La parola alla difesa

di Agatha Christie

Poirot
Hercule Poirot’s Christmas
One, Two, Buckle My Shoe


Elinor Katherine Carlisle! Siete imputata, secondo l’atto d’accusa, di assassinio nella persona di Mary Gerrard; delitto che fu compiuto il 27 dello scorso mese di luglio. Vi dichiarate colpevole o innocente?

[incipit]

Questo è il primo libro che ho finito nel 2023: alla buonora, mi sto rimettendo in pari!!! XD

Elinor Carlisle è accusata dell’omicidio di Mary Gerrard. Attraverso una serie di flashback e racconti dei personaggi, Poirot riuscirà come sempre ad arrivare alla verità.

Il segnalibro che ho usato durante la lettura.

Questo romanzo è un po’ particolare perché si dipana attraverso flashback e colloqui a distanza di tempo, mentre la maggiore indiziata si trova in prigione e rischia una condanna a morte.

Devo dire che non l’ho apprezzato particolarmente, sempre piacevole da leggere ma un po’ deludente, soprattutto la soluzione finale non mi ha soddisfatto per nulla.

A distanza di tempo ho un ricordo sicuramente tiepidino di questo libro, non brutto, ma niente di che.

Copertina e titolo

La copertina di questa mia edizione mi piace molto poco: ok, si vede l’imputata, ma la vecchia signora a fianco mi ha fatto quasi pensare che ci fosse Miss Marple in questo romanzo, e poi chi sarebbe? Perché a me viene in mente solo l’assassina, quindi pure spoiler!

Il titolo italiano è banale, quello originale è sicuramente molto più interessante, ma piuttosto incomprensibile: che c’entra con la storia un “cipresso triste”? Ho letto sulla wikipedia che deriva da La dodicesima notte di Shakespeare, ed è una poesia che parla della morte. Comunque, sicuramente un titolo più bello di quello italiano!

Bonus
Come al solito grazie al sito Delicious Death una carrellata di copertine di varie edizioni originali e italiane di questo libro.
Copertine originali. Da sinistra: Collins, 1940 (un semplice cipresso stilizzato, devo dire che mi piace!); HarperCollins, 1995 (un po’ troppo tribunalosa, ma bella); HarperCollins, 2002 (veramente molto semplice questa, e molto generica, però mi è piaciuta molto!); HarperCollins, 2011 (questa serie la amo sempre molto, questa ha forse un’attinenza un po’ troppo labile con la presenza delle rose, ma rimane comunque molto bella); HarperCollins, 2015 (non so se quest’immagine si riferisce a qualche scena del libro che non ricordo, ma comuqnue mi piace un sacco!).
Copertine italiane. Da sinistra: Mondadori, 1941 (non molto bella, ma attinente, mi piace l’idea dell’imputata dietro le sbarre invece che in tribunale); Mondadori, 1988 (l’imputata, Poirot, un riferimento al tribunale e una tazza di tè: magari esteticamente non bellissima, ma mi piace l’insieme); Mondadori, 1994 (niente, questa serie non mi piace mai molto, e anche questa non fa eccezione); Mondadori, 2003 (un po’ banale parlando di tribunali, ma l’immagine in toni di grigio a tutta pagina per me fa sempre la sua figura!); Mondadori, 2021 (veramente molto bella, penso la mia preferita!).

Mini recensione

Meno soddisfacente del solito

Titolo: La parola alla difesa
Serie: Poirot (21)
Titolo originale: Sad Cypress
Genere: giallo
Nazionalità: britannica
Prima pubblicazione: 1939
Ambientazione: Regno Unito, anni 30 del XX secolo
Personaggi: Hercule Poirot, Mary Gerrard, Elinor Carlisle
Casa Editrice: Mondadori
Traduzione: Enrico Andri
Copertina: Karen Thole
Pagine: 194
Provenienza: regalo, 11 giugno 2009
Link al libro: SITO UFFICIALEGOODREADSANOBII
inizio lettura: 10 dicembre 2022
fine lettura: 1 gennaio 2023

Grazie a…

jalyu che mi ha regalato questo libro!

Sfide

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.