Bartleby lo scrivano

Serena Dandini legge Herman Melville

musiche di Lele Marchitelli e Danilo Rea

Continuano gli ascolti degli Audiolibri di Repubblica!

Storia molto triste quella del povero Bartleby. Noiosetta, all’inizio, riesce poi a conquistare per l’assoluta eccentricità di questo personaggio. “Preferirei di no” sembrano essere le uniche parole che sa dire. Con un candore e una mitezza allo stesso tempo tremendamente esasperanti e irrimediabilmente disarmanti.

Come dicevo, l’inizio non è entusiasmante, ma già cominciano a delinearsi alcuni personaggi piuttosto interessanti. Come dice lo stesso avvocato da cui Bartleby lavora (io narrante del racconto), gli scrivani sono tutti una razza un po’ strana. Ma nessuno di quelli con cui ha avuto a che fare durante la sua carriera è paragonabile a Bartleby.

In confronto agli altri collaboratori dello studio legale, il nostro Bartleby risulta anonimo e poco interessante, così mite e sempre silenzioso. Ma poi si dimostra non solo il più degno di attenzione, ma anche quello dalla personalità più forte, capace di imporre la sua volontà proprio grazie alla sua mitezza.

Ma alla fine l’avvocato troverà un modo per far valere la sua volontà… vabbè, non vi dico di più! Vi dico solo che il finale l’ho trovato bellissimo, poetico, metaforico e, ovviamente.. triste.

PICCOLO AGGIORNAMENTO: come sempre ho aggiornato (già ieri, per la verità) la pagina dei libri da recensire. Se andate a darci un’occhiata, non vi spaventate per l’incredibile numero di aggiunte: non ho svaligiato una banca andando a festeggiare facendo shopping in una libreria [perché svaligiare direttamente la libreria non l’avrei mai potuto fare!! Per i libri ho troppo rispetto! ;)]. Ho solo finito di aggiungere tutti i libri che ho già letto e non ho ancora recensito.

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