Poirot
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Titolo: Poirot e i quattro
Serie: Poirot (5)
Titolo originale: The Big Four
Genere: giallo, spionaggio
Autore: Agatha Christie (sito ufficiale – Wikipedia)
Nazione: Regno Unito
Anno prima pubblicazione: 1927
Ambientazione: Londra, Parigi, Belgio, Dolomiti. Anni 20 del XX secolo
Personaggi: Hercule Poirot, Arthur Hastings, John Ingles
Casa Editrice: Mondadori (Oscar scrittori moderni)
Traduzione: Ombretta Giumelli
Copertina: foto © Hulton Getty/Laura Ronchi
Pagine: 199
Provenienza: Libreria Online (Amazon)
Note: prefazione e postfazione di Laura Grimaldi
Link al libro: SITO UFFICIALE – IN LETTURA – ANOBII – GOODREADS
inizio lettura: 4 agosto 2013
fine lettura: 8 agosto 2013
«Non dimenticate che ci troviamo di fronte non a un comune criminale qualunque, ma al secondo più geniale cervello che esista al mondo!»Non volli dargli la soddisfazione di fargli l’ovvia domanda. Conoscevo già la risposta di Poirot.(Pagina 82)
Un romanzo un po’ atipico tra quelli di questa autrice, più spy-story che giallo classico, ma sempre godibilissimo!
Hastings torna dall’Argentina e trova Poirot impegnato in quello che forse è il caso più complicato della sua carriera: contrastare una potente organizzazione criminale internazionale che si fa chiamare i Quattro.
L’ultimo romanzo con protagonista Poirot che avevo (ri)letto (L’assassinio di Roger Ackroyd) aveva lasciato il Nostro da solo (perché Hastings si era sposato e trasferito in Argentina) e dedito alla coltivazione delle zucche. Qui facciamo quindi un passo indietro, perché Hastings torna in Inghilterra, e Poirot è più impegnato che mai col suo lavoro da investigatore. Bè, meno male, direi! :)
Poirot come al solito è un investigatore più mentale che fisico, privilegia il lavoro delle cellule grigie rispetto a quello del raccogliere indizi, però in questo romanzo è più attivo che mai (addirittura lancia una bomba e si cala da una finestra!). Questo è infatti senza dubbio il libro di Christie più movimentato che ho letto, a causa della trama da vera e propria storia di spionaggio, con travestimenti, minacce, attentati e un ritmo incalzante che ci presentava un caso diverso quasi ad ogni capitolo. Anche l’ambientazione risulta molto variegata, si viaggia molto, anche fuori dal Regno Unito (nei capitoli finali, per esempio, siamo in Italia, sulle Dolomiti). I nostri due protagonisti se la vedono davvero brutta in più di un occasione: il povero Hastings non so quante volte perde conoscenza, mentre Poirot alla fine sarà costretto a compere il sacrificio estremo: la perdita dei suoi amati baffi!

-Four- by *silwenka on deviantART
I personaggi sono tanti, visto il susseguirsi di svariati casi uno dopo l’altro. Su tutti spicca il Numero 4, il trasformista, che i Nostri incontrano più di una volta senza riconoscerlo mai: riesce ad ingannare perfino Poirot! :) Alla fine del libro risulta morto, ma il suo cadavere è irriconoscibile, lasciando a Poirot un seppur minimo dubbio sulla sua reale uscita di scena…
Il povero Hastings continua a manifestare candidamente la sua stupidità, e Poirot se ne approfitta più che mai in questo romanzo, sfruttando questa caratteristica per risolvere il caso.
Lo stile di Christie in questo romanzo si differenzia dal solito perché non c’è lo schema del giallo classico a cui siamo abituati, con la presentazione dei personaggi, poi il delitto, poi l’indagine. I Nostri arrivano spesso quando il delitto è stato già commesso, o partiamo da un’indagine già precedentemente eseguita da Poirot. Questo sconvolgimento, che porta anche Poirot, come ho detto, ad essere più attivo, non toglie comunque nulla al piacere della lettura che caratterizza solitamente i romanzi di zia Agatha!
Commento generale.
Questo è uno dei titoli che mi mancavano tra quelli di Christie, quindi non si è trattato di una rilettura, ma di una piacevole scoperta in cui la Nostra si è cimentata in un genere diverso dal solito, ma con i soliti risultati più che positivi, creando un romanzo avvincente e divertente.
Copertina e Titolo
Il titolo è onestamente banale, non particolarmente accattivante, e non troppo diverso dall’originale, anche se in italiano come al solito hanno sentito il bisogno di aggiungere il nome di Poirot. Per quanto riguarda la copertina, procediamo con la solita rassegna delle varie edizioni italiane, più qualcuna originale.




La prima copertina che vi propongo è quella della primissima edizione originale del 1927 della Collins, di certo non la mia preferita, con quel faccione mefistofelico e la donna impaurita nell’angolo. Le successive sono italiane, la prima del 1976, pure abbastanza brutta, la seconda del 1980, con la quale iniziamo a ragionare. I romanzi di Agatha Christie che possiedo sono tutti dagli anni ’80 in poi, quindi le edizioni più vecchie che ho sono queste, e non sono le mie preferite, però quella di questo romanzo non mi dispiace, la trovo molto adatta con le facce dei 5 protagonisti (Poirot e i Quattro). L’ultima copertina tra quelle qui sopra è del 1987, e mi piace di meno, ma sempre meglio di quella del ’76.
Delle copertine qui sotto, la prima è degli anni ’90 , ed è il tipo che mi piace dimeno tra quelle che possiedo, perché non gradisco proprio la grafica, però ancora una volta per questo libro devo dire la trovo non male, il disegno di Poirot che spinge i 4 facendoli cadere è bello e calzante. Quella dopo è del 2005, della Hachette (tutte le altre sono Mondadori); carina l’immagine. La seconda è del 2009 e riporta la stessa immagine di quella che ho io (che è del 2002). Onestamente, nessuna delle due mi piace molto, l’immagine non è per niente accattivante e poco calzante. L’ultima, infine, è un edizione inglese (Fontana) del 1978, con un disegno ad opera di Tom Adams, e tra tutte quelle che ho visto è quella che mi piace di più.




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