Aiace

di Sofocle



Nonostante mi sia nemico, ho pietà di quell’infelice, per la tremenda sciagura a cui si trova aggiogato: nella sorte di lui trovo riflessa anche la mia. Vedo che noi, quanti viviamo, null’altro siamo se non fantasmi o vana ombra.
Odisseo

Aiace è, dopo Achille, il più valoroso degli eroi greci. Si aspettava, quindi, che alla morte del figlio di Peleo le sue armi sarebbero andate a lui, invece Agamennone e Menelao hanno preferito assegnarle a Odisseo. Vedendo questo come un affronto e un tradimento, Aiace vuole vendicarsi uccidendo i capi dell’esercito acheo. Sennonché ci si mette di mezzo Atena (che una manicchiata di cavoli suoi non se la faceva mai) che gli fa credere di avere di fronte gli eroi greci, mentre si tratta soltanto di un gregge di pecore. La tragedia inizia con Odisseo acquattato fuori dalla tenda di Aiace per cercare di capire se la sua strage di ovini è vera, e quale ne è la causa.

Ma sapete che Sofocle era proprio bravo a scrivere? ;) Anche questa tragedia mi è piaciuta molto, nonostante la storia, stavolta, non fosse particolarmente interessante. Mi ha stupito, però, il modo in cui è stata narrata, con l’eroe protagonista che muore già a metà tragedia e lascia spazio agli altri personaggi. Odisseo compare all’inizio per dare il via all’azione, e poi alla fine, per scioglierla. Si dimostra sempre assai poco eroico, tanto che non capisco come possa essere considerato come un grande eroe. Alla fine però si dimostra saggio, e anche giusto nell’insistere perché il corpo di Aiace venisse rispettato, e gli fossero tributati i dovuti onori.

A differenza di Eschilo, che ho letto di recente, in questa tragedia non è ben chiaro dove sia la colpa e la punizione pare quasi arrivare più per sfiga che per altro. Altra cosa strana, che da ignorante non so se sia importante o no, è che il Coro nella scena della ricerca di Aiace si divide in due semicori: non ricordo di averlo mai letto prima!

Il personaggio che mi è piaciuto di più è stato senz’altro Teucro. Innanzi tutto, finalmente dice ad Agamennone quello che si merita, e questo non può non farmi piacere! Poi, lo so che si tratta di una tragedia, ma io non ho potuto fare a meno di trovare divertenti alcune sue uscite, specie appunto nel dialogo con Agamennone:

Ho visto un uomo pieno di follia che insolentiva nelle disgrazie altrui. Lo scorse un tale simile a me, proprio uguale nell’indole, e gli rivolse il seguente discorso: «O uomo, non maltrattare i morti; se lo farai, sappi che ne avrai danno». Così egli ammoniva, standogli di fronte, lo sciagurato. Quest’uomo io l’ho davanti agli occhi, e, come mi sembra, non è altri che te. Ho forse parlato per enigmi?

Insomma, dei dialoghi veramente avvincenti, che dopo più di 2000 anni non hanno perso il loro fascino! D’altronde, non c’è da stupirsi, quando si parla di classici! :D

La copertina interna della mia edizione.

Titolo: Aiace
Titolo originale: Αἴας (Aias)
Genere: tragedia
Autore: Sofocle
Nazionalità: greca
Prima pubblicazione: 445 a.C.
Casa Editrice: Rizzoli
Traduzione: Maria Pia Pattoni
Pagine: 105
Provenienza: comprato online il 23 aprile 2009
Link al libro: ANOBIIGOODREADS
inizio lettura: 22 dicembre 2009
fine lettura: 23 dicembre 2009

Sfide

Un po’ di frasi

Ti ho sempre visto, figlio di Laerte, in atteggiamento di chi caccia, pronto a cogliere un’opportunità contro i tuoi nemici; ed ora, davanti alla tenda di Aiace, sul mare, qui dove egli occupa la posizione estrema, ti scorgo intento già da tempo a seguire ed esaminare le sue orme recenti, per capire se si trova o no nella tenda. E ben ti guida il tuo passo dal fiuto sottile, come di cagna lacena: l’uomo, infatti, è da poco rientrato, col capo madido di sudore e le mani cruente. Non hai più alcun motivo di spiare dentro a questa porta. Dimmi piuttosto perché ti sei preso questa cura: io so, e da me potrai apprendere ogni cosa.
[Atena nell’incipit]

Agamennone: Sempre lo stesso! Ciascun uomo si affanna per sé medesimo.
Odisseo: Per chi altro dovrei pensare più che a me stesso?

3 pensieri riguardo “Aiace

  1. La cosa dei due semi-cori è normale :D Proprio Sofocle introdusse un coreuta (uomo del coro) in più, così da arrivare a 15 e avere due semi-cori da 7 e un capo-coro, che potevano interagire maggiormente col personaggio e tra loro ^_^

    (appena studiato per letteratura greca XD)

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