Guida galattica per gli autostoppisti

di Douglas Adams

Guida galattica per gli autostoppisti
Ristorante al termine dell’Universo


NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO.
frase stampata sulla Guida Galattica per gli Autostoppisti, in copertina.

Il miglior amico di Arthur Dent si chiama Ford Prefect, non è particolarmente alto, e ha dei lineamenti che colpiscono, anche se non propriamente belli. Ma soprattutto, Ford è un alieno, e Arthur non lo sa. Lo scoprirà però in un giorno che iniziato malissimo, riuscirà in poche ore a peggiorare.

Questo libro rappresenta per me un’eccezione, almeno stando all’andazzo delle mie letture da un po’ di tempo a questa parte. È un eccezione perché l’ho comprato, e il giorno dopo l’ho subito iniziato! Da accumulatrice di libri qual sono, la cosa non mi accade di frequente! Però avevo davvero moltissima voglia di leggerlo, di recente ne ho sentito parlare un sacco e (quasi) sempre benissimo, così quando l’ho visto lì sullo scaffale della libreria non ho resistito, e poi per caso si è rivelato perfetto per Il gioco dell’OSA! :)

Bè, devo dire che ho fatto proprio bene, perché il libro è bellissimo!!! Avvincente, emozionante, affascinate, ma soprattutto esilarante!!! Veramente spassoso a ogni pagina! :) Insomma mi pare più che evidente come mai la Guida galattica per gli autostoppisti vende parecchio di più dell’Enciclopedia galattica! ;)

Poi, non meno importante per apprezzare un libro, specie un libro come questo, devo dire che una volta tanto ho potuto veramente apprezzare molto la traduzione: non conosco la versione originale, quindi non ho potuto confrontare, però leggendo mi pare che i giochi di parole, le stranezze, in particolare i “tempi comici” (se si può usare questa espressione anche per uno scritto) erano eccellentemente resi! Un applauso a Serra! :)

M’è parso curioso il ritrovare all’interno del romanzo sparsi qua e là tutti i titoli dei prossimi libri della saga: chissà se avranno quindi a che fare con quelle vicende in particolare… in tal caso sono curiosa di leggere soprattutto La vita, l’universo e tutto quanto! :) Mi ha messo un sacco di curiosità quel 42! Che genialata comunque! ^_^

Personaggio preferito? Mah, mi sono piaciuti un po’ tutti, in particolare Arthur e Ford, ma forse dovendo proprio scegliere tra tutti, direi l’hooloovoo (l’hooloovoo è una sfumatura superintelligente del colore azzurro).

Il segnalibro che ho usato durante la lettura. L’ho ritagliato dalla copertina un vecchio quaderno che mi dispiaceva buttare! L’ho scelto perché… così, mi pareva simpatico per un libro che sapevo essere molto divertente!

Titolo: Guida galattica per gli autostoppisti
Serie: Guida galattica per gli autostoppisti (1)
Titolo originale: The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy
Genere: fantascienza, humor
Autore: Douglas Adams (sito ufficiale)
Nazionalità: britannica
Prima pubblicazione: 1979
Ambientazione: Regno Unito e altri pianeti della Galassia, XX secolo
Personaggi: Arthur Dent, Ford Prefect, Zaphod Beeblebrox, Tricia “Trillian” McMillan, Marvin
Casa Editrice: Mondadori
Traduzione: Laura Serra
Pagine: 212
ISBN: 9788804464631
Provenienza: Libreria, 6 ottobre 2009
Link al libro: GOODREADSANOBII
inizio lettura: 7 ottobre 2009
fine lettura: 13 ottobre 2009

Grazie a…

elisaday, la cui recensione mi ha fatto venire voglia di leggere questo libro.

Sfide

Trasposizioni

Guida Galattica per Autostoppisti (2005) di Garth Jennings

Un po’ di frasi

Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell’estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo.
A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c’è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro–verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione.
[incipit]

Il barista […] d’un tratto rabbrividì: provò una strana, improvvisa sensazione, una sensazione che non riuscì a capire, perché nessuno sulla Terra l’aveva mai provata prima d’allora. Nei momenti di grande tensione, tutte le forme di vita esistenti emettono un infinitesimo segnale subliminale. Il segnale non fa che comunicare il senso preciso e quasi patetico dell’enorme distanza che separa l’essere che lo emette dal suo luogo di nascita. Sulla Terra è impossibile essere più lontani di venticinquemila chilometri dal luogo di nascita, il che è molto poco, per cui i segnali emessi sono talmente deboli che non si possono percepire. Ford in quel momento era sotto forte tensione, e il suo luogo di nascita, vicino a Betelgeuse, era lontano seicento anni luce.

Poiché Ford non imparò mai a pronunciare il suo nome vero, suo padre alla fine morì di vergogna (quest’ultima è ancora una malattia mortale, in certe parti della Galassia). I compagni di scuola di Ford lo soprannominarono Ix, che nella lingua di Betelgeuse Cinque significa “ragazzo che non è capace di spiegare in modo soddisfacente cosa sia uno hrung, né perché uno hrung debba scegliere di andare a crepare su Betelgeuse Sette”.

Una delle cose che Ford Prefect aveva sempre trovato difficile comprendere a proposito degli umani era che avevano il vizio di affermare e ripetere cose assolutamente ovvie, come risultava evidente da frasi quali “Che bella giornata!” o “Come sei alto!” oppure “Oddio, mi sembra che tu sia caduto in un pozzo profondo nove metri: ti sei fatto male?”.

Anticamente, nelle nebbie del tempi più remoti, nei grandi giorni gloriosi dell’ex Impero Galattico, la vita era selvaggia, aspra e forte, e in gran parte esentasse.

Curiosamente, l’unica cosa che pensò il vaso di petunie cadendo fu “Oh no, non un’altra volta!”. Molte persone hanno considerato che se noi sapessimo esattamente perché il vaso di petunie pensò così, sapremmo molte più cose sulla natura dell’Universo di quante non ne sappiamo attualmente.

Sentite, non vi risparmierei forse un mucchio di tempo se semplicemente lasciassi perdere e impazzissi subito?
Arthur

La storia di tutte le maggiori civiltà galattiche tende ad attraversare tre fasi distinte e ben riconoscibili, ovvero le fasi della Sopravvivenza, della Riflessione e della Decadenza, altrimenti dette fasi del Come, del Perché e del Dove.
La prima fase, per esempio, è caratterizzata dalla domanda ‘Come facciamo a procurarci da mangiare?’, la seconda dalla domanda ‘Perché mangiamo?’ e la terza dalla domanda ‘In quale ristorante pranziamo oggi?’.

12 pensieri riguardo “Guida galattica per gli autostoppisti

  1. Ciao Silvia, non so se ti ricordi di me… ma sono Cinzia, Kisal, quella che per diverto tempo gestì il sito Teleweb, quello su Veronica Mars poi, forse ci conoscemmo su un forum di Dr. House quando esordì il tf in Italia… ricordo male?
    Ti ho sempre tenuta nei preferiti, e soprattutto questo blog, ora che ho affermato ufficialmente la mia passione per la lettura e per l’accumulo dei libri, è sempre rimasto nl mio reader.
    Leggi e recensisci ad un ritmo che non riesco a seguire, quindi commento poco…
    Ma voglio apparire in occasione di questa recensione perché un amico mi ha regalato questo libro perché me lo consigliava da tempo e voleva che lo possedessi, gli piace infinitamente, mi ha scritto anche una dedica simpatica nelle prime pagine….
    Insomma, non l’ho ancora letto, però so che la sua lettura sarà un’esperienza importante!
    E se ne parli bene anche tu non ho scelta, è un piccolo tesoro!
    Complimenti per il blog, avvincente e vitale, sempre pieno di belle cose!
    Un abbraccio :)

    1. Ciao Cinzia!!
      Certo che mi ricordo di te! Siamo anche amiche su FB! :) Anche se neanch’io ricordo di preciso dove ci siamo conosciute, però mi sa che hai ragione, era si qualche forum del Dottor House. Sono davvero contenta che ti abbia fatto piacere seguire il mio blog per tutto questo tempo, e ti ringrazio davvero moltissimo!
      E grazie anche per essere passata a commentare, così ho avuto modo di scoprire il tuo attuale blog che mi deve essere in qualche modo sfuggito nel corso del tempo, visto che ho scoperto di non averlo tra i preferiti!! Ho rimediato subito! :)
      Venendo alla Guida Galattica…, io adoro quesra serie, e questo primo libro in particolare! Spero piacerà molto anche a te, ma se poco poco apprezzi lo humor inglese sarà sicuramente così! Poi, come si fa a non amare un libro che ti dà la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto?!?! (Spero di aver stuzziacato ancora di più la tua curiosità!)

      Ciao, e grazie ancora di essere passata, che si FB magari ci si vede sempre di sfuggita ma poi non ci si fai mai qualche bella (anche piccola come questa!) chiacchierata! :)

  2. Che piacereeeee :D
    E’ vero, siamo anche amiche su FB, LOL che figuraccia… ho tirato in ballo anni passati e non qualcosa che ci lega attualmente!
    Bene… mi fa piacere essere nei tuoi preferiti adesso, parlo di miliardi di cose, non solo libri, tu sei accuratissima… ti dedichi molto alle tue recensioni e alle sfide!
    Quanto mi piace venire qui e leggiucchiare che sfide inizi, come le porti avanti…
    Ad esempio quella del teatro, recente, è molto interessante… il metodo, anche se in questo momento non ho intenzione di leggere qualcosa a riguardo, perché sono impegnata in altro :P
    Grazie mille per i consigli, cara, la Guida la leggerò ben presto!!

    1. Ma figurati, che figuraccia, l’ho detto solo per spiegare che mi ricordavo di te, eccome! :)
      In questi giorni non ho proprio tempo (vedi infatti che ti sto rispondendo con un certo ritardo!) ma quando sono libera mi farò sicuramente un giro sul tuo blog, per esplorarlo un po’!
      Le sfide sono na droga, anche in questo periodo in cui praticamente non sto leggendo non riesco a fare a meno di loro!!!! :)

  3. La “Guida”!!! La trilogia in 5 volumi (parole dell’autore) che adoro!!! A proposito della traduzione una piccola critica però ci vuole…. il nome della figlia di Trillian… in lingua originale rende meglio l’idea….

      1. Nel quinto libro della serie: “Praticamente innocuo”….ops!!! spero vivamente che tu lo abbia letto e ti sia dimenticata la cosa…altrimenti ho combinato un guaio….

        1. Eh, sì, hai combinato un piccolo guaio! Mi sono permessa allora di editare il tuo commento coprendo il “fattaccio” come spoiler, così chi dovesse capitare qui in futuro sarà salvaguardato, visto che questo è il commento solo al primo libro (un po’ di attenzione la prossima volta!!! E’ vero che a molti non dà fastidio, ma io invece sono molto sensibile sull’argomento spoiler!)
          Niente di grave, comunque! Almeno il famigerato nome non l’hai detto! :)

  4. Stavo per dire “il mio amico Andrea ha fatto la stessa osservazione, mentre parlavamo della trilogia” e poi guardo il nome e… scopro che è proprio lui ad aver commentato :-P
    Andrea Andrea e i commenti spoiler… attenzioooone, non si faa!

    C’è da dire che è lui stesso ad avermi instradato verso questa saga e ora mi sono comprata proprio la guida completa :)

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