Guerra e Pace – libro III, Parte Seconda, cap. 18-39

E così la battaglia di Borodino si svolse in modo completamente diverso da come la descrivono (sforzandosi di nascondere gli errori dei nostri comandanti e quindi sminuendo la gloria dell’esercito e del popolo russo).

Mi piace tanto Tolstoj, in qualsiasi parte di questo romanzo! Quando parla d’amore, quando parla di guerra, quando racconta, quando spiega, quando commenta, quando prende in giro… mi piace davvero tantissimo! Quest’ultima parte di lettura me la sono proprio goduta, anche nelle lunghe descrizioni delle posizioni dei francesi e dei russi. Ovviamente però le scene che ho preferito sono state ben altre. E tante, per cui il commento di oggi sarà più spezzato e incasinato (e ricco di citazioni!) del solito!

Sebbene Kutuzov avesse mandato via dallo Stato Maggiore tutti gli ufficiali inutili, Boris, anche dopo i cambiamenti operati da Kutuzov, aveva saputo mantenersi al quartier generale.
:) Boris non si smentisce mai! Però, è sparito, non l’abbiamo visto più, un po’ Tolstoj mi fa preoccupare: tutto sommato Boris mi sta simpatico, spero che non gli sia successo niente!

Rispunta Dolochov, per l’ennesima volta degradato e per l’ennesima volta in cerca di riscatto! Sarà onesto il suo pentimento nei confronti di Pierre? Dopo il suo aiuto ad Anatol nella questione Nataša non mi fido proprio più di lui!

«Sire! Io non m’aspettavo niente di meno che trovarvi alle porte di Mosca,» disse de Beausset. […]
«Sì, si è messa bene per voi,» disse [Napoleone] avvicinando il naso alla tabacchiera aperta, «voi amate viaggiare e fra tre giorni vedrete Mosca. […]»
De Beausset s’inchinò, riconoscente di quest’attenzione (per il suo amore dei viaggi a lui ignoto sino a quel momento).
Ne spreca Tolstoj in questa parte di battute, e i francesi sono le sue vittime preferite! Riesce ad essere abbastanza obiettivo, bacchettando all’occorrenza anche i russi, e lodando o giustificando i francesi se capita. Però per i russi ha sempre più riguardo e stima, non riesce a non essere di parte (giustamente, anche, direi!):
Grazie alla sua lunga esperienza militare, Kutuzov sapeva, e con la sua intelligenza di vecchio capiva, che un uomo solo non può dirigere centinaia di migliaia di uomini che lottano con la morte, e sapeva che il destino delle battaglie non è deciso dagli ordini del comandante in capo, né dal luogo in cui si trovano le truppe, né dal numero dei cannoni e degli uomini uccisi, ma da quella forza inafferrabile che si chiama il morale delle truppe, ed egli vigilava si questa forza e la dirigeva per quanto era in suo potere.

La parte finale di questa settimana è stata quella che mi ha più colpito. Tra gli orrori della guerra, la sorte del reggimento del principe Andrej, rimasto tutto il tempo fermo e inattivo a subire gli attacchi e morire senza mai fare nulla, senza sparare neanche un colpo, è stato l’episodio per me più tragico. E dopo un’intera giornata in queste condizioni, alla fine la granata ha beccato anche Andrej! Ed eccolo un’altra volta in fin di vita! Ma poverino!!!!
Certo che si trova in buona compagnia, anzi, lui almeno da comandante di reggimento ha anche diritto a certi privilegi, come nota un soldato ferito in attesa:
Si vede che anche nell’altro mondo soltanto i signori hanno diritto di vivere.

Edito e aggiungo un brano postato nella discussione del GDL da Cicabuma:
Compassione, amore per i fratelli, per chi ci ama, amore per chi ci odia, amore per i nemici, sì, quell’amore che Dio ha predicato sulla terra e che m’insegnava la principessina Marja e io non comprendevo: ecco perché rimpiangevo la vita, ecco ciò che ancora mi sarebbe rimasto se fossi vissuto. Ma ora è troppo tardi. Lo so!
Sono i pensieri del Principe Andrej dopo aver riconosciuto Anatol Kuragin nell’uomo a cui hanno appena amputato una gamba sul tavolo di fianco al suo nella tenda/ospedale. Ancora una volta il principe Andrej in punto di morte si perde in pensieri sublimi, non c’è più il cielo a “guidarlo”, ma stavolta emozioni molto più terrene e vicine alla sua esistenza.

Concludo con una notazione “tecnica”. Come ho detto adoro Tolstoj sempre e comunque, però un piccola critica gliela voglio fare: che senso ha alternare russo (italiano per noi) e francese? Va bene se lo fanno i russi, parlando davvero un po’ in russo un po’ in francese, ma un discorso tra francesi o va riportato interamente in russo (italiano), o interamente in francese, trovo sciocchi gli intercalari! Però, va bè, il resto è talmente bello che gli perdono questa piccolezza!!! :D

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