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Non sono l’apostolo del vizio, ma mi farò l’eco della nobile infelicità dovunque la sentirò supplicare.

ATTENZIONE SPOILER!
Gli spoiler (anticipazioni sulla trama) non sono segnalati in alcun modo, poiché occupavano gran parte del commento.
Leggete a vostro rischio e pericolo!

Ho finito veramente tardi quest’ultima parte di romanzo, ma mi si sono accavallate un sacco di sfide in scadenza, così ho trascurato un po’ questo libro, e l’ho finito solo oggi.

Non ho molto da dire su quest’ultima parte, il finale triste non è arrivato inaspettato, e il sacrificio di Marguerite m’è parso forse eccessivo. Armand ha continuato a risultarmi odioso fino alla fine.

Ha destato il mio interesse, invece, il conte di G, apparso così alla fine, tratteggiato con poche parole… peccato, sembrava un personaggio che aveva molto da dire!

Nell’ultima pagina del libro avevo scritto un commento subito dopo la prima lettura. Leggendolo ora, ho potuto dedurre che mi aveva toccato davvero molto! Anche adesso mi è piaciuto, ma non così tanto. Forse sono meno romantica (nel senso più ampio del termine), non so, fatto sta che mi ha procurato più rabbia che commozione la situazione di Marguerite.

C’è poi anche un’altra cosa che mi ha irritata: la sorella di Armand, ripetutamente definita “casta e pura”, lo è talmente tanto, agli occhi di padre e fratello, che non deve sapere niente di niente, le viene nascosta ogni cosa, anche che una povera donna ha dovuto sacrificare quel briciolo di felicità che le restava per permettere a lei di essere felice. Veramente in confronto di una vita così chiusa, edulcorata e anche in un certo senso manipolata dagli altri, seppure secondo loro a fin di bene, è forse preferibile una vita sofferta come quella di Marguerite!

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