Le Due Torri – LIBRO TERZO, capitoli 7-9

E ora le canzoni giungono fra noi da luoghi strani e camminano sotto al sole innanzi ai nostri occhi.
Théoden

Il Fosso di Helm. Che emozione! Le ultime tre pagine di questo capitolo sono un concentrato puro di emozioni, le riporterei tutte per intero come citazioni! Mi accontento però di un paio di frasi, le trovate in basso. Comunque… il corno di Helm, le stregonerie di Saruman (che poi era polvere da sparo!), l’arrivo all’alba di Gandalf con Erkenbrand… Mi ricordavo che questa parte era molto bella, ma è stata più bella di quanto pensassi! :D
Per quanto riguarda i film, invece, Le Due Torri è senz’altro quello che mi è piaciuto di meno (e il peggio deve ancora arrivare!), trovo totalmente inutile la “finta morte” di Aragorn, lo svilimento di Théoden e della scelta degli Ent. Però comunque belle scene, tutta la parte della battaglia, in particolare l’inondazione di Isengard e la cavalcata finale dei Rohirrim (va bè, nel libro erano i soldati -a piedi!- di Erkenbrand, ma era comunque una bella scena!).

La via che porta a Isengard. Saruman è stato sconfitto, non solo al Fosso di Helm, ma anche a casa sua! Dopo la guerra, ora due capitoli più calmi, ritroviamo i due Hobbit sulle mura intenti a riposarsi e fumare! ;) Bello il rincontro degli amici, la ex-Compagnia è stata almeno per un po’ ricomposta!! Però, non è tempo solo di gioia e pace, come dice Re Théoden:
Eppure dovrei anche esser triste, poiché, qualunque sia l’esito della guerra, non è forse probabile che molte cose belle e meravigliose scompaiono per sempre dalla Terra di Mezzo?
Purtroppo è vero, tutto il libro è intriso di questa tristezza, a cominciare dalla partenza degli Elfi. Il mondo non sarà più quello di prima, qualunque cosa accada! :(

Relitti e alluvioni. Merry e Pipino raccontano la loro avventura: grandioso l’attacco degli Ent!
Mi pareva di osservare il lavoro che imponenti radici compiono in centinaia di anni, condensato in pochi istanti.
Merry
Inquietante la presenza dell’erba pipa di Pianilungone! Ha ragione Aragorn, preoccupa sapere la Contea “immischiata” in qualche modo con Saruman!

La sconfitta di Isengard, la vittoria della natura sulla tecnologia, mi ha ricordato il libro Stella del Mattino, quando Tolkien per lavoro è costretto ad andare a Leeds (se non ricordo male), città altamente industrializzata: la sua sofferenza è molto simile a quella degli Ent! ;)

Avrei voluto diluire di più questi i capitoli, invece li ho già finiti! Ora mi tocca spettare lunedì per continuare!!!

Un po’ di frasi

Gamling: Ma non sarà l’alba ad aiutarci, purtroppo.
Aragorn: Eppure è sempre l’alba la speranza degli uomini.

Ma mentre cadeva il cancello e gli Orchetti tutt’intorno urlavano preparandosi alla carica, un mormorio si levò dietro di loro, come un vento lontano, e divenne tosto il clamore di molte voci che gridavano all’alba strane notizie. Gli Orchetti sulla Roccia, udendo gemiti e lamenti, esitarono e si voltarono a guardare. Allora, improvviso e terribile, dalla torre sopra di loro squillò il grande corno di Helm.

Ivi improvvisamente su una cresta apparve un cavaliere biancovestito, e splendente nel sole appena nato. Sui colli più bassi squillavano corni. Sui lunghi declivi alle sue spalle arrivavano a piedi mille Uomini brandendo la spada. Fra loro incedeva un Uomo alto e possente. Il suo scudo era rosso. Giunto all’orlo della vallata, si portò alle labbra un grande corno nero e ne trasse uno squillo vibrante.
«Erkenbrand!», gridarono i Cavalieri. «Erkenbrand!».

Colui che non sa separarsi da un tesoro al momento del bisogno è simile a uno schiavo in ceppi.
Aragorn

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