Terminator Salvation

di McG

Terminator
Terminator 3 – Le macchine ribelli
Terminator Genisys

This is John Connor. If you’re listening to this, you are the resistence.

Qui è John Connor. Se sentite questo messaggio, voi siete la resistenza.

La parole con cui John Connor inizia i suoi comunicati radiofonici

Los Angeles, 2003. Marcus Wright è un assassino condannato a morte che accetta di donare il suo corpo alla scienza. Quindici anni dopo si risveglia, non sa che poco dopo la sua esecuzione c’è stato il Giorno del Giudizio e si ritrova in questo mondo post apocalittico che non riconosce. Incontra un ragazzino che combatte per la resistenza, Kyle Reese, e i due vanno in cerca dell’unico uomo che li può aiutare: John Connor.

Ok, chiedo perdono a tutti i fan della saga, e in particolare a Katerina di A Game of T.A.R.D.I.S. XD, ma a me questo film non è dispiaciuto, anzi direi che mi è piaciuto più del 3. Intendiamoci, la sceneggiatura ha diversi buchi di cui uno grosso come una montagna, ma la storia di base mi è piaciuta molto e mi ha sicuramente coinvolto molto di più de Le macchine ribelli. Forse in parte ha giocato a suo favore anche il fatto che avevo aspettative talmente basse dopo quello che avevo sentito dire su questo film che veramente bastava poco perché non mi facesse proprio schifo.

Come sempre, attenzione agli spoiler, sono coperti solo quelli che riguardano questo film, non i precedenti.

Partiamo dalla cosa più negativa, cioè questo buco di sceneggiatura veramente spaventoso di cui parlavo, che ovviamente è spoiler quindi lo devo coprire. Le macchine catturano un adolescente Kyle Reese perché sanno che in futuro verrà mandato indietro nel tempo e diventerà il padre di John Connor. Lo catturano, e non lo uccidono! No, lo usano come esca per attirare John Connor. Perché? Perché?!?!? Bastava uccidere Kyle Reese e John non sarebbe esistito! Questo tra l’altro va contro tutto quello che abbiamo imparato sui Terminator, che sono macchine implacabili che non si fermano davanti a niente pur di portare a termine la loro missione, e Kyle Reese era il loro obiettivo primario, passato pure davanti a John stesso per ovvi motivi, eppure lo riconoscono diverse volte, e non lo uccidono all’istante!!! Ecco, a tante cose posso passare sopra, ma questa l’ho trovata veramente troppo stupida e in contraddizione con gli altri film, soprattutto contando che questo qui cerca palesemente con ogni mezzo di riallacciarsi ai precedenti per giustificare la sua presenza nella saga visto che parte da una trama che per la prima volta si diversifica notevolmente da quella degli altri film.

E questo è solo il buco più grosso, perché ce ne sono diversi, per esempio Marcus incontra Kyle Reese che è un adolescente, poi quando John gli dice “Tu hai ucciso mio padre, Kyle Reese”, Marcus non è che pensa: “Sarà un omonimo perché il Kyle che conosco io c’ha 15 anni non può essere il padre di questo qui”, no, lui non solo è subito sicuro che si tratti della stessa persona, neanche si chiede come sia possibile che un uomo adulto consideri un adolescente suo padre!

Quello che invece mi è piaciuto sono le due idee alla base della storia di questo film, anche se ammetto che non sono state sviluppate a dovere.

John Connor (Christian Bale) (immagine presa QUI)

La prima idea interessante è farci finalmente vedere John Connor nel “futuro”. Le virgolette sono d’obbligo perché questo futuro è ambientato nel 2018! Siamo nel momento in cui la Skynet sta appena inventando il T-800, e ancora uccidere John Connor è tra i loro obiettivi primari, anche se lui non è ancora diventato quel leader della resistenza che ci aspettavamo. Con lui c’è Kate, interpretata da una Bryce Dallas Howard che non mi ha convinta per niente, e poi un sacco di comprimari anonimi che muoiono come mosche. E qui pure a mio parere la questione non è riuscita, immagino l’intento fosse di mostrare come John Connor è finito a guidare la resistenza, vediamo che anche se non è al comando tutti lo seguono, lo ammirano e si fidano di lui, ma non ci viene mostrato perché. O almeno a me questo John non è sembrato particolarmente carismatico, o eroico, o un grande tattico, o che so io. Non un brutto personaggio, e Christian Bale ci sta bene nella parte, ma niente che lo faccia spiccare sugli altri. Dalla sua ha solo l’esperienza coi Terminator iniziata ancora prima di nascere. Infatti tra le altre cose lo vediamo più di una volta ascoltare le cassette della madre, quelle che Sarah stava registrando alla fine del primo film.

Le seconda idea che ho trovato interessante è il robot di questo episodio: non è un nuovo modello più sofisticato dei precedenti, ma anzi pare uno dei primi: un robot derivato da un essere umano. Detta così non suona molto intrigante, ma quello che mi è piaciuto tanto è che questo cyborg non sa che cosa gli è successo, sa che doveva essere morto e si risveglia anni dopo senza sapere perché. In pratica non sa di essere una macchina, lo scoprirà nel corso del film, e si troverà braccato dagli umani che lo credono un infiltrato quando lui invece voleva solo capire cosa gli era successo. Ecco, tutta la storia di Marcus è quello che mi ha fatto comunque dare più della sufficienza a questo film perché mi ha coinvolto emotivamente e ho empatizzato con lui, ma allo stesso tempo mi ha lasciato con non poca rabbia perché appunto era secondo me proprio una bella storia, ma è stata gestita male e frettolosamente, perdendo un sacco di tempo nello spiegone quando ormai tutti avevamo capito che era successo, e lasciando poco spazio invece ai sentimenti di Marcus che erano quelli che mi interessavano davvero. La scena in cui si vede fatto di metallo e gli sparano e grida più dallo shock di tutta la situazione che dal dolore, lì mi ha fatto moltissima pena. Ma poi l’investimento emotivo sembra finire lì, e il finale che dovrebbe essere strappalacrime arriva troppo in fretta per farci davvero soffrire.

L’ambientazione è interessante: vediamo la guerra non più solo in brevi flashback, conosciamo la resistenza, ma vediamo anche come se la cavano il resto dei sopravvissuti (spoiler: malissimo): ci sono bambini soldato, ci sono i predoni, c’è chi ha perso speranza e fiducia. E ci sono le macchine, tante, dovunque: eravamo abituati a doverci nascondere da un Terminator alla volta, ma qui le macchine sono dappertutto, e ce ne sono di tutti i tipi, anche giganti, e non puoi ascoltare musica, parlare ad alta voce, andare in giro di notte per non attirare la loro attenzione, ci si può solo nascondere e, come sempre, scappare.

Avevo un po’ paura che questo film potesse essere un film di Terminator solo nel nome, mancando il viaggio nel tempo che era l’evento scatenante delle storie precedenti, però ci sono comunque altri fattori come il fatto che le macchine vogliono uccidere qualcuno, e i protagonisti fuggono per un bel pezzo di film, e alla fine abbiamo ancora una volta una macchina che si sacrifica per il bene dell’umanità, o nello specifico per salvare John Connor. Ecco, questo finale però non mi è piaciuto granché, mi è sembrato che le cose siano cambiate troppo velocemente, e Marcus che volontariamente cede il suo cuore a John mi è sembrato un sacrificio troppo eroico, come anche il fatto che tutti lo accettano con tranquillità, come una cosa normalissima, giusto Blair prova a protestare, ma lui dice “no, devo”, e lei subito “ok, sono d’accordo”. Sì, decisamente un finale deludente per una storia che mi aveva invece molto intrigato.

John e Marcus (immagine presa QUI)

Commento generale.

Insomma, un film fatto male, con sicuramente più difetti che pregi, però non un brutto film, la storia nonostante tutto mi ha preso, e anche se nel finale mi ha deluso, mi ha comunque emozionato abbastanza da dare nel complesso un parere positivo. Mi è piaciuto vedere John Connor, mi è piaciuta la storia di Marcus, mi è piaciuto vedere come le vicende dei due personaggi si sono incrociate, come sono passati da nemici forzati a collaboratori riluttanti a fidarsi infine e tenerci addirittura l’uno all’altro. Certo, c’erano tante cose che gestite meglio potevano portare a qualcosa di molto migliore (una fra tutte una Helena Bonham Carter sprecata in un ruolo marginalissimo), i cambiamenti avvengono troppo in fretta, e sembrano accadere perché ce li aspettiamo, e non perché davvero le vicende li giustificano. Eppure mi ha coinvolto, e quindi non l’ho trovato così brutto come credevo.

Curiosità

Anche se non c’è un viaggio nel tempo in questo film, abbiamo comunque un uomo nudo! XD È Marcus quando si risveglia nel futuro.

Ritorna la frase Come with me if you wanna live: la dice di nuovo Reese, stavolta però a Marcus.

Rivediamo il T-800, il Terminator modello Schwarzenegger, però totalmente rifatto al computer, visto che l’attore non ha partecipato al film, e quindi questo è il primo film della saga senza di lui!

Come ho detto in questo film ci sono parecchi riferimenti ai primi della saga. Verso la fine il T-800 ferisce John sul viso: ecco le cicatrici che caratterizzavamo il John del futuro che avevamo visto sia nel 2 che nel 3.

Ultima cosa che più che una curiosità è un commento: ancora non ho capito il significato del titolo.

(immagine presa QUI)

Titolo: Terminator Salvation
Titolo originale: Terminator Salvation
Regia: McG
Anno: 2009
Paese: USA
Genere: fantascienza
Sceneggiatura: John Brancato e Michael Ferris
Musiche: Danny Elfman
Attori: Christian Bale (John Connor), Sam Worthington (Marcus Wright), Moon Bloodgood (Blair Williams), Helena Bonham Carter (Dr. Serena Kogan), Anton Yelchin (Kyle Reese), Jadagrace (Star), Bryce Dallas Howard (Kate Connor), Common (Barnes), Jane Alexander (Virginia), Michael Ironside (Generale Ashdown), Ivan G’Vera (Generale Losenko)
Link al film: WikipediaIMDb

Un po’ di frasi

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2 pensieri riguardo “Terminator Salvation

  1. Dal poco che ricordo (non è esattamente il film che ho riguardato di più della saga), ai tempi trovai il livello della sceneggiatura veramente imbarazzante, e pure il mondo mi era sembrato troppo pulito rispetto a quello che si era visto nei vari flashback/flashforward.
    Ma la cosa di Kyle non ha veramente senso, senza contare che come cacchio ha fatto Skynet a scoprire chi è? Per le macchine era letteralmente più facile mandare un robot indietro nel tempo ad uccidere la madre di John, piuttosto che trovare il padre nel loro tempo!

    Cmq questo film è stato un’occasione sprecata… e dire che voleva essere l’inizio di una nuova trilogia.

    ps sul finale

    SPOILER Leggi
    1. Cmq questo film è stato un’occasione sprecata… e dire che voleva essere l’inizio di una nuova trilogia.

      D’accordissimo! Poteva venir fuori qualcosa di molto bello, trilogia o no, ma invece niente!

      Quello che dici sul finale spiegherebbe perché in effetti sembra proprio qualcosa di raffazzonato, anche se comunque pure la prima idea non sembra proprio una genialata!

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