L’amico ritrovato


di Fred Uhlman

Trilogia del ritorno
Un’anima non vile

Titolo: L’amico ritrovato
Serie: Trilogia del ritorno (1)
Titolo originale: Reunion
Genere: storico
Autore: Fred Uhlman (Wikipedia)
Nazione: Germania
Anno prima pubblicazione: 1971
Ambientazione: Stoccarda (Germania), 1932-33
Personaggi: Hans Schwarz, Konradin von Hohenfels
Casa Editrice: Loescher
Traduzione: Maria Giulia Castagnone
Note: era il mio libro di narrativa in terza media
Link al libro: ANOBII

Entrò nella mia vita nel febbraio del 1932 per non uscirne più. Da allora è passato più di un quarto di secolo, più di novemila giorni tediosi e senza scopo, che l’assenza della speranza ha reso tutti ugualmente vuoti – giorni e anni , molti dei quali morti come le foglie secche su un albero inaridito.
[incipit]

Il segnalibro che ho usato durante la lettura.

L’amico ritrovato è essenzialmente la storia di un’amicizia, dell’amicizia tra Hans e Konradin, due adolescenti entrambi timidi e solitari, che si incontrano colmando i rispettivi vuoti stringendo un legame unico ed esclusivo. L’inizio del loro rapporto, come dice lo stesso Hans (che racconta la storia ad anni di distanza), assomiglia ad un innamoramento.

Durerà poco questo periodo idilliaco di amicizia, perché siamo nel 1932, in Germania, Hitler sta andando al potere, e Hans è ebreo. I due amici saranno costretti a separarsi (Hans viene mandato dai genitori in America), ed in maniera dolorosa, perché prima smetteranno di frequentarsi (i genitori, specie la madre, di Konradin, erano fortemente antisemiti), poi Konradin scriverà all’amico una lettera d’addio in cui gli rivelerà di credere in Hitler e nel suo sogno di una Germania migliore e più forte. E’ l’ultima goccia per il povero Hans, che per trent’anni non riuscirà a dimenticare il dolore per il “tradimento” dell’amico. Fino poi a ritrovarlo, proprio nel finale.

Il libro è bello, un’interessante storia di amicizia nel periodo più brutto per l’Europa del secolo scorso. Ma adoro questo libro soprattutto per il finale, bellissimo, così potente, quelle due sole righe, alla fine… mi ha commosso di nuovo, nonostante l’avessi già letto e lo ricordassi assai bene!

La copertina che vedete all’inizio del post è leggermente diversa da quella di aNobii in quanto fu a suo tempo colorata da me (come ho scritto nella scheda, questo è stato il mio libro di narrativa alle medie)!

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