Il pendolo di Foucault – XIII parte – Hod

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Mamma mia che capitoli!!!! Sono sconvolta, non mi aspettavo una fine così tragica per quello che era iniziato solo come un gioco! Sono morti tutti e due, Lorenza e Belbo! Non ci potevo credere! Con rabbia mi sono chiesta: ma Casaubon che c’è andato a fare, se non salva nessuno?
Belbo però è stato fantastico, quando riacquista coraggio e risponde laconicamente con le due famose frasi piemontesi: “Lei dice?” e “Ma gavte la nata…” Meraviglioso!!!
Un capitolo al cardiopalma il 113, non riuscivo a smettere di leggerlo! Così mi sono finalmente rifatta dello smacco de Il nome della rosa (quando l’ho letto purtroppo sapevo già tutto, per colpa della mia professoressa delle medie in primis, e poi forse avevo pure visto prima il film, non ricordo bene).
Belbo finisce impiccato proprio dal Pendolo, e io mi sono chiesta se Eco aveva basi scientifiche per affermare che diviene lui il punto fermo, e il Pendolo comincia ad oscillare solo nella parte più in basso. Bè, pare proprio di sì, visto che la citazione del capitolo successivo è una lettera di un fisico che spiega il fenomeno con tanto di formule!

Comunque, nonostante la tragicità di questi ultimi avvenimenti, il libro non è ancora finito. Diotallevi è morto, Belbo e morto, e Casaubon è rimasto da solo a fronteggiare il Piano, di cui tutti ma proprio tutti sembrano far parte. Anche Wagner, forse?

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