Elianto


di Stefano Benni

Non bisogna mai mollare. Ci vuole un gran fisico per correre dietro ai sogni.

Talete

Il segnalibro che ho usato durante la lettura.

Elianto è un ragazzo rinchiuso in una clinica perché colpito dal Morbo Dolce, una malattia che non perdona. Siamo in Tristalia, dove il Governo controlla anche le opinioni delle persone tramite il Zenthrum. Solo alcune Contee sono ancora indipendenti, ma presto ci saranno delle sfide in cui probabilmente si giocheranno la loro autonomia. Infatti la Contea della Montagna deve sostenere un incontro di Lotta Malvagia, e non può contare sul suo più grande campione Tigre Triste. Neanche la Contea Otto ha uno sfidante, perché l’unico che potrebbe battere il piccolo genio Baby Esatto è proprio il nostro Elianto. Così gli amici del ragazzo partono per i 7 mondi alterei per cercare una cura per la sua malattia. Parte anche il guerriero Fuku Occhio di Tigre, insieme agli yogi Visa e Pat, alla ricerca di Tigre Triste, e infine partono anche Ebeneezer, Carmilla e Brot, tre diavoli inviati dal loro capo a distruggere il Zenthrum, perché a causa sua tutti sono cattivi con troppa facilità, non ci sono più i bei cattivi di una volta!

Così i tre gruppi di viaggiatori si spostano da un mondo all’altro continuando le loro ricerche, incontrando personaggi come sempre assurdi e divertenti.

Benni si conferma un autore eccezionale. Un altro suo libro che ho letto con infinito piacere dall’inizio alla fine. Tanto che non ho potuto non assegnargli 4 stelline, ora che ho cominciato a fare questo tipo di valutazione per la sfida delle 4 stelle!

Commento generale.

Elianto è emozionante, divertente (tanto!), geniale, e anche dolce, romantico e commovente! Insomma, bellissimo!

Titolo: Elianto
Autore: Stefano Benni (sito ufficiale
Nazionalità: italiana
Prima pubblicazione: 1996
Casa Editrice: Feltrinelli
Link al libro: GOODREADSANOBII
inizio lettura: 16 marzo 2008
fine lettura: 3 aprile 2008

Sfide

Un po’ di frasi

C’era un gran rumore negli universi. Generazioni di stelle nascevano e morivano sotto lo sguardo di telescopi assuefatti, fortune elettromagnetiche venivano dissipate in un attimo, sorgevano imperi d’elio e svanivano civiltà molecolari, gang di gas sovreccitati seminavano il panico, le galassie fuggivano rombando dal loro luogo d’origine, i buchi neri tracannavano energia e da bolle frattali nascevano universi dissidenti, ognuno con legislazione fisica autonoma.
[incipit]

Era avvenuta una grande battaglia di idee al termine della quale non c’erano stati né vincitori, né vinti, né idee.

L’amore è come il maestrale, prima o poi smette di tirare, l’amore è come l’acqua della sentina, se non la cambi prima o poi puzza, l’amore è come un timone, o lo tieni stretto o ti sbatte sui coglioni.
Mac Loran

Iri: Proprio così, siamo giovani di un altro mondo.:
Persefone: Tutti i giovani sono di un altro mondo.

Gli uomini sono soggetti alla Legge delle Tre lancette.
Ad alcuni manca la lancetta dei secondi: e costoro non sanno mai godere un singolo attimo, ma pensano sempre a ciò che è stato prima e a ciò che verrà dopo, e non si accorgono delle piccole quiete gioie, o delle grandi e rapide gioie che li circondano.
Ad altri manca la lancetta dei minuti. Costoro corrono all’impazzata, gareggiano contro gli attimi inseguendo chissà cosa, poi di colpo si fermano delusi, poiché nulla hanno trovato, e lasciano che le ore scorrano una più inutile dell’altra.
Ad altri manca invece la lancetta delle ore. Ed essi vivono, si agitano, fanno piani, appuntamenti, progetti, ma non sanno se è notte o giorno, mattina o sera, se sono felici o disperati, non vedono mai la loro vita, solo un rotolare di anni pesanti e inarrestabili.
L’uomo giusto ha tutte e tre le lancette, più la suoneria quando è ora di svegliarsi, più una lancetta conficcata nella sommità del cranio che lo collega a tutti i quadranti stellari.
Teoria di Talete enunciata da Persefone

È questo il blues delle cose che non si vedono
del tarlo del legno, del topo in cantina
del pesce solitario dentro l’acqua torbida
dell’assassino nascosto dentro un uomo perbene.

È questo il blues delle cose che non si vedono
della mia fatica nel tuo vestito di cotone
del ragno nei tuoi bei capelli biondi
della pallottola che vola verso il cuore.

È questo il blues delle cose che non si vedono
dell’uccello che canta nella chioma dell’albero
delle parole con cui ti sto pensando
del dolore di questa folla in strada.

È questo il blues delle cose che non si vedono
del verme nel ceppo, della bacca nel gin
dei martelletti dentro al pianoforte
dei morti che ridono in fondo al cimitero.

È questo il blues delle cose che non si vedono
del teschio bianco sotto la pelle nera
del teschio bianco sotto la pelle bianca
delle parole che ti dissi, mentre si faceva buio.

(Snailhand Slim, Invisible blues)

3 pensieri riguardo “Elianto

  1. Allora, di Benni io ho letto Elianto, Spiriti, Terra! e Bar Sport, e mi sono piaciuti tutti tantissimo!!! Però, dovendo scegliere, direi proprio Elianto. Cmq, i primi 3 sono abbastanza simili tra di loro, sono romanzi di un genere che non saprei definire, ma possono avvicinarsi un pochino al fantastico, perché parlando di altri mondi (Terra! più alla fantascienza, allora, perché parla di altri pianeti), però sono tutt’altra cosa! Bar Sport invece è fatto a episodi, racconta piccole vicende assurde, incredibili, ma non del tutto improbabili che ruotano attorno a questo Bar.
    La mia prossima lettura benniana sarà Comici spaventati guerrieri sempre per la sfida della Bibliografia.

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