Igiene dell’assassino

di Amélie Nothomb

Quando fu di dominio pubblico che l’immane scrittore Prétextat Tach sarebbe morto due mesi dopo, i giornalisti di tutto il mondo sollecitarono interviste private con l’ottuagenario. Il vegliardo godeva, certo, di un prestigio considerevole; fu comunque grande lo stupore di veder accorrere al capezzale del romanziere francofono rappresentanti di quotidiani del calibro (ci siamo permessi di tradurre) della «Voce di Nanchino» e del «Bangladesh Observer». Così, due mesi prima della morte, il signor Tach poté farsi un’idea dell’ampiezza della propria fama.
[incipit]

Prétextat Tach, scrittore Premio Nobel ultraottantantenne e ultra famoso, malato terminale di cancro, concede per la prima volta delle interviste, a 5 scelti giornalisti, che il vecchio misantropo, obeso e crudele si divertirà a distruggere. Almeno i primi 4.
Questo libro l’ho divorato. Era parecchio che non mi succedeva! Non che non abbia letto libri molto emozionanti di recente, solo che di solito mi do un freno. Anche con questo libro ho iniziato con tranquillità, leggendo un po’ alla volta, fermandomi quando c’era un’interruzione di pagina. E, bè… l’ultima parte è lunga, senza mai interruzione… insomma, non sono riuscita a fermarmi di punto in bianco, e così l’ho finito (facendo le ore piccole tra l’altro!). Ovviamente, se l’ho letto con tanto entusiasmo, è perché mi è piaciuto davvero molto! E’ il secondo libro della Nothomb che leggo (il primo era stato Stupore e tremori), e devo dire che sono rimasta molto stupita perché questo libro è totalmente diverso dall’altro! Non so cosa mi aspettavo da questo libro col titolo così intrigante, in ogni caso mi ha piacevolmente sorpresa, e conquistata. Tach è un personaggio straordinario, affascinante nonostante sia totalmente odioso. Mi sarebbe piaciuto leggere qualcuno dei suoi libri, per esempio Crepare senza avverbio, che titolo particolare! Vado matta per gli pseudobiblia! ;)

Il finale mi ha lasciata un po’ perplessa, c’ho visto un senso di ingiustizia, specie per la fama acquisita da Tach dopo la morte. Però, viste le premesse, non potevano andare che così le cose!

Concludendo… devo assolutamente leggere altro della Nothomb!!

Scheda del libro


Titolo: Igiene dell’assassino
Autore: Amélie Nothomb
Titolo originale: Hygiène de l’assassin
Anno prima pubblicazione: 1992
Casa Editrice: Guanda
Traduzione: Biancamaria Bruno
Pagine: 165
sito non ufficiale dell’autrice: LINK
aNobii: LINK

Ho deciso di leggere questo libro dopo averne sentito parlare QUI.

Segnalibri: quello che ho usato durante la lettura (qui a destra) mi è stato regalato da in occasione del secondo scambio di segnalibri nel gruppo Readers Challenge.
L’ho scelto perché il colore si adattava a quello della copertina del libro, e la Spank/Sherlock Holmes mi pareva adatto a un libro che parla di un assassino! ;)

Un po’ di frasi

Io leggo come mangio: questo non significa solo che ne ho bisogno. Significa soprattutto che entra nelle mie componenti e che le modifica. Non si è gli stessi che si mangi sanguinaccio o caviale; allo stesso modo non si è gli stessi se si è appena letto Kant (Dio ne scampi) o Queneau.
Prétextat Tach

Ora, una delle caratteristiche della nostra specie è che il nostro cervello si sente sempre in obbligo di funzionare, anche quando non serve a niente: questo deplorevole inconveniente tecnico è all’origine di tutte le umane miserie.
Prétextat Tach

L’amore non ha nessun senso, ed è per questo che è sacro.
Prétextat Tach

2 pensieri riguardo “Igiene dell’assassino

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