Guida galattica per gli autostoppisti
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Titolo: Mostly Harmless
Serie: Guida galattica per gli autostoppisti (5)
Titolo italiano: Praticamente innocuo
Genere: fantascienza, umoristico
Autore: Douglas Noël Adams (sito ufficiale – Wikipedia)
Nazione: Regno Unito
Anno prima pubblicazione: 1992
Ambientazione: in giro per lo spazio
Personaggi: Arthur Dent, Ford Prefect, Tricia McMillan, Trillian, Random
Casa Editrice: Pan Books
Pagine: 219
Provenienza: negozio di libri usati a Londra :)
Link al libro: IN LETTURA – ANOBII – GOODREADS
inizio lettura: 1 gennaio 2015
fine lettura: 8 gennaio 2015
Anything that happens, happens.
Anything that, in happening, causes something else to happen, causes something else to happen.
Anything that, in happening, causes itself to happen again, happens again.
It doesn’t necessarily do it in chronological order, though.
Tutto ciò che accade, accade.
Tutto ciò che, mentre accade, fa in modo che qualcos’altro accada, fa sì che qualcos’altro accada.
Tutto ciò che, mentre accade, fa in modo di accadere di nuovo, accade di nuovo.
Questo non significa necessariamente che lo faccia in ordine cronologico, però.
L’ultimo capitolo della trilogia in cinque volumi più divertente della galassia mi lascia con un sacco di tristezza addosso… e non sono per la fine di questa fantastica avventura! :(
Mentre Arthur non trova un posto da chiamare casa, Ford è tornato alla sede della Guida per il solito resoconto, e la trova molto cambiata… Una Tricia di una dimensione parallela, che è tornata indietro a prendere la borsetta e non ha seguito Zaphod, si trova a rimpiangere ancora, quasi vent’anni dopo, quell’occasione persa. La nostra Trillian, però, non è meno infelice, sente che nella vita le manca qualcosa, che forse avrebbe avuto se fosse rimasta sulla Terra…

Ero allo stesso tempo molto emozionata e molto preoccupata nell’approcciarmi a questo libro. Emozionata perché è l’ultimo di una saga che ho amato moltissimo. Preoccupata per lo stesso motivo. Emozionata perché lo leggevo in inglese. Preoccupata perché lo temevo non all’altezza dei precedenti. All’inizio vinceva un po’ la preoccupazione, non mi stava prendendo, anche perché non ricordavo come fosse finito il precedente. Poi sono pian piano arrivate quelle genialate tipiche di Adams, quelle scene divertentissime e tragicomiche e sono subito ritornata all’emozione.
La trama segue tre dei protagonisti che abbiamo conosciuto in questi anni: il povero Arthur Dent, Ford Prefect e Tricia McMillan. Nell’alternarsi dei punti di vista la storia non copre sempre lo stesso arco temporale. La parte di Ford si svolge in pochissimo tempo, quasi in tempo reale, anzi, a volte c’è anche un rallentamento della scena, mentre quella di Arthur comprende mesi e mesi. Tricia è una via di mezzo. A prescindere da tutto questo, comunque, io devo ammettere che ho un debole per Arthur, sarà la sua infinita serie di sfighe, ma mi trovo sempre molto in sintonia con lui! :)

L’ambientazione non è ricca come in alcuni dei volumi precedenti, ma comunque anche qui abbiamo la piccola carrellata di mondi strani o addirittura assurdi con le loro caratteristiche estremamente peculiari.
I personaggi non sono molti. Oltre ai tre già menzionati protagonisti conosciamo Random (?!?!), che è la figlia di Arthur e Trillian. A proposito di quest’ultima, ho separato nella lista dei personaggi i nomi Tricia McMillan e Trillian in quanto, pur essendo la stesa persona, sono presenti entrambe in questo libro: la prima è quella della dimensione alternativa che non è mai partita con Zaphod, la seconda è quella che abbiamo conosciuto nei romanzi precedenti, ed è lei che ha avuto la bambina, quella povera Random che fin da piccola è stata sballottata dalla madre qua e là nello spazio-tempo, e ora non sa quanti anni ha e non si sente a casa da nessuna parte.
Un personaggio che ho particolarmente adorato è Colin, un piccolo robot che è l’esatto opposto di Marvin, ma altrettanto adorabile! :) Poi ci sono i Grebulon, o grebuloniani (no so come chiamarli in italiano), che hanno viaggiato per anni e anni nello spazio per completare la loro missione, che ora hanno dimenticato a causa di un guasto nell’astronave mentre erano ibernati, e si sono accampati su Rupert.
E infine c’è la Guida, che più che mai in questo romanzo assume il ruolo di reale personaggio, e purtroppo non in positivo, visto che la nuova Guida è stata ideata dai Vogon!
Lo stile di Adams, stavolta assaporato in originale, mi è sembrato un po’ più spento del solito, ma forse è solo perché il romanzo è un po’ più triste dei precedenti, forse anche per il semplice motivo che è l’ultimo di una saga. Ammetto poi che dal finale ancora non mi sono ripresa!!!
La copertina di questa mia edizione è quella originale, se non sbaglio. Molto carina, mostra quella che dovrebbe essere la pagina della Guida relativa al nostro pianeta, con l’immagine e l’etichetta che dice “praticamente innocuo”. Il titolo è tutto un programma, come i precedenti: richiama qualcosa che era stato detto nel primo romanzo della saga, è comunque attinente alla storia di questo, ed è interessante e mette curiosità. Insomma, anche se forse è il meno bello della saga, è promosso su tutti i fronti.

Commento generale.
Come tutti i libri che concludono una serie che abbiamo molto amato, anche questo romanzo è stato un po’ triste. Tanto che non so ben giudicare se la storia in sé lo sia più delle altre volte, o sia solo questa malinconia che mi ha tenuto compagnia per tutto il tempo. Certo è che, comunque, non mancano il divertimento e le trovate geniali che caratterizzano la “trilogia in cinque volumi” della Guida Galattica per gli Autostoppisti. Il finale però mi ha talmente scioccato che ho pensato parecchio a che voto dare a questo libro, per un po’ sono stata tentata di limitarmi a tre stelline, non riuscendo a capire se le quattro erano un giudizio obiettivo, oppure è solo che amo troppo questa saga per dargliene di meno. A qualche giorno di distanza dalla fine della lettura sono più convinta del voto positivo, e anche se ancora traumatizzata dal finale, non mi sento più “tradita” da Adams per aver creato una conclusione che non mi aspettavo per niente. Pian piano ne sto capendo il senso, e forse, magari, fra alcuni anni, con una rilettura di tutta la saga, potrei arrivare perfino ad apprezzarla!
A parte questo, comunque, il romanzo è una bella lettura, diverte, fa riflettere, stupisce ed emoziona come sempre!
Momento più…
…emozionante: quando incontriamo il Re, ovvero Elvis Presley! :) Arthur non lo riconosce, invece Ford si commuove a sentirlo cantare, e poi gli chiede se è vero che è stato rapito dagli alieni (se vi interessa, no, non è stato rapito, è andato con loro di sua volontà)
…divertente: tanti, però devo ammettere che una cosa che mi ha fatto proprio ridere è stata la storia della Grande Rivolta della Ventilazione e dei Telefoni di SrDt 3454. Questa rivolta scoppiò perché in un anno di grande calura si ruppero i sofisticatissimi sistemi di ventilazione che confidavano talmente in se stessi da non permettere alle finestre di aprirsi. La gente accaldata corse in strada e incontrò gli operatori telefonici della BS&S che stavano marciando per protestare sul fatto che erano stanchi di dire sempre “Grazie per aver usato la BS&S”. Le due rivolte si unirono, ottenendo per i primi di avere edifici con finestre in grado di aprirsi, e i secondi di poter dire almeno una volta ogni ora Use BS&S and die! (Usate BS&S e schiattate!).
…scioccante: quando sulla copertina della nuova Guida compare la parola Panic (Panico)! Tutto il contrario della vecchia Guida, la nostra Guida, che diceva a chiare lettere Niente panico!, quella frase così rassicurante che costituiva probabilmente uno dei segreti del successo di questo libro. Quello è veramente il momento in cui si capisce che le cose si stanno mettendo veramente, veramente male!
…triste: l’ho già detto, ma lasciatemelo ripetere: il finale! :'(
Sfide
La sfida SalvaComodino versione 2015
La Sfida dell’Alfabeto 2015
Sfida delle letture in lingua 2015
Mini recensione (1-5 parole)
Un po’ di frasi
Aveva da tempo capito che molte cose che aveva pensato come naturali, come l’acquisto di regali a Natale, fermarsi alla luce rossa o cadere ad una velocità di 9,8 mentri al secondo quadrato, erano solo le abitudini del suo mondo e non funzionavano necessariamente allo stesso modo in qualsiasi altro luogo; ma non desiderare – questo davvero non poteva essere naturale, giusto? Sarebbe come non respirare.
[…]
La cosa che non si sarebbero aspettati era che lui fosse lì in primo luogo. Solo un idiota assoluto se ne starebbe seduto dove si trovava lui, quindi stava già vincendo. Un errore comune che le persone fanno quando cercano di progettare qualcosa di completamente a prova di idiota è quello di sottovalutare l’ingegnosità dei completi idioti.
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Ho terminato ieri di leggere la saga e sono venuta subito a leggermi i tuoi commenti visto che ricordavo che li avevi letti anche tu! Il finale ha lasciato spiazzatissima anche me: ma come, nooo!!! Comunque a questo punto leggerò anche il volume scritto a Eoin Colfer, visto che a quanto pare è considerato ufficialmente l’ultimo romanzo in quanto Adams stesso stava lavorando ad un ultimo capitolo… anche perché dai, quella che c’è qui non è una conclusione!!!
In ogni caso ho adorato tutti e cinque i romanzi, concordo sul fatto che il secondo è calato un pochino, ma dal terzo in poi… mi ha fatto impazzire la storia dell’essere che ce l’ha con Arthur perché lo uccide sempre!! XD XD
Ciao Simona!
Grazie del commento! Sì, ho visto su Instagram che stavi leggendo la saga, e aspettavo proprio che arrivasi a quest’ultimo, ero curiosa di conoscere la tua opinione!
Quando ho finito la saga non pensavo di continuare col libro di Colfer, ma ora come ora ho un po’ cambiato idea, mi manca troppo la Guida Galattica, e hai ragione, quella non è una conclusione!!!!
Troppo divertente la storia di quel tizio, è vero! XD