Il visconte di Bragelonne – Capitoli I-XXI


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Gli sembrò di udire il mesto gemito dell’acqua che ricade nel pozzo, rumore triste, funebre, solenne, che colpisce l’orecchio del fanciullo e del poeta sognanti, il rumore che gli Inglesi chiamano splash, i poeti arabi gasgasciò, e che noi altri Francesi, che vorremmo esser poeti, dobbiamo tradurre con una perifrasi: Il rumore dell’acqua cadente nell’acqua.

Caspita, quanto m’era mancato Dumas!

ATTENZIONE SPOILER!
Gli spoiler (anticipazioni sulla trama) non sono segnalati in alcun modo, poiché occupavano gran parte del commento.
Leggete a vostro rischio e pericolo!

Già dalle prime pagine è stato un piacere ritrovare la sua ironia! Per esempio nel descrivere questo principe così annoiato che il suo principale pertimento è proprio annoiarsi.

Ma attendevo con ansia il momento in cui sarebbe tornato uno dei “Nostri”, e il primo a comparire è Raul. Tecnicamente non dovrebbe stupire, essendo lui il protagonista di questo libro, ma con Dumas e i suoi titoli, non si sa mai! :) Finora lo vediamo nella parte del figlio devoto ma anche dell’eroe romantico, che coltiva un amore osteggiato dalla famiglia… ma perché Athos non vuole che frequenti questa Luisa?

Dopo Athos, rivediamo d’Artagnan! Non può essere che lui il luogotenente dei moschettieri così devoto, acuto, intuitivo ed efficiente! Ho avuto qualche dubbio solo perché mi pareva che fosse diventato capitano, ma poi lui stesso spiega più tardi di essere stato retrocesso per la meschinità di Mazzarino. E solo nel colloquio col Re, e proprio da questi nel suo ricordo, viene finalmente detto il nome del nostro caro moschettiere!! Peccato per le sue dimissioni!

Mi piace molto anche questo “falso” mistero di Dumas, questi personaggi senza nome, come Grimaud, d’Artagnan, Carlo II… anche se è palese la loro identità, mi piace comunque avere la soddisfazione di riconoscerli solo dalla descrizione!

Mi è piaciuto molto l’incontro tra i due reali cugini! Però, mi dispiace moltissimo per entrambi! Luigi XIV come personaggio mi piace molto, d’Artagnan dice che è come il Re suo padre, ma a me pare di ricordare che Luigi XIII si facesse abbindolare da Richelieu, mentre suo figlio è dolorosamente consapevole delle macchinazioni del Cardinale. Chissà se saprà ribellarsi a questa situazione!

Ed ecco che entriamo già da subito nel vivo dell’azione: Athos prende e parte su due piedi per l’Inghilterra! Anche d’Artagnan non se ne sta con le mani in mano, ed ero proprio curiosa di sapere qual era la sua idea, per cui voleva l’aiuto dei vecchi amici (poverino, tra l’altro, che sfiga che ha avuto!).

Comunque, eccolo partire anche lui in aiuto di Re Carlo, senza sapere che anche Athos è partito per lo stesso scopo! E che, magari, anche Aramis e Porthos? Che deve succedere all’equinozio?

Come inizio non c’è davvero male! Nei primi capitoli mi pareva che Dumas volesse indulgere all’amore in questo libro molto più che nei precedenti, avendoci presentato ben due storie di amanti infelici, però siamo passati subito all’azione!

Nel primo libro il mio personaggio preferito è stato senz’altro Athos, nel secondo libro ricordo mi è piaciuto di più d’Artagnan. Chissà in questo! Per ora più di tutti forse mi ha colpito il Re Luigi!

Ah, un’ultima cosa… ma Aramis si chiama Renato?!?! Non me lo ricordavo!!!

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