho trovato divertente il dover "tradurre" il siciliano, ma magari a qualcuno può risultare stressante! Le storie però devo dire sono interessanti, secondo me, quindi quelle penso (spero!) vi piaceranno! CIAO!

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