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Uhu, come sono lenta a leggere! :( A mia discolpa posso dire che non amo moltissimo leggere sul pc, e che, sebbene lo stile della Austen sia davvero scorrevole, comunque un po’ mi pesa leggere in inglese! Ma il piacere di scoprire le parole originali della cara Zietta Jane supera sicuramente tutte queste difficoltà! :)
Tante sarebbero le riflessioni da fare riguardo ai costumi dell’epoca, la loro rigidità, e la loro forte discriminazione nei confronti della donna, che ci rimetteva sempre di più in ogni circostanza, ma essendo così in ritardo con la lettura ;), preferisco chiudere qui il commento, perché altrimenti inizierei un discorso veramente moooolto lungo!
Prima di passare ai prossimi capitoli, un’ultima considerazione: nel capitolo 36 conosciamo Robert Ferrars, il fratello di Edward (in realtà l’avevamo già conosciuto qualche capitolo prima da Gray**, intento a scegliere con molta cura un astuccio per stuzzicadenti, ma non sapevamo fosse lui!). Bè, il caro Edward, pur con tutti suoi difetti, sembra davvero una felice eccezione nella famiglia Ferrars, perché dopo aver conosciuto le simpaticissime madre e sorella, vediamo che anche questo Robert non è un personaggio particolarmente piacevole!
Un po’ di frasi
— Nemmeno io, la nostra situazione perciò è uguale. Nessuna di noi ha niente da dire; tu, perché non parli, e io, perché non nascondo nulla.
* Dico “incautamente” perché, come spiega benissimo Ierolli in una nota al testo) a quel tempo una corrispondenza tra un uomo e una donna era accettata solo se c’era stato un fidanzamento ufficiale tra i due, quindi Marianne e Willoughby si permettono una “confidenza” che non avrebbero dovuto avere.
** La gioielleria Gray, al n. 41 di Sackville Street, rimase aperta dal 1798 al 1825 ed era frequentata da tutto il mondo alla moda londinese. [Fonte: il solito, fantastico, Ierolli].