Guerra e pace – libro IV, Parte Prima

Partiamo dalle vicissitudini del povero Pierre: che esperienza! Il momento della fucilazione è davvero terribile! Nonostante mi ricordassi che dovevano accadergli cose che non sono ancora accadute, e quindi sapessi già che sarebbe sopravvissuto, è stata una scena carica di tensione! Soprattutto ho apprezzato la descrizione dei sentimenti dei soldati francesi, che sono anche loro costretti a fare qualcosa che non vogliono fare.
Poi facciamo conoscenza con Karataev, il soldato prigioniero insieme a Pierre, un personaggio con un atteggiamento positivo davvero peculiare (e rotondo, come Pierre e Tolstoj sottolineano più volte).

La morte della contessa Bezuchova non me l’aspettavo! Cercava un modo per liberarsi del conte e concentrarsi solo sul problema di quale marito scegliere, e invece alla fine è stata lei a “liberare” Pierre. Il principe intanto è molto invecchiato, Anatol’ è morto a Borodino, è rimasto solo Ippolit. E neanche lui smentisce la razza Kuragin, con la sua innocenza e assoluta buone fede nel comportarsi nei modi più assurdi.
Tutti si voltarono verso di lui, non comprendendo che cosa volesse dire con quelle parole. Anche il principe Ippolit si guardava intorno con allegro stupore. Al pari degli altri, neanche lui capiva cosa significassero le parole appena pronunciate.
Passiamo ai Rostov.
Finora non mi ero ancora resa conto della gravità della loro situazione finanziaria: oltre alle già notevoli difficoltà hanno perso tutto, avendo lasciato moltissime cose di valore a Mosca (per portare invece i feriti!), che ora è andata a fuoco. Insomma, il matrimonio di Nickolaj con Marja sembrerebbe davvero l’unica soluzione! E per di più i due si stanno innamorando sul serio. Soprattutto adoro la principessina e la trasformazione che l’innamoramento produce in lei:
M.lle Bourienne, che era presente nel salotto, guardava la principessina Mar’ja con perplessa meraviglia. Lei stessa, che pure era un’esperta civetta, non avrebbe saputo comportarsi meglio nell’incontrare l’uomo al qual voleva piacere.
E, quindi, povera Sonja! Sempre pronta a sacrificarsi, perché l’unica cosa che le interessava era l’amore di/per Nickolaj. Ora, le si chiede l’estremo sacrificio! E lei alla fine accetta, ma solo perché pensa che il matrimonio tra Nickolaj e Marja diverrà impossibile ora che si stanno riallacciando i rapporti tra Nataša e Andrej! Invece…

Veniamo infatti all’argomento principale: la morte del prinicipe Andrej. Stavolta, senza ombra di dubbio. Quando la principessina Marja arriva al suo capezzale, in un certo senso è già finita. Ormai, dopo che è successo questo, come dice Nataša, si percepisce l’imminenza della fine. Meraviglioso il sogno del principe Andrej, dal quale si risveglia come se si svegliasse dalla vita, e comincia a morire, tranquillo, sereno, indifferente.
Ho letto questa settimana Comici spaventati guerrieri di Stefano Benni. Uno dei personaggi, Oreste l’Orso, un infermiere, ha sempre sognato di scrivere un libro dal titolo “Se per caso un’ambulanza…”, perché, dice : «Per me i personaggi dei libri muoiono davvero. Certe morti, le giuro, proprio mi son dispiaciute. Allora ho pensato: con i mezzi della medicina moderna, si potrebbe salvarne qualcuno e scrivere il resto della storia.» Mentre leggevo questo, nell’altro libro c’era Andrej che moriva. Non ho potuto fare a meno di pensare che Oreste ha proprio ragione! Quando un personaggio ti accompagna per così tanto tempo, ti fa amare e soffrire con lui, viene voglia di intervenire nella storia per cambiare qualcosa!!!

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.