C’era una volta

di Agatha Christie

Titolo: C’era una volta
Titolo originale: Death Comes as the End
Genere: giallo
Autore: Agatha Christie (sito ufficialeWikipedia)
Nazionalità: britannica
Anno prima pubblicazione: 1944
Ambientazione: Egitto, XXI secolo a.C.
Casa Editrice: Mondadori

Poteva darsi che non sapendolo lei fosse più al sicuro, ma nessun essere umano è contento di trovare sicurezza nell’ignoranza. Lei voleva sapere.

Era da tanto che non mi leggevo un libro della Christie! Mi mancavano davvero! Questo l’avevo già letto, ma me l’avevano prestato, e siccome mi era piaciuto molto, ho deciso di ricomprarlo, e rileggerlo. Mi piace davvero molto, un po’ perché è un romanzo particolare, ambientato nell’antico Egitto. Un po’ perché, come accade spesso nei gialli della Christie, insieme all’intrigo e all’omicidio c’è sempre qualche bella storia d’amore. Un po’ anche perché la prima volta che l’ho letto, è stato uno dei rarissimi casi in cui ho indovinato l’assassino! Appena ho cominciato a rileggerlo, non ricordavo chi fosse, ma poi me ne sono accorta presto. Mi piacciono i romanzi in cui l’intrigo è talmente complesso che la scoperta dell’assassino mi lascia totalmente di stucco, ma è bello anche quando invece riesco a scoprire qualcosa!

Bene, per quanto riguarda la mia prossima lettura, come avevo detto, torno a Lapierre e Collins, ma credo che a breve mi rileggerò Assassinio sull’Orient-Express, il mio preferito tra i libri della Christie! Anche questo l’avevo già letto in prestito, e ho approfittato della prima uscita dei romanzi di Agatha Christie in edicola per comprarmelo!

Un po’ di frasi

— Oggi come oggi — osservò Hori — bastano pochi scribi anche per un grande possedimento, ma verrà il giorno, credo, in cui l’Egitto verrà sommerso da un’armata di scribi.
— Sarà una bella cosa — fece Renisenb.
— Non ne sono certo — obiettò lui.
— E perché?
— Perché, Renisenb, è troppo facile e costa troppo poca fatica scrivere per esempio dieci garze d’orzo o cento capi di bestiame o dieci campi di farro… e le cose scritte sulla carta verranno prese sul serio come quelle che esistono realmente, così che lo scrittore e lo scriba guarderanno con disprezzo l’uomo che coltiva i campi, miete l’orzo e alleva il bestiame. E invece i campi e il bestiame sono veri, non sono macchie d’inchiostro su un papiro! E se pure tutti gli archivi e i papiri che contengono venissero distrutti, e gli scribi scaraventati ai quattro venti, gli uomini che seminano e raccolgono continuerebbero a farlo e l’Egitto rimarrebbe in vita.

“Se Hori morisse” pensò Renisenb “io non lo dimenticherei! Hori è come una canzone nel mio cuore, per sempre… E ciò vuol dire che la morte non esiste più…”

4 pensieri riguardo “C’era una volta

  1. si la Christie è davvero geniale, ho letto questo libro e credo sia uno dei più belli.
    A dire il vero ho una collezione quasi completa dei suoi libri e credo che siano letture accattivanti anche se adatte specialmente al caldo estivo.
    Tra i libri da comprare ho visto che c’è “alta fedeltà”, beh l’ho letto e ti consiglio di acquistarlo presto perchè è pieno di ironia e di pensieri profondi.
    ciao

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