Cent’anni di solitudine


di Gabriel García Márquez

Titolo:
Titolo originale: Cien años de soledad
Autore: Gabriel García Márquez
Nazione: Colombia
Anno prima pubblicazione: 1981
Casa Editrice: Mondadori
Traduzione: Enrico Cicogna
Pagine: 405
Link al libro: ANOBII

Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendìa si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio.

[incipit]

Cent’anni di storia della famiglia Buendìa, tra generazioni di Aureliani, Arcadi e Remedios, e vite piene di solitudine.

Il segnalibro che ho usato durante la lettura.

Cercando informazioni sulla vita di García Márquez, ho finalmente scoperto che questo genere letterario, simile a quello dell’Allende che già conoscevo, ha un nome preciso e molto azzeccato: realismo magico. Infatti la storia prende in alcuni momenti un realismo che ti fa veramente pensare che sia qualcosa accaduto veramente, e all’improvviso ecco che spunta un fantasma, o qualcuno ha una visione profetica, insomma vengono inseriti elementi soprannaturali, ma in un certo senso plausibilissimi.

A parte questo, erano anni che aspettavo di leggere questo libro! Da quando con La casa degli spiriti scoprii la letteratura sudamericana, questo titolo mi attirava irrimediabilmente. Però, non so dire bene perché, finora l’avevo sempre evitato. Forse mi aveva scoraggiato il commento di un’amica (“sì, bello, ma tutti i personaggi si confondono, perché si chiamano tutti allo stesso modo!”), non saprei, fatto sta che finalmente grazie a qualche sfida e a uno sconto finalmente l’ho letto!

Molto molto bello, anche se molto triste. È impregnato un po’ di quel senso di ineluttabilità del destino che fa fremere per l’ingiustizia e allo stesso tempo sentire impotenti, e il tutto sfocia alla fine nella decifrazione delle pergamene di Melquìades che avevano previsto tutta la storia dei Buendìa, dal primo della stirpe legato a un albero all’ultimo mangiato dalle formiche, perché le stirpi condannate a cent’anni di solitudine non avevano una seconda opportunità sulla terra.

Di più non so dire, se non che spero di leggere altro di Márquez e di trovare anche negli altri suoi romanzi lo stesso fascino di Macondo, e poi che finalmente ho potuto meglio comprendere alcune canzoni dell’album “Terra e libertà” dei Modena City Ramblers, ispirato agli scritti di Marquez, e cioè precisamente Macondo Express, Il Ballo Di Aureliano, Remedios La Bella e Cent’Anni Di Solitudine.

Motivazione del Premio Nobel per Márquez (1982)
Per i suoi romanzi e racconti, nei quali il fantastico e il realistico sono combinati in un mondo riccamente composto che riflette la vita e i conflitti di un continente.

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