Lettere dalla creatrice delle sorelle March
di Louisa May Alcott
Mi piace aiutare le donne ad aiutare se stesse, perché questo è – a parer mio – il miglior modo di risolvere la questione femminile.
(Pagina 49)
Un libriccino con una raccolta selezionata di lettere dell’autrice di Piccole Donne, davvero molto interessante!
La famiglia, il lavoro, la scrittura, i desideri, i consigli: uno spaccato nella vita di Louisa May Alcott, dall’infanzia all’età adulta.
![]() |
Il segnalibro che ho usato durante la lettura. |
Ho messo questo libro in wishlist dopo averlo sentito citare credo su Instagram. È un libriccino di neanche cento pagine, da quando Alcott ha 11 anni a quando ne ha 53, pochi anni prima della morte, quindi (e infatti già non stava bene, lo si leggere nel tristissimo explicit). Leggendo queste lettere ho scoperto un sacco di cose interessanti su questa autrice che non conoscevo. Sapevo per esempio che Jo March era ispirata all’autrice stessa, ma non sapevo quanto l’intero romanzo e tutta la famiglia fossero quasi autobiografici, visto che le sorelle March rispecchiano notevolmente le Alcott come personalità, e anche come sorte. Quella che si differenzia di più forse è proprio Jo perché Louisa May Alcott non si sposò mai, ed è stato molto interessante scoprire che Alcott ha dovuto far sposare Jo perché è questo che le chiedevano le sue lettrici, lei avrebbe voluto farla rimanere legata solo alla letteratura, ma alla fine per accontentare il suo pubblico l’ha fatta sposare, ma in modo bizzarro, ed in effetti mi ricordo che mi stranì proprio tantissimo il suo matrimonio, e mi ha fatto proprio piacere scoprire che l’ha fatto apposta! XD
Oltre a Piccole Donne io ho letto anche (un sacco di tempo fa) Piccoli Uomini, e credo anche I ragazzi di Jo, e poi il mio preferito che non rientra nella saga delle sorelle March, che è Una ragazza acqua e sapone. La cosa che accomuna tutte queste storie è che sono piene di buoni sentimenti e messaggi edificanti, e mi ha quindi stupito tantissimo scoprire che ad Alcott non piaceva per niente scrivere queste storie, ma erano quelle che la facevano guadagnare, quindi ha continuato!
![]() |
Concord Massachusetts – Louisa May Alcott’s House di FredGNoVa La casa di Louisa May Alcott ha una storia interessante: doveva essere demolita ma una vicina aveva notato un sacco di fan che ci andavano in pellegrinaggio e allora l’ha comprata e ne ha fatto un museo, ancora oggi esistente. |
Non si parla solo di libri in queste lettere, ma sicuramente la scrittura era una parte importante nella vita di Alcott, e qualche volta degli aspiranti scrittori le scrivevano in cerca di consigli. E le sue lettere di risposta sono piene di brani che avrei voluto riportare per intero, anche consigli molto pratici, semplici, ma importanti.
La mia lettera preferita però è forse quella a Viola Price, un’insegnate sua fan che le chiedeva cose su di lei, e che quindi ci fornisce informazioni random su questa autrice, e per questo l’ho apprezzata tantissimo! Per esempio il fatto che la sua stagione preferita è l’inverno, o qual è il suo processo di scrittura e di creazione, o il fatto che non ama stare in mezzo alla gente, e che tra i suoi autori preferiti ci sono Shakespeare, Dante e Charlotte Brontë (non tutte e tre le sorelle a quanto pare!). Poi dice di non leggere i romanzi troppo recenti (in questo un po’ ci assomigliamo!), e mi fa ridere il genere di domande che le fanno, a cui lei rispondeva senza problemi consigliando chi devono sposare oppure se è il caso o no di indossare un’imbottitura di crine! XD
Inoltre, grazie all’introduzione e ai brani di spiegazione ho scoperto anche cose sulla famiglia Alcott che ignoravo: sapevo che Louisa era femminista, non sapevo fosse anche stata un’abolizionista, e sua madre oltre che una suffragetta era anche parte della Ferrovia sotterranea, quell’associazione segreta che faceva scappare gli schiavi all’estero.
![]() ![]() |
La sovraccoperta aperta (sopra) e chiusa a mo’ di busta (sotto). |
Infine, fatemi spendere due parole sull’edizione di questo libriccino, davvero molto carina! Ha una sovraccoperta di cartone che può essere chiusa e diventare una sorta di busta da lettere per eventualmente spedire il libro come “piego di libri”. Una cosa forse un po’ inutile, ma davvero carina visto che si tratta di una raccolta di lettere. Poi il testo in sé è curato molto bene, le lettere sono state scelte bene spaziando su vari argomenti e aprendoci diverse finestre sulla vita dell’autrice, e sono accompagnate da brevi spiegazioni del contesto anche quelle molto utili e interessanti.
Commento generale.
Una raccolta di lettere scelte, in un’edizione molto carina e curata che mi hanno fatto scoprire parti della vita e del carattere di questa autrice che ignoravo completamente e che me l’hanno fatta apprezzare ancora di più come autrice e come persona.
Copertina e titolo
La copertina interna della mia edizione (a sinistra) è semplice, senza immagini, solo una decorazione, nel complesso molto carina. La sovraccoperta (a destra) mi piace di meno, è un po’ banale con la foto dell’autrice, ma carini i riferimenti alla busta da lettere.
Il titolo viene da una delle lettere. Nel 1879 viene approvata una legge che estende alle donne il diritto di voto nelle elezioni dei comitati scolastici del Massachusetts, e ovviamente Alcott è la prima a iscriversi alle liste elettorali. In una lettera del 1880 racconta questa esperienza con queste parole: Nessun fulmine è caduto sulle nostre teste audaci, nessun terremoto ha scosso la città […]. Ma ormai abbiamo rotto il ghiaccio, e prevedo che l’anno prossimo i nostri ranghi saranno più nutriti, perché quel che conta è il primo passo, e quando anche le più timide o indifferenti – accorse numerose a guardarci – vedranno che siamo sopravvissute all’impresa, potranno azzardarsi a esprimere pubblicamente le loro opinioni, tanto quelle maturate da tempo quanto quelle che avranno imparato di recente a rispettare e sostenere.
(Pagine 57-58)
Momento più…
…soddisfacente: la lettera a James T. Field. Field era l’editore di una prestigiosa rivista mensile e nel 1862 consigliò all’autrice di lasciar perdere la scrittura e dedicarsi, invece, all’insegnamento, e come segno di buona disposizione nei suoi confronti le fornì una piccola somma per fondare un istituto scolastico. Nel 1871 Alcott gli scrive: tanto tempo fa mi ha prestato quaranta dollari dicendomi gentilmente che avrei potuto restituirgli quando fosse stata «ricca sfondata». Poiché inaspettatamente il miracolo è avvenuto, desidero tener fede alla mia parte dell’accordo e dunque le accludo alla presente il rimborso del mio debito con tanti ringraziamenti.
![]() |
Louisa May Alcott 1832-1888 di Pat |
Sfide
Un po’ di frasi
explicit | Leggi> |
---|---|