Ragione e sentimento – Capitoli I – XVIII


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Aspiro, come chiunque altro, a essere felice; e come chiunque altro voglio esserlo a modo mio.

Edward

Prima tranche di lettura, per i miei gusti forse un po’ troppe pagine (sono successe davvero un sacco di cose!), ma la lettura scorre piacevole!

ATTENZIONE SPOILER!
Gli spoiler (anticipazioni sulla trama) non sono segnalati in alcun modo, poiché occupavano gran parte del commento.
Leggete a vostro rischio e pericolo!

Cominciamo però la storia con personaggi non proprio piacevoli… marito e moglie Dashwood, per esempio, così meschini e magari convinti davvero di essere giusti o addirittura generosi!

Ma anche nella cerchia familiare delle nostre protagoniste non è che sono tutte rose e fiori: Marianne e sua madre già dopo poche pagine non le sopportavo più. È per questo, forse, che il libro mi piacque poco alla prima lettura, ma non ricordo. Per ora mi sta piacendo molto nonostante la presenza di questi personaggi per me così irritanti ;). Ma veniamo nello specifico: perché non le sopporto? Innanzitutto perché pare impossibile per loro due comprendere un modo diverso dal loro di provare qualsiasi emozione. Marianne è tra le due la più irritante non solo perché le è dedicato più spazio, ma soprattutto per la sua ingenuità che sfocia in presunzione. E poi non sopporto i suoi odiosi commenti (e in questo ha trovato un valido alleato in Willoughby) sul povero colonnello.

Tutta la mia stima e la mia simpatia vanno ad Elinor (anche un po’ Edward, però!). In particolare c’è una frase detta da lei che mi ha molto colpito:

Non voglio essere tanto gretta da sollevare obiezioni contro il comportamento di qualcuno solo per via di una differenza tra il mio e il suo modo di giudicare, o per una deviazione da quel che a me sembra giusto e coerente.

Un ottimo modo di pensare, a mio parere! Vorrei esserne capace anch’io (per quanti sforzi faccio mi rendo conto di essere spesso molto intollerante su certe cose!) e vorrei che anche gli altri lo fossero nei miei confronti!

Tornando a Marianne, non è che sia un brutto personaggio, quando ricompare Edward mette un po’ da parte il suo dolore per il pensiero della felicità della sorella, quindi non è egoista, è solo molto egocentrica! E, be’, mi ricorda un po’ me quando avevo più o meno la sua età, così come mi ricorda molti adolescenti che conosco adesso. Insomma, pare che questa fase della vita non sia molto cambiata, nonostante gli anni! ;)

Mi pare tra l’altro che la stessa Austen prenda un po’ in giro Marianne e il suo estremismo sentimentale, come se anche le sue simpatie fossero per Elinor. Vedremo, perché francamente mi ricordo davvero pochissimo di questo libro! Non ricordavo neanche, per esempio, che Austen fosse così cattiva nei commenti sulle varie famiglie di contorno alla storia, ne racconta quasi più difetti che pregi!

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Un po’ di frasi

In ogni visita di cortesia dovrebbe esserci un bambino, per alimentare la conversazione

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