Mercoledì al Museo (3): Tiziano

Questa rubrica sarà postata di mercoledì, ma sicuramente non ogni mercoledì. Si parla di arte, di artisti, di musei, di archeologia, di architettura… tutti argomenti che mi appassionano ma di cui non sono sicuramente un’intenditrice. Lo scopo di questa rubrica è quindi fare una chiacchierata su cose che vedo, sento, leggo, eccetera. Spero vi piacerà! :)


Autoritratto
(1550-1562 circa, olio su tela)

Il 25 maggio sono andata a vedere la mostra dedicata a Tiziano alle Scuderie del Quirinale, a Roma. Era già andata a vedere una mostra analoga due anni fa, dedicata però a Caravaggio, e mi era piaciuta immensamente, quindi dopo essermi persa quella dell’anno scorso (se non ricordo male su Tintoretto) ho deciso che quella su Tiziano proprio non potevo farmela scappare!

La mostra era allestita allo stesso modo di quella di Caravaggio, con stanze buie, le uniche illuminazioni dirette vero i quadri. Mi piace molto quest’atmosfera, ma soprattutto la cosa più bella di questo tipo di mostre è poter vedere insieme tutte queste opere che solitamente sono disseminate in giro per il mondo. L’ho apprezzata quindi moltissimo, anche se non mi è piaciuta quanto l’altra, ma non c’è niente da fare, Caravaggio è Caravaggio!!!

Ma torniamo al nostro Tiziano. Tiziano Vecellio (confesso che se mi aveste chiesto il suo cognome prima della visita alla mostra non ve l’avrei saputo dire!) nacque a Pieve di Cadore (Belluno) tra il 1480 e il 1485. La sua carriera di pittore durò oltre sessant’anni. Le sue peculiarità come artista furono l’amore per la sperimentazione (che gli attirò molte critiche) e l’importanza data al colore. Morì a Venezia, il 27 agosto 1576. Questo il poco che so su di lui, perché stavolta non mi ero preparata alla mostra leggendo prima un libro su di lui e le sue opere, quindi sono andata quasi totalmente all’oscuro, con solo qualche vago ricordo degli studi liceali. Il mio commento sarà quindi limitato a quali opere hanno maggiormente attirato la mia attenzione, e perché.


(Olio su tela – 1547-1559 – Venezia, Chiesa di Santa Maria Assunta)
Particolare (clicca per vedere l’opera intera)
Martirio di San Lorenzo
San Lorenzo fu bruciato sulla graticola, un martirio particolarmente doloroso, e Tiziano ce lo mostra in tutta la sua crudeltà dipingendo la pelle già parzialmente bruciata sulle gambe del Santo. I fuochi nei bracieri sono la cosa che mi ha colpito di più, veramente luminosi, le fiamme sono vive, sembra proprio che stiano bruciando veramente. L’unica altra fonte di luce del quadro è lo squarcio nel cielo, a cui San Lorenzo tende la mano. Sul libricino guida della mostra a proposito di quest’opera è riportata una citazione del martire: La mia notte non ha tenebre: tutte le cose risplendono di luce. Immagino Tiziano abbia voluto rappresentare proprio questa frase nel suo dipinto, o almeno questa è l’impressione che ne ho avuto io.

Orfeo ed Euridice

(olio su tavola – 1512 circa – Bergamo, Accademia Carrara)
Questo quadro mostra la storia dei due infelici amanti del mito. Mi è piaciuto soprattutto per il modo in cui è mostrata la storia. In primo piano, a sinistra, vediamo Euridice morsa dal serpente, mentre nello sfondo sulla destra vediamo la fuga dagli inferi, mostrata proprio nel momento in cui Orfeo si gira a guardare la sua amata.


(olio su tela – 1555-1557 – Madrid, El Escorial, Monastero di San Lorenzo, Patrimonio Nacional)
Particolare (clicca per vedere l’opera intera)
Cristo Crocifisso
Tra i vari dipinti di Crocifissioni presenti alla mostra, questo è quello che mi è piaciuto di più. Non saprei spiegare bene perché, forse semplicemente per la desolazione che rappresenta, col Cristo in primo piano, soltanto un teschio a terra a fargli compagnia, mentre gli unici altri personaggi si vedono sullo sfondo, molto in lontananza.

Annunciazione

(olio su tela – 1535 circa – Venezia, Scuola Grande di San Rocco)
Ci sarebbero un sacco di cose da dire su questo dipinto, ma molte le ignoro io stessa (come per esempio il significato degli oggetti sul pavimento, che so essere allegorico ma non arrivo a decodificare), quindi mi limiterò a citare quelle che mi hanno fatto sostare davanti a questo quadro più a lungo che davanti a molti altri perché non mi stancavo di ammirarle: il velo leggerissimo e trasparente di Maria, le ali di Gabriele, lo sbuffo di fumo che lo sostiene.


(Olio su tela – 1524-1525 – Parigi, Musée du Louvre – Département des Peintures)
Uomo col guanto
Di questo ritratto mi ha colpito soprattutto una cosa, forse un po’ sciocca, ma che anche stavolta mi ha tenuta incollata davanti al quadro per un bel po’: la faccia di questo giovane uomo col guanto mi pareva familiare, mi dava proprio l’idea di qualcuno che avessi già visto. Ancora adesso non sono riuscita a capire a chi assomiglia!
A parte questo, comunque, il dipinto mi è piaciuto molto anche perché in generale secondo me Tiziano dà il suo meglio proprio coi ritratti. Non conoscendo gli originali non saprei dire quanto siano somiglianti, ma il fatto è che sono bellissimi, pur essendo molto semplici visto che di solito rappresentano solo la persona in questione, senza neanche un po’ di sfondo o accessori intorno.

Flora

(Olio su tela – 1517 circa – Firenze, Galleria degli Uffizi)
Flora è un altro di quei ritratti che tanto mi hanno affascinato, anche se in realtà non è un ritratto vero e proprio. Rappresenta infatti, immagino, la Flora intesa come Natura, ma probabilmente si ispirava a qualche donna reale. Fatto sta comunque che, pur non essendo, per i miei gusti, bellissima in senso assoluto, è bellissimo il suo ritratto. In particolare stavolta a colpirmi sono stati i capelli. Nella mia ignoranza ricordo su Tiziano la sua predilezione per donne dai capelli rossi, tanto che è diventato proverbiale il “rosso tiziano” per definire quel colore rosso ramato, non troppo acceso, quasi biondo. E bè… quelli di Flora sono meravigliosi!


(olio su tela – 1536 – Firenze, Galleria Palatina di Palazzo Pitti)
La Bella
La Bella di Palazzo Pitti è un’altro di quei ritratti fantastici di Tiziano, anche questo, come Flora, di una donna senza nome. Qui in più, oltre ai bellissimi capelli, c’è l’ingombrantissimo e ricchissimo vestito, con quelle maniche enormi, il tessuto complesso, il colore scuro ma comunque così vivido…

Tra le altre cose che mi sono piaciute in questa mostra, c’è un ultimo particolare che ho trovato molto affascinate. Una delle pale d’altare (non ricordo quale) era posizionata in modo che, passando alla sala successiva, se
ne potesse osservare anche il retro. E sul retro si potevano vedere alcuni bozzetti, realizzati immagino proprio da Tiziano, e anche alcune scritte, forse appunti… insomma, un dietro le quinte inaspettato e molto interessante!

E’ stata davvero una piacevole mattinata quella che ho passato alle Scuderie del Quirinale! Il pomeriggio, poi, non è stato da meno, ma ve ne parlerò in altri Mercoledì al Museo! :)

Link utili

La Mostra
Scuderie del Quirinale
Pagina di Wikipedia su Tiziano

6 pensieri riguardo “Mercoledì al Museo (3): Tiziano

  1. So che quando sconfino nell’arte, qualcuno mi riprende, altri si arrabbiano, qualcuno, più indulgente, mi consiglia di permanere nel territorio letterario. Ma questa volta non posso proprio esimermi dallo sconfinamento. Sono andata a Roma a vedere la mostra alle Scuderie del Quirinale su Tiziano. E’ bellissima, ci sono dei quadri strepitosi e viene fuori la carriera di un genio che ha cercato tenacemente tutta la vita un proprio linguaggio, sperimentando con enorme perizia tratti, pennellate, colori.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.