Zorro

Un eremita sul marciapiede

di Margaret Mazzantini

Anno: 2004
Casa Editrice: Mondadori
pagine: 66
sito ufficiale dell’autore: Margaret Mazzantini
Zorro su aNobii

Questo libro partecipa a La Sfida A PUNTI, La Sfida infinita (o quasi)… terza edizione! e La sfida del protagonista.

Ho deciso di leggere questo libro dopo averne sentito parlare QUI.


Perché i barboni sono come certi cani, ti guardano e vedi la tua faccia che ti sta guardando, non quella che hai addosso, magari quella che avevi da bambino, quella che hai certe volte che sei scemo e triste. Quella faccia affamata e sparuta che avresti potuto avere se il tuo spicchio di mondo non ti avesse accolto. Perché in ogni vita ce n’è almeno un’altra.
(Margaret Mazzantini)

Zorro è un barbone. Vive sul marciapiede per scelta, per necessità, per dolore, per orgoglio. Si racconta in un monologo teatrale che la Mazzantini ha scritto su misura per il marito Sergio Castellitto.


Non avevo mai letto nulla della Mazzantini, sebbene quasi tutti i miei amici idolatrino i suoi libri. Il fatto è che proprio non mi ispirava. Questo però era molto corto, perfetto per la sfida del protagonista, e ce l’aveva la mia Biblioteca.
Bè, non è male, anche se non mi ha del tutto convinta. L’inizio infatti m’è perso un po’ banale, non so, come dire? Era proprio quello che mi aspettavo. Però pian piano la personalità di Zorro ha preso ad affascinarmi, e sul finale devo dire che mi sono anche un po’ commossa, specie quando Zorro ricordava del cane Zorro. Alla fine le quattro stelline gliele ho volute dare.
Non sono però ancora convinta, come dicevo, sulla Mazzantini: questo libro non mi ha conquistata, quindi non so se mi va di leggere altro di suo, specie considerato che gli altri suoi romanzi sono piuttosto lunghi. Però, certo, un po’ di curiosità adesso ce l’ho.

Un po’ di frasi.

Gli attori hanno questa possibilità di sbracare, di prendersi una vacanza dalla normalità. E di essere ben pagati e applauditi per questo.

Le ossa, quelle mi fanno male, sembra che il diavolo ci balla dentro, per fortuna mi sono trovato quest’angolo buono, senza nessuno che mi piscia in testa per sbaglio o per farmi lo scherzetto. Mi piace dormire nel tunnel di vetro della metropolitana, c’è sempre luce, c’è sempre tiepido. Mi sento un pulcino in batteria. Che ore sono? Vediamo, mi sono già passati undici trenini sotto il culo (oscilla il corpo). Ecco che arriva il dodicesimo. Sono le sette e trenta, circa. Buongiorno Zorro.
[incipit]

E poi che mi mettevo a fare in campagna? A litigare con gli alberi? Quelli sono tranquilli, beati, ti fanno sentire uno sputo. La natura è tutta arrogante, è roba diretta del Signore, e giustamente un po’ di strafottenza ce l’ha. Oh, intendiamoci, se fossi un olmo sarei un po’ stronzo anch’io.
Zorro

Un uomo gentile non è mai debole.
Nanda

Mettiti paura te, Cormorano, col tuo monovolume, io paura non me la metto neanche se m’inchiodi col parafanghi sui polpacci. Tanto hai più paura te di acciaccarmi che io d’essere acciaccato. Non è che cerco l’incidente, è che io sono un ballerino, se mi tira una cosa dall’altra parte del marciapiede prendo e vado. Dici che non sono normale? Calma, Cormorano, qui c’è da fare un discorso lungo. Io non lo faccio. Dico solo che normale è una parola storta. Parliamo di frequenza e infrequenza, così mi sta meglio. Diciamo che è infrequente che la gente attraversi a cazzo come me. Io sono un infrequente. Infrequente è bello, è una rarità. È come un fico a dicembre. Io sono un fico a dicembre, una ciliegia a gennaio, una pesca a febbraio.
Zorro

Perché il ferroviere smonta dal treno incazzato che tutti gli hanno dato addosso a lui per il ritardo, per il posto a sedere che non c’è, e lui dice: non sono mica il ministro dei trasporti io, sono un poveraccio. Io gli faccio il sorriso, al ferroviere che è un eroe, perché c’ha lo stipendio da ferroviere e gli insulti da ministro dei trasporti.
Zorro

Il segnalibro è stato realizzato da Brina.
Anche stavolta lo uso in ritardo, visto che non siamo più a febbraio: non ho fatto in tempo, però mi piaceva molto, non potevo non usarlo più! :)

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