L’idiota – PARTE PRIMA, capitoli V-VIII

Ma poi mi sembrò che anche in una prigione si potesse trovare una vita immensa.
Il principe Myškin

Continuiamo, e ormai sono entrata nel libro, i personaggi sono già non più conoscenti ma quasi amici, e la narrazione mi cattura sempre più! Le pagine vanno via velocemente, neanche me ne accorgo di quante ne leggo, arrivo subito alla fine dei capitoli settimanali!

Le fanciulle Epančin sono le prime a sospettare che il principe sia molto meno ingenuo di quanto possa sembrare, e direi che non si sbagliano. Ha l’innocenza di un bambino, ma non mi pare veramente ingenuo. Certo è che si fa amare! Molto bello il brano della descrizione degli ultimi minuti del condannato a morte. Nel GDL facevano notare che allo stesso Dostoevskij capitò di essere condannato e poi graziato poco prima dell’esecuzione, quindi non si tratta di pura invenzione, i sentimenti descritti sono probabilmente quelli che lui provò davvero!
Ma torniamo alla storia. Mi pare di capire che noi lettori guardiamo tutto dagli occhi del principe; solo un paio di volte siamo stati beneficiati del racconto di eventi passati, per il resto sappiamo solo quello che sa anche lui, ci muoviamo sempre con lui. Meno male quindi che Aglaja gli ha fatto leggere il biglietto di Ganja, ero davvero curiosa di sapere che c’era scritto! ;)
A proposito di Ganja, è davvero odioso come personaggio! Fin dalla prima apparizione non fa una bella impressione, e il suo trattare così male il principe non può far altro che farmelo odiare ancora di più, non riesce a trattarlo neanche da essere umano, gli parla come se non avesse sentimenti! E non mi riferisco solo agli insulti durante il tragitto verso casa, o a quelli che gli elargisce anche dopo (senza chiedere scusa quando l’amico si prende la responsabilità della fuga di informazioni), ma anche al fatto che non si preoccupa di nascondere lo stupore per l’accettazione che ha ricevuto a casa Epančin, come se fosse troppo strano potersi interessare o affezionare a lui. «Al diavolo la Svizzera! Al diavolo la pena di morte! Al diavolo la contadina!», che avrà mai detto questo idiota per farsi subito benvolere? Invece è stato proprio il suo raccontare che ha colpito le quattro donne.
Per Natas’ja invece non posso fare a meno di provare simpatia, perché la vedo con gli occhi del principe, mi pare più vera la descrizione che ne ha fatto lui solo guardando la foto che tutto quello che abbiamo saputo di lei prima. Ed eccola che spunta nel finale! Chi se l’aspettava?!? Un bel cliffangher per la lettura di questa settimana!

Un’ultima cosa: le tre figlie del generale mi piacciono tutte molto, mi sono state simpatiche, non so perché, fin dalla prima descrizione, quando Dostoevskij ci disse che amavano la buona tavola! ;)

Un po’ di frasi

Una sciocca che abbia cuore, e non intelligenza, è una sciocca altrettanto infelice quanto una sciocca intelligente senza cuore.
La generalessa Epančinà

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