La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo – pp 1-85

Dopo un’iniziale titubanza dovuta ai repentini cambi di narratore, la lettura ha cominciato a scorrere, si legge che è un piacere, ho già finito la parte di questa settimana, era tantissimo che non mi capitava con un gruppo di lettura!
Il protagonista della storia per ora mi pare soprattutto Henry, però capisco benissimo che un libro intitolato “L’uomo che viaggiava nel tempo” non avrebbe ottenuto lo stesso successo de “La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo”, titolo che sicuramente incuriosisce molto di più.
Il libro in effetti è originale, una visione del viaggio nel tempo che non avevo mai né letto né visto: la capacità di viaggiare di Henry non è altro che una malattia genetica. La cosa più fica è che al contrario della stragrande maggioranza di storie sui viaggi che conosco, qui incontrare se stesso per Henry è normale, lo fa spessissimo, e gli incontri tra i vari Henry nel corso del tempo, sono le parti che ho preferito.
La storia con Clare, invece, è un po’ strana, per ora devo dire che non mi sta piacendo affatto. Mi chiedo: si può chiamare amore il loro, se è così pilotato? Più che destinati, a me sembarno obbligati ad amarsi.
Ma vedremo!

Nella quarta di copertina c’è un errore: dice che Henry ha iniziato a viaggiare nel tempo a 36 anni, invece quella è l’età che ha quando Clare lo incontra per la prima volta. Scopriamo infatti dopo poche pagine che Henry viaggia da quando ha 5 anni. Ennesima conferma del fatto che le quarte di copertina è meglio non leggerle.

pp 86-162 →

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