Emma

di Jane Austen

Titolo: Emma
Titolo originale: Emma
Genere: romanzo di costume
Autore: Jane Austen (sito non ufficiale in italiano)
Nazione: Regno Unito
Anno prima pubblicazione: 1816
Ambientazione: Highbury (Surrey, Regno Unito), 1814-1815
Personaggi: Emma Woodhouse, Mr. George Knightley, Harriet Smith, Jane Fairfax, Frank Churchill
Casa Editrice: Garzanti (versione italiana)
Traduzione: Mario Praz
Copertina: Boombang design
Pagine: 374 (cartaceo), 203 (ebook)
Provenienza: Amazon (ebook)
Link al libro: PAGINA su jausten.itIN LETTURAANOBIIGOODREADS
inizio lettura: 17 ottobre 2009
fine lettura: 6 novembre 2009
inizio rilettura: 2 febbraio 2016
fine rilettura: 10 marzo 2016



That is the case with us all, papa. One half of the world cannot understand the pleasures of the other.

Per tutti noi è così, papà. Una metà del mondo non riesce a capire i piaceri dell’altra metà.

Emma

(Volume I – capitolo 9)

In occasione del Bicentenario della prima pubblicazione di questo romanzo (anche se con un certo ritardo) l’ho riletto con piacere, stavolta in lingua originale.

Emma è una ragazza viziata e presuntuosa ma anche cortese e premurosa, che, come detto nell’incipit, ha vissuto fino all’età di 21 anni praticamente senza dispiacere. Le arriveranno tutti all’improvviso nell’arco di un anno, e molti per colpa sua.

Il segnalibro che ho usato durante la lettura della versione cartacea è stato realizzato da Morgana.
L’ho scelto perché… mi sono sbagliata!!!! Era stato fatto per la sfida “Tour del Regno Unito” e non per “Il giro del mondo in 80 libri”! Vabbè, pazienza! :)
[primo commento dopo la prima lettura, postato il 6 novembre 2009]

Come si può evincere dal modo in cui ho raccontato la trama del libro, penso che Emma Woodhouse sia veramente odiosa! Presuntuosa, manipolatrice, snob, classista… Anche quando più volte nel corso del romanzo si rende conto dei suoi errori, è pronta subito a commetterli di nuovo! Però è anche divertente come personaggio nelle sue elucubrazioni, e mi fa oltre che rabbia, anche un po’ pena per le sue illusioni! Perché, diciamoci la verità, non so se è perché ormai è il terzo libro della Austen che leggo, ma si capisce come andrà a finire già dall’inizio! Alla prima apparizione di Mr. Knightley, si capisce che lui e Emma finiranno insieme, e l’idea si concretizza sempre di più man a mano che si legge, nonostante il finto innamoramento di Emma per Frank! Poi, basta sapere che Emma non c’azzecca mai, per capire che ogni volta che ha una convinzione su qualche coppia, sta sbagliando di sicuro! Per esempio la notizia di Jane e Frank non era per nulla inaspettata per me, né quella del matrimonio tra Harriet e Robert Martin!

Da quanto ho detto finora, parrebbe che il mio giudizio su questo libro sia negativo, ma non è così, mi è piaciuto molto, e verso la fine non riuscivo a smettere di leggere! Mi piace davvero moltissimo lo stile della Austen, come riesce a creare personaggi strampalati ma comunque veri, e soprattutto mi piace la sua ironia, che non risparmia neanche per le sue eroine, ed Emma è davvero una delle più colpite! :) Ma sono tanti i personaggi presi in giro, a cominciare da Mr. Woodhouse, con la sua ipocondria e la sua avversione per i matrimoni :D, o Miss Bates e la sua eccessiva loquacità, per non parlare dell’insopportabile Mrs. Elton! :)

Devo dire che poi sono anche rimasta soddisfatta della traduzione, corredata spesso di note interessanti sui testi citati o le abitudini dell’epoca! E, infine, mi faceva sempre un certo effetto sentir nominare il Mulino dell’Abbazia, visto che attualmente lavoro nei weekend in un museo che si trova proprio appunto nel Mulino di un’Abbazia! :)

Emma Woodhouse by Arbetta on DeviantArt

Devo dire che la rilettura di questo romanzo, oltre che darmi un grande piacere, mi ha anche fatto un po’ cambiare idea su questa protagonista che alla prima lettura mi era sembrata così antipatica. Bisogna sempre considerare infatti che Emma alla fine è una ragazzetta poco più che ventenne, e non tutte possono essere già mature e sensible come Lizzy o Elinor.

Il romanzo inizia col matrimonio della governante di Emma, e la ragazza, venutale a mancare questa compagnia, si annoia, e decide di impegnarsi in un nuovo passatempo: istigare matrimoni.

It would be an interesting, and certainly a very kind undertaking; highly becoming her own situation in life, her leisure, and powers.

Sarebbe stato un compito interessante, e sicuramente molto meritevole, estremamente consono alla sua posizione sociale, al tempo libero e alle capacità che aveva.* (Capitolo 3)

Tutto questo, pur essendo lei invece per nulla propensa a prendere marito, e devo ammettere di aver apprezzato i suoi pensieri sull’argomento, anche se sapevo benissimo che, sebbene sinceri, non erano del tutto veri.

The real evils indeed of Emma’s situation were the power of having rather too much her own way, and a disposition to think a little too well of herself.

In effetti, il vero lato negativo della situazione di Emma era la possibilità di fare un po’ troppo a modo suo, e un’inclinazione a pensare un po’ troppo bene di se stessa.* (Capitolo 1)

Ecco, Jane l’ha già spiegato benissimo lei, confermando in pratica in una sola frase sia le mie opinioni sia alla prima lettura che alla seconda. Infatti Emma è sicuramente piena di sé e anche un po’ viziata, ma questo è solo il suo lato negativo, non è tutta l’essenza di questa ragazza, che ha anche alcuni aspetti positivi: è intelligente, premurosa e altruista, soprattutto per esempio per come si prende cura di suo padre, e tutti gli errori che fa sono sempre estremamente in buona fede, perseguendo secondo lei il bene degli altri!

She walked on, amusing herself in the consideration of the blunders which often arise from a partial knowledge of circumstances, of the mistakes which people of high pretensions to judgment are for ever falling into.

Continuò a camminare, divertendosi a riflettere sugli equivoci che spesso nascono da una conoscenza parziale delle circostanze, sugli errori in cui cadono sempre persone che hanno la pretesa di essere infallibili.* (Capitolo 13)

Questa è Emma stessa che se la ride di Mr. Knightley, ma la verità è che è il ritratto di se stessa! Nella bella Introduzione al romanzo nella versione tradotta da Giuseppe Ierolli disponibile su JAusten.it viene citato un commento di Austen sulla protagonista di questo romanzo: Ho scelto un’eroina che non piacerà molto a nessuno tranne me. (James Edward Austen-Leigh, Ricordo di Jane Austen, cap. X, traduzione di Giuseppe Ierolli). Jane era quindi perfettamente cosciente di aver creato una protagonista che facilmente poteva risultare odiosa! E Emma non si fa mancare niente, dimostrandosi anche snob e classista.

The Coles were very respectable in their way, but they ought to be taught that it was not for them to arrange the terms on which the superior families would visit them.

I Cole erano, a modo loro, molto rispettabili, ma dovevano imparare che non spettava a loro stabilire i termini con i quali le famiglie di più alto rango li avrebbero frequentati.* (Capitolo 25)

Adorabile nella sua ingenuità a questo punto: quello che i Cole dovevano imparare, secondo lei, era che non potevano osare invitarla nella loro casa, essendo loro socialmente inferiori, e si preparava tutta presuntuosa a rifiutarli come si deve… solo che questo invito non arriva mai! E tutte le altre famiglie, anche Mr. Knightley, vanno dai Cole e passano bellissime serate, tranne lei, e come rosica!!! :)

Povera Emma! :) Ma davvero, come ho fatto a odiarla così totalmente alla prima lettura, quando le sue imperfezioni sono quasi sempre così divertenti e adorabili! :)

Harriet ed Emma
Emma by BlueFairy123 on DeviantArt

Ma veniamo agli altri personaggi, che se non ha avuto Austen pietà di loro, perché devo avercela io? :)

Mr. Woodhouse, il padre di Emma, è un altro capolavoro! E’ ipocondriaco, ma non solo per quanto riguarda la sua persona, anche nei confronti di tutti gli altri, perché dotato di un gentile egoismo che gli rende impossibile pensare che altre persone possano avere idee diverse dalle sue, e quindi se qualcosa per lui non va bene, non deve andare bene per nessuno.

“You will not like staying late. You will get very tired when tea is over.”
“But you would not wish me to come away before I am tired, papa?”
“Oh! no, my love; but you will soon be tired.”

“Non vorrai certo stare fino a tardi. Ti sentirai molto stanca, una volta preso il tè.”

“Ma, papà, non vorrete certo che me ne vada prima di essere stanca.”

“Oh! no, tesoro mio; ma ti stancherai presto.”* (Capitolo 25) Confesso che l’ho trovato divertente ma spesso anche molto irritante! Io non riuscirei ad essere tollerante come Emma con una persona così!

Mr. Knightley, il protagonista maschile di questo romanzo, l’ho trovato spesso antipatico, anche se poi altre volte, specie nelle dispute con Emma, ero molto d’accordo con lui: Mr. Knightley, in fact, was one of the few people who could see faults in Emma Woodhouse. (Mr. Knightley, in effetti, era una delle poche persone che riusciva a trovare difetti in Emma Woodhouse.* (Capitolo 1) La cosa che più mi ha colpito di questo personaggio è però un’altra, e siccome sono paranoica su queste cose la metto sotto spoiler. La parte spoiler è che Mr. Knightley è, ovviamente, l’interesse sentimentale di Emma, e non ho potuto fare a meno però di inorridire un pochino per la grande differenza di età tra i due: 16 anni (I was sixteen years old when you were born.Avevo sedici anni quando siete nata.* – Mr. Knightley nel Capitolo 12) Di per sé non è una differenza enorme, specie per quei tempi, però non posso negare che mi hanno infastidito alcune affermazioni di lui come (I) have been in love with you ever since you were thirteen at least. (Sono innamorato di voi almeno da quando avevate tredici anni.*, Capitolo 53) che onestamente sa proprio tanto di pedofilia!

Miss Bates non è uno dei personaggi principali, ma è comunque molto presente, anzi, la sua presenza si fa a volta anche un po’ ingombrante. Per certi aspetti poi mi ricordava molto me stessa!

No coffee, I thank you, for me – never take coffee. – A little tea if you please, sir, by and bye, – no hurry –

Per me niente caffè, vi ringrazio… non prendo mai caffè. Un po’ di tè, per favore, signore, tra un po’… senza fretta…* (Capitolo 38) Ma non è solo questo che leggendo di questo personaggio mi ha fatto pensare a me, abbiamo diverse cose in comune io e Miss Bates, soprattutto quella che è senza dubbio la sua caratteristica principale, ovvero l’incapacità di stare zitta! :)

Where’s dear Mr. Richard? – Oh! there he is. Don’t disturb him. Much better employed talking to the young ladies. How do you do, Mr. Richard?

Dov’è il caro Mr. Richard? Oh! eccolo. Non disturbatelo, molto meglio lasciarlo parlare con le signorine. Come state, Mr. Richard?* (Capitolo 38) Prima delle Anne Karenine e degli Ulissi di Joyce c’era il flusso di coscienza ad alta voce di Miss Bates! Adorabile!

E poi abbiamo tutta un’altra carrellata di altri personaggi, come Harriet Smith, estremamente ingenua e pronta ad approvare e seguire qualsiasi pensiero di Emma; oppure Mrs. Elton, avevamo già conosciuto personaggi antipatici e non credevo potessimo trovare i peggio, ma poi è arrivata lei; Jane Fairfax che con la sue caratteristiche opposte alla zia (Miss Bates) mi ha comunque anche lei fatto pensare un pochino a me stessa (Oh! Miss Woodhouse, the comfort of being sometimes alone!Oh! Miss Woodhouse, il conforto di restare qualche volta da soli!* – Capitolo 42); e infine Frank Churchill, tutto fumo e niente arrosto.

La copertina dell’edizione per il bicentenario realizzata dalla Jane Austen Society of Italy (JASIT). Cliccate sull’immagine per saperne di più (è disponibile anche gratuitamente in versione ebook).

La trama non è forse avvincente come in altri romanzi austeniani (almeno per quanto mi riguarda), soprattutto perché è incentrata su Emma e le sue elucubrazioni mentali. :) L’ambientazione è sempre piacevolissima, in più mi ha mostrato un aspetto che non ricordo di aver mai visto così tanto evidenziato: le differenze tra le classi sociali. Abbiamo avuto negli altri romanzi di Austen dei personaggi snob che tenessero a certe cose, ma non erano mai i protagonisti. Qui invece è proprio Emma spesso a esternare pensieri classisti. Un esempio perfetto è la sua opinione sui Cole che ho citato prima, ma non è il solo:

How much his business engrosses him already, is very plain from the circumstance of his forgetting to inquire for the book you recommended. He was a great deal too full of the market to think of any thing else – which is just as it should be, for a thriving man.

Quanto lo assorbano i suoi affari risulta già chiaro dal fatto che si è dimenticato di cercare il libro che gli avevate raccomandato. Era di gran lunga troppo preso dal mercato per pensare ad altro, il che è esattamente come dovrebbe essere, per un uomo che vuole farsi strada.* (Capitolo 4)

Questa sua critica a Mr. Martin esprime chiaramente il pensiero di una persona che non ha mai dovuto guadagnarsi da vivere né preoccuparsi del suo sostentamento, e vede perciò in qualcuno dedito agli affari un che di meschino e incompatibile con l’amore per la cultura.

A parte questo ho trovato un po’ di accenni a usi e costumi che, anche se ormai sono abbastanza abituata a leggere di quest’epoca, ancora mi colpiscono. Per esempio l’esigenza delle conversazioni come dovere sociale, io la trovo insostenibile! Ecco che di nuovo mi sento affine a Jane Fairfax: sfigata e introversa. Poi trovo sempre molto complicato capire come è lecito chiamare le altre persone, che grado di familiarità ci deve essere per permettersi certe libertà, perché per esempio Emma è furiosa con Mrs. Elton perché si rivolge a Knightley omettendo il Mr: gravissimo! :)

La copertina della mia versione digitale in inglese.

È sempre un grandissimo piacere, per me, leggere i libri in lingua originale, ancora di più quando si tratta di quelli di Zia Jane. Rimango sempre stupita dallo stile così piacevole da leggere, nonostante l’età avanzata (ha appunto appena compito 200 anni!).

La copertina della mia edizione cartacea mi piace molto, con l’immagine della ragazza, bella grande, e anche l’accostamento di colori. Quella dell’edizione digitale (qui a fianco) è diversa da quelle solite degli ebook Amazon gratuiti, molto più carina, con la ragazza sorridente dall’aria furba e la bella impaginazione.

Il titolo è l’unico dei romanzi canonici di Austen ad essere costituito dal nome della protagonista: curioso considerato che (come ho detto all’inizio) Jane Austen amava molto Emma, ma sapeva non sarebbe piaciuta a molte altre persone! :)

Commento generale.

Emma è un romanzo (e un personaggio) particolare, che adori per tutte le negatività che ti presenta, sorridi e ti irriti e sospiri perché certe situazioni, certi personaggi li incontri anche tu nella tua vita e in fin dei conti vorresti avere lo spirito di Emma per affrontare tutto, anche i fallimenti, con la sua sicurezza e, alla fin fine, bontà d’animo. Sicuramente apprezzato ancora di più alla seconda lettura.

Momento più…

…ansiogeno: ad un certo punto (Capitolo 43) Emma sfrutta la sua solita arguzia per fare una battuta nei confronti di Miss Bates. Era una delle poche cose che ricordavo con precisione dalla prima lettura, e l’ho aspettata con una grande ansia (in negativo) perché la ricordavo come un episodio spiacevole. Infatti così è stato, non so se perché mi identifico tanto con Miss Bates, o perché il personaggio nella sua ingenua bontà d’animo era arrivato a piacermi molto, forse un po’ il tutto, ma mi è davvero dispiaciuto per lei! E sì che il commento di Emma non è poi così offensivo! Scherzando in gruppo qualcuno propone di dire tre cose sciocche a testa e Miss Bates dice che per lei non sarà un problema perché dice sempre cose sciocche, e Emma non riuscendo a trattenersi le risponde Ah! ma’am, but there may be a difficulty. Pardon me – but you will be limited as to number – only three at once. (Ah! signora, ma può esserci una difficoltà. Perdonatemi, ma dovrete limitarvi quanto al numero… solo tre alla volta.* Diciamo che forse l’abbiamo pensato tutti in quel momento, pure quel bacchettone di Knightley, ci scommetto, però Miss Bates c’è rimasta così male… :(

Curiosità
Miss Woodhouse by Ilweran on DeviantArt
Ho notato nel testo qualche volta alcune parole scritte con la grafia americana invece di quella inglese, nello specifico verbi come surprise(BRI)/surprize(AME). All’inizio ho pensato ad un errore, poi quando l’ho visto ripetersi molto sono andata a cercare altre edizioni e ho visto che quelle parole erano proprio scritte in quel modo. Allora mi sono ricordata di QUESTO VIDEO di Anglophaenia che esplorava proprio le differenze di spelling tra l’inglese americano e quello britannico, e spiegava come la Z al posto della S nelle parole che finisco con “ise/ize” era da parte degli americani non solo una semplificazione ma anche un tornare indietro, perché in effetti nell’inglese più antico quella era la grafia corretta.

Bonus
Stavolta ne ho più di uno, ma tutti dalla stessa fonte: il blog della Jane Austen Society of Italy (JASIT).
Il primo post è Un’ipotetica mappa di Highbury, la traduzione di un articolo tratto dalla rivista “Persuasions On-Line” della dalla Jane Austen Society of North America (JASNA) che propone una mappa di Highbury (la cittadina immaginaria in cui è ambientato questo romanzo) realizzata utilizzando le indicazioni topografiche contenute in Emma.
Il secondo è Come “Emma” di Jane Austen ha cambiato il volto della narrativa, anche questo la traduzione di (parte di) un articolo, stavolta pubblicato The Guardian, che analizza il romanzo da un punto di vista stilistico mostrandone l’audacia innovativa.
Per tutti gli altri post su Emma della JASIT, date un’occhiata QUI. Buona letture! :)

Sfide

Questo libro costituisce la SETTIMA TAPPA del Giro del mondo in 80 libri: EUROPA, Gran Bretagna (Inghilterra), Steventon
Ecco la cartolina che ho mandato ai partecipanti alla sfida:

Mini recensione

Più della prima volta
mi diverte e mi conquista con la sua protagonista
antipatica e adorabile

Un po’ di frasi

Le traduzioni, tranne dove diversamente specificato, sono tratte dalla mia versione cartacea.

Emma Woodhouse, handsome, clever, and rich, with a comfortable home and happy disposition, seemed to unite some of the best blessings of existence; and had lived nearly twenty-one years in the world with very little to distress or vex her.
Emma Woodhouse, avvenente, intelligente e ricca, con una casa provvista di ogni agio e un’indole felice, pareva riunire in sé alcuni dei migliori vantaggi dell’esistenza; ed era vissuta circa ventun anni nel mondo senza quasi conoscere dispiaceri o contrarietà.
[incipit]

Among the most come-at-able of whom were Mrs. and Miss Bates and Mrs. Goddard, three ladies almost always at the service of an invitation from Hartfield, and who were fetched and carried home so often that Mr. Woodhouse thought it no hardship for either James or the horses. Had it taken place only once a year, it would have been a grievance.
Le più disponibili erano Mrs. e Miss Bates e Mrs. Goddard, tre signore quasi sempre pronte a obbedire a un invito a Hartfield, e che erano mandate a prendere e riaccompagnate a casa tanto spesso che Mr. Woodhouse non riteneva ci fosse alcuna difficoltà sia per James che per i cavalli. Se fosse successo solo una volta all’anno, sarebbe stato un vero problema.
(Capitolo 3)*

Her [Mrs. Bates’] daughter enjoyed a most uncommon degree of popularity for a woman neither young, handsome, rich, nor married. Miss Bates stood in the very worst predicament in the world for having much of the public favour; and she had no intellectual superiority to make atonement to herself, or frighten those who might hate her, into outward respect. She had never boasted either beauty or cleverness. Her youth had passed without distinction, and her middle of life was devoted to the care of a failing mother, and the endeavour to make a small income go as far as possible. And yet she was a happy woman, and a woman whom no one named without good-will. It was her own universal good-will and contented temper which worked such wonders. She loved every body, was interested in every body’s happiness, quick-sighted to every body’s merits; thought herself a most fortunate creature, and surrounded with blessings in such an excellent mother and so many good neighbours and friends, and a home that wanted for nothing. The simplicity and cheerfulness of her nature, her contented and grateful spirit, were a recommendation to every body, and a mine of felicity to herself.
La figlia [di Mrs. Bates] godeva di un grado di popolarità veramente eccezionale, per una donna che non era né giovane, né carina, né ricca, né sposata. Miss Bates si trovava nelle peggiori condizioni possibili per ottenere molto del pubblico favore; non aveva superiorità intellettuale per controbilanciare le proprie deficienze o intimidire e obbligare al rispetto, sia pure esteriore, coloro che avrebbero potuto odiarla. Non aveva vantato mai bellezza o vivacità d’ingegno. La sua giovinezza era trascorsa senza distinzione, e la sua mezza età era dedicata alla cura d’una madre le cui forze declinavano, e al tentativo di far bastare quanto più poteva una piccola rendita. Eppure essa era una donna felice, e una donna che nessuno nominava senza benevolenza. Era la sua propria benevolenza verso tutti e la sua indole contenta che operavano tali miracoli. Essa amava ognuno; s’interessava alla felicità di ciascuno, scorgeva subito i meriti di ciascuno, si riteneva un essere fortunatissimo, che godeva dei vantaggi di una madre così eccellente, e di tanti buoni vicini e amica di una casa che non mancava di nulla. La semplicità e la gaiezza della sua natura, il suo spirito contento e grato, erano una raccomandazione per tutti e una miniera di felicità per lei stessa.
(Capitolo 3)

Mrs. Goddard was the mistress of a School […] a real, honest, old-fashioned Boarding-school, where a reasonable quantity of accomplishments were sold at a reasonable price, and where girls might be sent to be out of the way and scramble themselves into a little education, without any danger of coming back prodigies.
Mrs. Goddard era maestra d’una scuola […], d’un vero e proprio onesto convitto all’antica, in cui una ragionevole quantità di cognizioni era venduta a un prezzo ragionevole, e dove si potevano mandare le ragazze perché si levassero dai piedi e a forza di sgobbare si conquistassero un po’ d’istruzione, senza correre il pericolo di tornare a casa prodigi.
(Capitolo 3)

Isabella always thinks as he does; except when he is not quite frightened enough about the children.
Isabella la pensa sempre come il marito, salvo quando lui si rifiuta di farsi prendere dall’ansia per i figli.
Mr. Knightley
(Capitolo 5)*

It is always incomprehensible to a man that a woman should ever refuse an offer of marriage. A man always imagines a woman to be ready for anybody who asks her.
Per un uomo è sempre incomprensibile che una donna rifiuti una proposta di matrimonio. Un uomo immagina che una donna sia pronta per chiunque la chieda.
Emma
(Capitolo 8)*

Till it appears that men are much more philosophic on the subject of beauty than they are generally supposed; till they do fall in love with well-informed minds instead of handsome faces, a girl, with such loveliness as Harriet, has a certainty of being admired and sought after.
Finché non risulterà che su questo argomento gli uomini siano più inclini alla filosofia di quanto siano ritenuti generalmente, fino a quando non si innamoreranno di menti fini invece di bei volti, una ragazza avvenente come Harriet ha la certezza di essere ammirata e ricercata.
Emma
(Capitolo 8)*

“How d’ye do, George?” and “John, how are you?” succeeded in the true English style, burying under a calmness that seemed all but indifference, the real attachment which would have led either of them, if requisite, to do every thing for the good of the other.
“Come va, George?” e “John, come stai?” si succedettero in puro stile inglese, seppellendo sotto una calma che sembrava quasi indifferenza il vero affetto che avrebbe condotto ciascuno di loro, se necessario, a fare qualunque cosa per il bene dell’altro.
(Capitolo 12)*

What is the certainty of caprice?
Quale certezza può esserci in un capriccio?
Mrs. Weston
(Capitolo 14)*

Human nature is so well disposed towards those who are in interesting situations, that a young person, who either marries or dies, is sure of being kindly spoken of.
La natura umana è così ben disposta verso coloro che sono in situazioni interessanti, che si può stare certi che di una persona giovane, sia che si sposi o muoia, se ne parlerà bene.
(Capitolo 22)*

A mind lively and at ease, can do with seeing nothing, and can see nothing that does not answer.
Una mente vivace e serena può farlo senza vedere nulla, e nulla di ciò che vede non la interessa.
(Capitolo 27)*

It may be possible to do without dancing entirely. Instances have been known of young people passing many, many months successively, without being at any ball of any description, and no material injury accrue either to body or mind; – but when a beginning is made – when the felicities of rapid motion have once been, though slightly, felt – it must be a very heavy set that does not ask for more.
Può esser possibile star senza ballare affatto. Si son conosciuti esempi di giovani che han passato moltissimi mesi di seguito senza recarsi ad alcun ballo, senza riceverne alcun danno importante al corpo o allo spirito; ma una volta che s’è cominciato, una volta che si son sentite, sia pure debolmente, le delizie del moto rapido, dev’essere proprio una costituzione molto pesante quella che non ne desidera ancora.
(Capitolo 29)

Seldom, very seldom, does complete truth belong to any human disclosure; seldom can it happen that something is not a little disguised, or a little mistaken.
Raramente, molto raramente, la completa verità accompagna una rivelazione umana; raramente può succedere che non ci sia qualcosa di camuffato, o un piccolo inganno.
(Capitolo 49)*

explicit Leggi


* Traduzione di Giuseppe Ierolli tratta dal sito JAusten.it.

3 pensieri riguardo “Emma

  1. Io l’ho dovuto leggere, in versione accorciata, per la scuola…
    condivido, Emma è odiosa XP

    La cartolina è stupenda… e mi rimanda sempre alla scuola, è sulla copertina del mio libro d’inglese!

    Della Austen non ho ancora letto niente, ma ci sono un paio di suoi libri che m’intrigano :D

  2. Curiosa l’identità di copertine, perché quell’immagine è proprio la copertina del mio libro, una vecchia edizione del ’65 trovata su una bancarella!
    Io oltre a questo della Austen ho letto “Orgoglio e pregiudizio” e “Ragione e sentimento”, entrambi molto belli, direi più di Emma, specie “Orgoglio e pregiudizio” che presto rileggerò!

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