Vent’anni dopo – Capitoli LXV-LXXIV


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Mio caro, voi vi incaponite ma vi assicuro che la situazione è grave. Io lo faccio unicamente per voi e anche per un certo interessamento artistico per la politica alla moschettiera.

d’Artagnan

ATTENZIONE SPOILER!
Gli spoiler (anticipazioni sulla trama) non sono segnalati in alcun modo, poiché occupavano gran parte del commento.
Leggete a vostro rischio e pericolo!

Purtroppo stavolta i nostri amici hanno fallito, e il Re è stato ucciso! Raccontato da Dumas, è stato davvero un episodio straziante!

Ben due volte i preparativi dei nostri sono stati sventati, e tutte e due le volte da Mordaunt! Una vera sfortuna, perché ancora una volta d’Artagnan aveva avuto ottime idee! Mi è piaciuto molto, soprattutto, come ogni volta sapesse “comunicare” con il Re, e farsi capire.

L’uomo mascherato improvvisatosi boia mi ha tenuta nel dubbio per un bel po’ di tempo. Ho subito pensato che fosse Mordaunt, ma sul patibolo col Re si è comportato in maniera molto gentile e rispettosa, quindi avevo cambiato idea, e poi pareva avere una barba bianca, quindi non poteva essere lui. Dopo però d’Artagnan fa notare che come si era messo una maschera, poteva anche essersi messo una barba finta… Insomma, era proprio lui!

Come sempre quando leggo un libro storico, mi incuriosisco molto sul periodo trattato e i personaggi realmente esistiti che vi compaiono. Allora sono andata a leggiucchiare qualcosa sulla Wikipedia a proposito di Carlo I, e ho trovato questa interessante informazione:

È ancor oggi aperto il dibattito su chi sia stato il boia che eseguì la decollazione di Carlo. Le fonti dell’epoca infatti negano che si sia trattato di Richard Brandon, il boia ufficiale della città di Londra. Numerose sono le attribuzioni anche se il vero responsabile non fu mai individuato. Carlo II, quando diventò re, nel 1660 condannò undici uomini per l’omicidio del padre ma non riuscì nemmeno allora a scoprire l’identità del boia. Studi compiuti nel 1813 hanno concluso che l’esecutore doveva essere esperto nel suo lavoro.

Che furbone, Dumas, nello sfruttare tutti questi “misteri” storici! ;)

Ora lasciamo i nostri amici in pericolo, e ignari di esserlo… non lo ricordavo davvero così avvincente questo libro!

Due piccole “puntualizzazioni”, chiamiamole così, sui capitoli di questa settimana.

  1. M’è parso di notare un errore: Grimaud dice di aver visto Cromwell entrare nella casa dov’è Mordaunt, invece poi Dumas ci dice che Cromwell era già lì quando è arrivato Mordaunt!
  2. Athos continua a ritenere di aver sbagliato ad uccidere Milady, nonostante tutti i crimini che quella donna aveva compiuto… però gli pare del tutto normale che Porthos uccida un uomo solo perché aveva sputato al Re! È una cosa che mi irrita abbastanza in Athos, ma in Dumas in generale, questa scarsissima considerazione per le classi meno abbienti. Che non sia solo Athos è confermato dal fatto che più tardi, al salire su una barca, d’Artagnan fermò gli amici per far passare prima i lacchè e provare così la resistenza della tavola che portava alla barca. Ma sì, usiamoli pure come cavie, ‘sti poracci!

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Un po’ di frasi

L’inglese non è che un francese mal pronunciato.

«Oh! che cosa strana!», esclamò Porthos alzando lentamente la testa dal piatto e guardando stupito gli amici. «Com’è che ora capisco l’inglese? Comprendo la vostra conversazione.»
«Il fatto è, caro amico, che noi stiamo parlando spagnolo», rispose Athos con tutta la sua calma.
«Diavolo!», replicò Porthos, «mi dispiace. Avrei posseduto una lingua di più.»

Fino ad allora ci si era limitati ad assassinare i re, ma almeno gli insulti erano stati soltanto indirizzati ai loro cadaveri.

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