Alcesti


di Euripide

Titolo originale: Ἄλκηστις (Alkestis)
Anno: 438 a.C.
Casa Editrice: Rizzoli
traduzione di Guido Paduano
pagine: 79
Alcesti su aNobii

Questo libro partecipa a La Sfida A PUNTI, La Sfida infinita (o quasi)… terza edizione!, La sfida nascosta, La sfida dell’ALFABETO – II edizione e IL TAPPABUCHI.

Ho deciso di leggere questo libro dopo averne sentito parlare QUI.

Addio casa di Admeto dove ho accettato, pur essendo un dio, una condizione servile! Ne fu causa Zeus, che uccise mio figlio Asclepio scagliandogli addosso la folgore. Allora io, adirato, uccido i Ciclopi, artefici del fuoco di Zeus: così per punizione mio padre mi costrinse a servire per un anno presso un uomo mortale.
[Apollo nell’incipit]

La casa reale di Fere è in lutto, pur non essendo ancora morto nessuno. Al re Admeto, infatti, in punto di morte, è stato concesso di rimandare il viaggio nell’Ade a patto di trovare qualcuno disposto a morire al suo posto; però non è riuscito a trovare nessuno, i vecchi genitori si sono rifiutati di dare la vita per lui, e così è stata la sua giovane moglie Alcesti a scegliere il sacrificio pur di salvarlo. La tragedia inizia quando la fine di Alcesti è vicina.


E’ la terza tragedia di Euripide che leggo, e mi spiace dire che non mi ha emozionato eccessivamente: niente da fare, la Medea è un’altra cosa! Peccato sia stata la prima tragedia euripidea che ho letto, perché ora tutte le altre mi sembrano meno belle! :(
Ma comunque è sempre piacevole da leggere il caro Euripiduccio! :) Mi è spiaciuto solo che la “vera” tragedia sia stata relegata solo alla prima parte dell’opera. Ora, non è che per forza devono morire tutti, però una tragedia col lieto fine non è la stessa cosa! ;) Vuoi mettere il pathos onnipresente della Medea?
Va bè, la devo smettere di fare paragoni, e pensare solo a questa tragedia qui, che di cose belle comunque ne ha. Per esempio il personaggio di Alcesti, un’eroina che supera in coraggio tutti gli uomini che le sono vicini, marito compreso. Poi la presenza di Eracle allo stesso tempo “intrusa” e risolutreice, peccato solo che la sua lotta con Thanatos avvenga fuori scena, mi sarebbe piaciuto assistervi!
Infine, come spesso mi succede nei classici, ho trovato una frase divenuta poi proverbiale, e cioè quella d’addio che dice Admeto all’amata moglie che sta per essere seppellita: Ti sia lieve la terra. Tristissima, ma molto dolce.

Un po’ di frasi.

Solo a chiacchiere i vecchi si augurano di morire, maledicendo la vecchiaia e la vita troppo lunga. Quando la morte è vicina, nessuno più vuole morire, e la vecchiaia non gli pesa più.
Admeto

Per la gente scura ed accigliata la vita secondo me non è vita ma disgrazia.
Eracle

Il segnalibro non l’ho usato per leggere il libro (visto che questo volume ha il segnalibro a nastro incorporato) ma l’ho realizzato per la sifda Il Tappabichi.

2 pensieri riguardo “Alcesti

  1. Eh, Euripide, che meraviglia *_*
    A leggere di Tragici mi sono ricordata di quella magnifica raccolta della Newton&Compton, della collana “Mammut” sui tre grandi tragici greci… Quanto la vorrei! :D

    Comunque, l’ho letta tempo fa, ma mi ricordo che anche io avevo amato molto Alcesti; una vera eroina romantica, non c’è che dire!

  2. Io ho comprato i due volumi che uscivano in edicola con il Corriere della Sera della serie dei “Grandi Classici Greci e Latini”. Ricordo che mi sono persa l’uscita in edicola, e me li sono fatti arrivare a casa, pagando un po’ di più, ma ne è valsa la pena, adesso ho tutte le tragedie di Eschilo, Sofocle e Euripide, e quando mi va posso attingere a un po’ di letteratura classica!!! ^_^
    E’ stato proprio un acquisro felice!

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