Persiani

di Eschilo



Ω πλειστον εχθοσ ονομα Σαλαμινοσ κλυειν•
φευ, των Αθηνων ωσ στενω μεμνημενοσ.

O nome di Salamina supremamente odioso! Ah, come piango al ricordo di Atene!

Messaggero

(Pagina 97)

Ho letto questa tragedia per la sfida dei consigli di lettura, ma caso vuole che sia anche “a tema” con le letture che sto facendo in questo periodo per il Reading History, e in più mi è anche piaciuta molto!

Gli anziani Persiani rimasti in patria aspettano insieme alla regina il ritorno dell’esercito, temendo sciagure.

Battle of Salamis, 480 BC di PanosPS

Questa penso sia la prima tragedia antica che leggo a tema “storico” e non mitologico, infatti tratta della sconfitta dei Persiani da parte dei Greci nella famosa battaglia di Salamina. Effettivamente quella tra Greci e Persiani fu una guerra dai toni epici, o almeno così ce l’hanno tramandata: i Persiani superavano di gran lunga i Greci in numero, eppure questi ultimi hanno stravinto.

L’ambientazione di questa tragedia comunque non è la guerra. Siamo infatti a Susa, capitale persiana, nel Palazzo del re dove la Regina Atossa, angosciata da sogni che ritiene di cattivo auspicio, corre a consultare gli anziani che cercano consolarla e darle speranza, ma si sbagliano di grosso perché presto arriverà un messaggero ad annunciare la disfatta.

PERSIANS 7 di People’s Light
Melanye Finister nella parte di Atossa nelal versione di Ellen McLaughlin di questa tragedia (foto di Mark Garvin).

I personaggi non sono molti: c’è il Coro di vecchi persiani, la Regina, un Messaggero, il fantasma di Dario e Serse. I veri personaggi mandano avanti la storia coi loro dialoghi, invece il Coro non fa che ripetere sempre le stesse cose, in particolare lamenti, infatte a parte un po’ all’inizio le sue parti le ho trovato molto noiose.

La cosa che ho trovato più interessante di questa tragedia è la scelta di Eschilo di rappresentare il trionfo dei Greci dal punto di vista degli sconfitti persiani, infatti non c’è né viene nominato nessun greco in particolare, però si parla (ovviamente) molto dei Greci. Per esempio ci sono delle frasi che mettono a paragone la loro forma di governo e altre caratteristiche con quelle persiane, e Eschilo lo fa magistralmente perché mentre i Persiani ne parlano in maniera critica, agli occhi del pubblico diviene chiaramente un’esaltazione degli usi Greci. Per esempio parlando del figlio Serse la Regina dice Lui non ha da render conto ai cittadini (pag. 91), perché per i Persiani il re è una divinità, ma di fatto è una critica alla sua inettitudine. Oppure quando un Corifeo spiega alla Regina che i Greci non hanno qualcuno che “comanda” la loro armata: Di nessun uomo si dichiarano schiavi, di nessun uomo sudditi (pag. 95).

Immagine realizzata con l’app Wombo.art

Commento generale.

Mi è piaciuta molto questa tragedia, anche se la parte del Coro l’ho trovata noiosa perché troppo ripetitiva. Mi è piaciuto che rappresentasse, una volta tanto, un evento storico e non mitologico, e mi è piaciuto che decidesse di mostrarcelo da un punto di vista originale, quello dei vinti. Intendiamoci, solo dal loro punto di vista, non certo dalla loro parte, perché comunque lo scopo di Eschilo era esaltare i Greci e la loro famosa vittoria. In ogni caso una lettura molto piacevole e interessante!

Copertina e titolo

La copertina di questa mia edizione è sempre la solita del volumone con tutte le tragedie di Eschilo e Sofocle, quindi l’ho già ampiamento commentata. Sul titolo invece vorrei ribadire che mi piace perché trovo intrigante l’idea di Eschilo di parlare della grande vittoria dei Greci mostrandoci invece i Persiani, ponendoli al centro fin dal titolo.

Nuove parole/cose scoperte
Non se questa cosa era apparsa anche in altre tragedie e io non me la ricordo, o se la incontro per la prima volta, ma nei lamenti, soprattutto del Coro, c’erano certe esclamazioni che ho trovato piuttosto buffe! Otototoì, oppure popoì e totoì, per finire con la più bella:
Coro: Papaì papaì!
Serse: E ancor più papaì!
(Pag. 145)

Mini recensione

Tragedia “storica” piacevole e interessante

 

PERSIANS 4 di People’s Light
Melanye Finister e Mark Hairston nelle parti di Atossa e Serse nelal versione di Ellen McLaughlin di questa tragedia (foto di Mark Garvin).
Titolo: Persiani
Titolo originale: Περσαι, Pèrsai
Genere: teatro, tragedia
Autore: Eschilo (Wikipedia)
Nazionalità: greca
Prima pubblicazione: 472 a.C.
Ambientazione: Susa (Persia), 480 a.C.
Personaggi: Coro di vecchi persiani, Regina Atossa, Messaggero, Ombra di Dario, Serse
Casa Editrice: BUR
Traduzione e note: Franco Ferrari
Copertina: Giovanni Battista Crosato (1697 ca. – 1756), Sacrificio di Ifigenia, Stupingi, Villa Reale © Foto Scala, Firenze
Pagine: 72 (senza testo a fronte 36)
Provenienza: comprato online il 23 aprile 2009
Note: all’interno del volumone “Tragedie I”, contenente tutte le tragedie di Eschilo e Sofocle, con testo greco a fronte
Link al libro: IN LETTURAGOODREADSANOBII
inizio lettura: 4 aprile 2022
fine lettura: 6 aprile 2022

Sfide

Un po’ di frasi

Noi dei Persiani partiti
per l’ellenica terra siamo detti i Fedeli,
e dei sontuosi degli aurati
palazzi i custodi, noi che in omaggio alla nostra dignità
di propria scelta il sovrano, il re Serse
figlio di Dario
elesse a vegliare su questo paese.
[Coro nell’incipit]
Non c’è prode
che possa arginare la grande fiumana d’eroi
e bloccare con solide dighe l’invincibile onda del mare.
Irresistibile è l’armata dei Persiani,
pugnace la sua gente.
Coro
(Pagina 85)

 

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