I racconti delle cacciatrici

Nella smania di mettere a posto di questi giorni, oltre all’armadio sto rivedendo anche alcune librerie, ponendomi il problema (a cui pensavo già da un po’, per la verità) dei Dampyr. Ormai ci avviciniamo al numero 100, nella libreria cominciano a stare stetti. Ma vabbé, per fortuna aumentano di solo uno al mese, c’ho ancora tempo per pensarci.

Intanto, mentre riordinavo un po’ il ripiano dei fumetti, ho ritrovato questo qui. Lo comprai tempo fa, un’eccezione rispetto ai miei soliti, né un manga né un Bonelli. E’ un fumetto basato sulla serie televisiva Buffy the Vampire Slayer. Lo comprai perché una delle storie era stata scritta da Amber Benson, la mia attrice preferita.

Il fumetto è composto da otto episodi il cui tema centrale, come spiegato nell’introduzione “Il solitario destino di una cacciatrice”, è appunto la solitudine delle cacciatrici nel corso dei secoli, vista da aspetti diversi, tema molto caro al creatore di Buffy Joss Whedon.

I vari “racconti delle cacciatrici” contenuti in questo volume hanno per protagonista una cacciatrice ogni volta di un’epoca diversa, a partire dalla Prima Cacciatrice (vista qualche volta anche nella serie), fino ad arrivare a quella del futuro, Fray (sulla cui storia sono stati pubblicati altri 3 volumi, editi, come questo, dalla Free Books).

Prologo

storia: Joss Whedon
matite: Leinil Francis Yu
chine: Dexter Vines
colori: Dave Stew Art

La prima storia ci presenta la solitudine vera e propria, quella fisica, che poi troviamo anche nell’ultima (pure quella scritto da Joss). Ma in entrambi c’è comunque un po’ di speranza. La Prima Cacciatrice viene allontanata dal villaggio che ha appena salvato, perché hanno paura di lei. La ragazza incaricata di portarle della frutta, e il messaggio che non la vogliono lì, ha pietà di lei, e le racconta quello che ha sentito dire dai saggi. Che lei è mezza demone. Che è la sola. E che dopo la sua morte ce ne saranno altre. La notizia la riempie di sensazioni strane: Confusione. Pietà. Conforto. Ce ne saranno altre… come me.

Virtuosa

storia: Joss Whedon
disegni: Tim Sale
colori: Lee Loughridge

La seconda storia è in puro stile sadico whedoniano. E mi è piaciuta molto! Che ci posso fare, io un po’ lo odio quest’uomo, ma per me è comunque un genio! I disegni, invece, non li ho molto apprezzati.

La storia, ambientata nel Medioevo, è raccontata dall’osservatore della cacciarice (che, mi pare, non ha nome). La cacciatrice uccide un pericoloso vampiro, San Giusto, salvando la città, e come era successo con la Prima, la città le si rivolta contro. Il Prete convince tutti che lei è una strega, e viene bruciata sul rogo. Allora l’osservatore quella notte apre le porte della città ai vampiri. Dio e buono e misericordioso. Ma non è il benvenuto qui.

L’Innocente

storia: Amber Benson
disegni: Ted Naifeh
colori: Dave Stewart

Il terzo racconto è ambientato durante la rivoluzione francese, con la cacciatrice Claudine. In questo fumetto, al contrario del precedente, i disegni li ho trovati molto belli.

Viene analizzato, un aspetto particolare della solitudine della cacciatrice: il tradimento. Claudine viene tradita dall’uomo che ama, Jean. Lui le dice di avere delle informazioni su un vampiro, lei ci va, lo impaletta, e scopre che non era un vampiro: Jean l’ha ingannata, l’ha mandata ad uccidere un aristocratico, perché lei combattesse per lui la sua lotta di classe. Così Claudine si trova da sola di fronte al male, ma a quello con la “m” minuscola, che nulla ha di demoniaco.

Il male proprio non vuole morire. Per quante volte provi e lo uccidi. Più ci provi, più lo vedi attorno a te. Nei volti di tutti – le persone che ami, le persone in cui credi… …nel tuo stesso riflesso… Come si fa a combatterlo? Come potremo … mai… E’ con queste tristi parole che si chiude la storia, con un’affranta cacciatrice sulle rive della Senna. Di questo fumetto ho fatto delle scansioni per il mio sito su Amber, se volete vederle, potete trovarle QUI.

Congettura

storia: Jane Espenson
disegni: P. Craig Russel
colori: Lovern Kindziers

Questo racconto è ambientato nell’Inghilterra del 1813. I disegni sono normali, né belli né brutti, mentre la storia mi è piaciuta veramente un sacco, perché di primo acchito sembrava un po’ banale, invece era proprio carina!

L’inizio, come dicevo, sembra niente di che: ad una festa, un ragazzo e una ragazza ballano insieme. Vampiro e cacciatrice, manco a dirlo. Dopo un po’ di schermaglie verbali, si separano. Lei parla di lui con un’amica, lui con suo fratello. Lui va a cercarla, altre schermaglie verbali. Lei si lamenta della vita castrante della Lady. Lui le propone di “infrangere le regole”, e uscire in terrazza insieme, cosa vietata per una lady e un gentleman non sposati. Lei lo asseconda. E’ un momento felice quando dovere e desiderio escono sulla stessa terrazza. Lei è di spalle ad osservare il panorama, lui le si avvicina, e.. sorpresa! Lui tiene tra le mani un paletto, lei si volta, è un vampiro. Lui la uccide, e poi lascia la festa insieme a suo “fratello”. Eh, sì, la vita di una Lady è veramente limitante, tanto che la cacciatrice Elizabeth ha scelto di fingersi un uomo, per poter vivere da donna libera.

Il mondo splendente

storia: David Fury
disegni: Steve Lieber
colori: Matthew Hollingsworth

Di questo quinto fumetto mi sono piaciuti molto i disegni. E’ ambientato nel vecchio West, e i colori sono praticamente assenti, è tutto in tonalità seppia. Anche la storia di per sé, comunque, è interessante, ma la parte più bella è stato sicuramente il finale (comprensibile, però, solo per i fan di Buffy!). La cacciatrice è un’indiana, che sta inseguendo la vampira che ha ucciso il suo osservatore. La trova e la uccide, ma non prima di essere feritia a morte anche lei.

Alla fine della storia scopriamo che la stava raccontando un prete ad un uomo: Mi perdoni figliolo, gli dice una volta concluso il racconto: Ma dal momento che costruirà un nuova città in questa terra, penso che debba conoscere la sua storia maledetta.

Lo apprezzo, padre. Lo farò certamente, ma sono molto più interessato al suo futuro, risponde l’uomo.

Ha qualche idea su come chiamerà questa nuova città, Mr…?

Wilkens. Richard Wilkens. Qualcosa che suoni realmente allegro. Stavo pensando.. Happydale. O Sunny Acres. Cosa ne pensa? :)))

Sonnenblume

storia: Rebecca Rand Kirshner
disegni e colori: Mira Friedmann

La sesta storia è l’unica che proprio non m’è piaciuta. E’ ambientata nella Germania nazista, e Sonnenblume è il nome della cacciatrice. Non mi è piaciuta perché l’ho trovata piuttosto scontata, e poi soprattutto non mi piacciono i disegni! Mi spiace, forse non sono un’intenditrice di fumetti, ma per me i disegni per essere belli devono essere… belli! E realistici! Invece questo fumetto è disegnato tutto strano, insomma, proprio non mi piace! La storia, come dicevo, è scontata. Sonnenblume è tedesca, amica di ebrei, ma quando iniziano le persecuzioni, per uniformarsi agli altri ed obbedire alla famiglia, li disprezza anche lei. Senonché, trovandosi sul posto proprio quando vogliono deportare la famiglia ebrea che lei conosceva, si oppone, perché lei, la cacciatrice, deve combattere il male, e ora ha capito qual è il vero male.

Nikki va giù!

storia: Doug Petrie
disegni: Gene Cloan
colori: Dave Stewart

La penultima storia è ambiantata ad Harlem, credo negli anni ’70, perché la nostra cacciatrice è Nikki, vecchia conoscenza dei fan di Buffy, in quanto è la seconda cacciatrice uccisa da Spike, e la vediamo in alcuni episodi.
Non mi ha entusiasmato particolarmente, né per la storia né per i disegni, anche perché speravo che avrebbero parlato almeno un po’ del figlio di Nikki (che vediamo sempre in BtVS, nella settima stagione), invece la storia racconta della morte del fidanzato di Nikki, e la sua successiva vendetta.

Racconti

storia: Joss Whedon
matite: Karl Moline
chine: Andy Owens
colori: Dave Stewart

L’ultima storia, come dicevo all’inizio, ha per protagonista Fray, la cacciatrice del futuro (e i disegnatori sono gli stessi degli albi su di lei).

Questa storia mi è piaciuta molto, perché termina con un po’ di “ottimismo”, e mi pare la degna conclusione di questi racconti di cacciatrici.

Fray, a differenza delle altre, non ha ereditato nel suo subconscio le memorie delle cacciatrici che l’hanno preceduta. Il perché non lo so, immagino sia spiegato negli albi dedicati a lei. Comunque, dopo aver sconfitto dei vampiri, apre una cassa da cui esce una scimmia a 6 zampe che le ruba l’ascia (quella di Chosen). Lei la insegue, finché arriva in una stanza che ha sul pavimento il disegno dell’ascia. Fray entra e trova nella libreria il Diario degli Osservatori. Inizia a leggerlo, e trova lì i ricordi che cercava, che rivivono mentre legge (e in una vignetta vediamo tutte le cacciatrici, quelle dell’albo, altre, e anche Buffy.)
La storia si conclude con Fray che, continuando a leggere, pensa: Sono l’unica al mondo… ma non sono sola.

In conclusione, mi è piaciuto molto questo albo? libro? volume? Come potrei chiamarlo? Peccato però che sia davvero corto, ogni storia è al massimo di 10 pagine (e costa a mio parere davvero troppo per così poche pagine! 9 euro e 90!), e peccato anche per l’enorme salto temporale: dalla preistoria subito al Medioevo, e poi siamo già alla Rivoluzione Francese! Mi sarebbe piaciuta qualche altra storia un po’ più antica!

Qualche informazione sul volume, se foste interessati ad acquistarlo: il titolo esatto è “I Racconti delle Cacciatrici (Tales of the Slayers)”, edito in Italia dalla Free Books, uscito nelle nostre fumetterie nell’aprile del 2005 (in America era già uscito il 20 febbraio 2002). Sono 96 pagine, il costo è di 9,90 €, e potete comprarlo anche su internet.

8 pensieri riguardo “I racconti delle cacciatrici

  1. I Topolino io non li ho considerati, in effetti. Non ne ho tantissimi come te, ma un bel po’, e poi comunque le mie storie preferite sono poche… stavo pensando di tenermi solo quelle, e buttare i giornalini (ho bisogno di spazio!!!!!)

  2. Eh, temevo di scatenare qualcosa del genere! però, devo essere sincera, le rubriche varie mi hanno sempre annoiato molto!! Dei Topolini leggevo (e leggo, se mi capita) solo i fumetti, per cui diminuirei volentieri il volume di carta nella mia libreria toglindo tutte quelle cose "inutili"!

  3. Fedrico Taddia ti odia!
    una delle tante cose che mi danno fastidio sono proprio i fumetti strappati.e sai perche’? perche’ poi li vendono e io,li compro..e come me li ritrovo?con decine di pagine mancanti.la cosa mi scoccia,visto che poi li pago a prezzo pieno(cioe’ giornalino integro).vogliono vendere il giornalino guadagnandoci su(il prezzo di un giornalino sano,che poi non lo e’..),pero’ tenendo cio’ che gli piace(tipo articolo del cantante preferito(stranamente,manca quasi sempre QUEL articolo).qualcuno dira’,guardalo tutto,certo,mi metto li’ a contare le pag..alla fine,me ne rendo conto quando a casa,dopo un po’ di tempo,mentre lo leggo..

  4. Su questo hai ragionissima, ma qui si tratta di disonestà bella e buona! Io non rivenderei mai una cosa che so essere mancante di una parte, o almeno lo direi, poi sta al cliente vedere se vuole o no comprare lo stesso!
    Ma, devo dirtelo francamente, non mi passerebbe proprio per la testa rivendere un fumetto a cui ho coscientemente strappato delle pagine per tenermele! Al massimo lo regalerei, se non lo voglio buttare!

  5. Cavoli com’è vicchiuuuu questo post! ;)

     

    Sono spuntato qui seguendo il link che hai lasciato su Anobii per questo fumetto delle cacciatrici, che voglio assolutamente avere.

    Ho letto le prime pagine su internet, e mi pare troppo bello!

    Oggi ho comprato invce il primo volume di Buffy dell’ottava stagione. L’ho già riletto 3 volte! O_O

    E’ una cosa favolosa!

    un abbraccio!

    marko

  6. Ciao!

    Scusa per il ritardo con cui ti rispondo, ma questo blog lo sto parecchio trascurando, poverino…

    Ma l’ottava stagione di Buffy l’hai comprata in italiano o in inglese?

    Piacerebbe molto leggerla anche a me! :)

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