The Sittaford Mystery


di Agatha Christie

Titolo: The Sittaford Mystery
Titolo italiano: Un messaggio dagli spiriti
Genere: giallo
Autore: Agatha Chtistie (sito ufficialeWikipedia)
Nazione: Regno Unito
Anno prima pubblicazione: 1931
Ambientazione: Sittaford, villaggio del Dartmoor (Devon, Inghilterra, Regno Unito); dicembre 1930
Personaggi: Emily Trefusis, Charles Enderby, Capitano Joseph A. Trevelyan, Maggiore John Edward Burnaby, Mrs Willett, Violet Willett, Robert Henry Evans, Mr Rycroft, Miss Caroline Percehouse, Mrs e Mr Jennifer e Robert Gardner, Mr Duke, Ronald “Ronnie” Garfield, James “Jim” Pearson, Mrs e Mr Sylvia e Martin Dering, Ispettore Narracott
Casa Editrice: HarperCollins
Copertina: designedbydavid.co.uk © HarperCollins/Agatha Christie Ltd 2008
Pagine: 348
Provenienza: Book Depository (5 luglio 2016)
Link al libro: SITO UFFICIALEIN LETTURAANOBIIGOODREADS
inizio lettura: 22 aprile 2017
fine lettura: 21 maggio 2017



“Don’t you worry,” said Mr Enderby rather fatuously. “You leave everything to me.”
“That’s just what I mean to do,” said Emily with a complete lack of truth. “It’s so wonderful to have someone you can really rely on.”
Emily Trefusis was really a very accomplished young woman.

“Non vi preoccupate”, disse il signor Enderby piuttosto stupidamente. “Lasciate tutto a me”.
“È proprio quello che intendo fare”, disse Emily con una totale mancanza di sincerità. “È così meraviglioso avere qualcuno su cui poter veramente contare.”
Emily Trefusis era davvero una giovane donna molto abile.

(Pagina 128)

Durante un seduta spiritica iniziata per gioco arriva il messaggio di un uomo che è appena morto. Quando l’omicidio risulterà reale, la fidanzata dell’uomo accusato del delitto arriva nel piccolo paesino di Sittaford per indagare e scagionare l’innamorato, aiutata da un giornalista arrivato al posto giusto e al momento giusto.

Dartmoor Winter by Alex37 on DeviantArt

I romanzi di Agatha Christie senza uno dei suoi soliti detective per quanto mi riguarda si dividono un due categorie: o mi piacciono molto (Dieci piccoli indiani, Le due verità, È troppo facile) oppure molto meno del solito. Questo qui smentisce la regola perché si trova un po’ nel mezzo. La trama è interessante per via della seduta spiritica, un elemento che aggiunge al mistero un tocco esotico. Come sempre durante l’indagine ci vengono dati elementi per sospettare un po’ di tutti, perché non è solo l’assassino a nascondere qualcosa. Per esempio ad un certo punto c’è un’evasione da una prigione vicina, evento che mette in subbuglio la cittadina già in fermento per via dell’omicidio, e per buona parte del romanzo mi sono chiesta che importanza avesse questa cosa ai fini della nostra storia. L’ambientazione è una di quelle che mi piace sempre moltissimo: la famosa brughiera! Qui in pieno inverno, scomoda e inospitale, ma sempre misteriosa e affascinante! :)

I personaggi sono interessanti. Mi è piaciuta in particolare la signorina Percehouse, una vecchia zitella invalida venuta a Sittaford a morire, ma che qui sembra aver ritrovato invece un po’ di salute e si ostina a campare anche solo per dar fastidio al nipote Ronnie che punta all’eredità: è adorabilmente scorbutica e perspicace! :) Ho poi apprezzato il fatto insolito (almeno per quel che mi ricordo io dei libri di Christie) che ci sono più investigatori, e indagano contemporaneamente e quasi del tutto autonomamente su diversi fronti, quindi solo noi lettori abbiamo il quadro completo.

Il segnalibro che ho usato durante la lettura mi è arrivato da Book Depository insieme al libro.

Lo stile è sempre molto scorrevole, anche in inglese, però devo dire che stavolta più che in quelle precedenti mi sono imbattuta in alcune espressioni che ho dovuto cercare perché proprio non le capivo, e una ancora non mi è chiara, non sono riuscita a capire che significa: confound your cheek, non l’ho trovata da nessuna parte, penso che sia probabilmente desueta. Qualcuno sa che significa?

Commento generale.

Non uno dei migliori romanzi di Agatha Christie, ma mi è comunque piaciuto. Forse la soluzione finale mi ha deluso un tantino, ma come ho detto ho apprezzato molto invece lo svolgimento dell’indagine, specie perché gestita da tre personaggi diversi, tutti e tre a modo loro interessanti. Insomma, la Dame non è al top, ma rimane sempre una bella lettura!

Copertine

La mia copertina mi piace, con il paesaggio della brughiera un po’ sfumato, la casa in lontananza, il colore viola. Come sempre comunque sono andata a sbirciare su QUESTO SITO altre copertine, italiane vecchie o anche inglesi o americane. La prima è la copertina di una rivista su cui il romanzo era uscito a puntate, infatti non c’entra nulla col libro ma con la cura della casa! XD La seconda è la prima copertina italiana, del 1935, nella collana I Libri Gialli: credo rappresenti l’inizio della vicenda, con il maggiore Burnaby che si incammina nella neve, e forse Miss Willett quella alla finestra? Non saprei dire con esattezza. La terza è de I Classici del Giallo del 1983, non particolarmente bella né attinente, a mio parere. L’ultima qui sotto è sempre dell’ ’83 ma inglese, editore Fontana e mi ha colpito molto perché veramente molto macabra! Finora è la mia preferita.

La prima qui sotto a sinistra è della Mondadori del 1984, quelle classiche che ricordo dalla mia infanzia. Non sono bellissime, però se non altro questa ha finalmente una bella immagine attinente che mostra la seduta spiritica, quindi approvata in pieno. La copertina successiva è della Mondadori del 1995, questa linea la conosco poco ce n’ho forse solo un paio così, non mi sono mai piaciute e questa non fa eccezione. La terza copertina è sempre della Mondadori ma del 2003, della mia serie preferita, con la foto in bianco e nero a tutta pagina: questa qui non è proprio attinente al romanzo, ma mi piace ovviamente (da amante del tè!) moltissimo! :) Infine, l’ultima copertina che vi presento è dell’Hachette, con un’immagine molto mistica (è una sfera di cristallo?), ma onestamente bruttina, a mio parere.

Insomma, direi che vincono 83 inglese e 84 italiana!

Mini recensione

Un bell’intreccio
tre personaggi che investigano
finale così così.

Sfide

Un po’ di frasi

Major Burnaby drew on his gum boots, buttoned his overcoat collar round his neck, took from a shelf near the door a hurricane lantern, and cautiously opened the front door of his little bungalow and peered out.
Il Maggiore Burnaby indossò i suoi stivali di gomma, abbottonò il colletto del cappotto intorno al collo, prese da uno scaffale vicino alla porta una lanterna da uragani e con cautela aprì la porta d’ingresso del suo piccolo bungalow e sbirciò fuori.
[incipit]
Dartmoor Blue by Alex37 on DeviantArt
Each year, I wonder how I can stick it – but there it is – if one doesn’t rally round the old bird for Xmas – why, she’s quite capable of leaving her money to a Cat’s Home.
Ogni anno, mi chiedo come posso resistere – ma è così: se non mi unisco al vecchio uccello per Natale – bè, lei è proprio capace di lasciare i suoi soldi a un rifugio per gatto.
Ronnie Garfield
(Pagina 15)
A good cry and a good cup of tea – there’s nothing to beat them.
Un bel pianto e una buona tazza di tè – non c’è niente che li batte.
Mrs Curtis
(Pagina 133)
I don’t mind seeing people when I am in the mood – but it has got to be my mood not theirs.
Non mi dispiace vedere gente quando sono nello spirito giusto – ma deve essere il mio spirito giusto non il loro.
Capitano Wyatt
(Pagina 193)
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