La targa


di Andrea Camilleri


Dottori Alletto: Io lo faccio… in nome della verità!
Avvocato Gangitano: Allora siamo fottuti.
(Pagina 41)

Mi ero “conservata” questo libro perché molto corto e utile per vincere qualche sfida XD, e l’ho usato questo mese che avevo in programma più libri del solito, e ha fatto il suo dovere: corto e molto bello.

Ambientato nell’Italia fascista appena entrata nella Seconda Guerra Mondiale, racconta le vicende del circolo fascista di Vigata che dedica una targa a un camerata morto.

Ho letto ormai diversi libri di Camilleri, e se Montalbano all’inizio mi piaceva ma poi ha cominciato un po’ a stufarmi, i romanzi con altri personaggi, specialmente quelli storici, invece mi piacciono sempre molto, a conferma del fatto che penso che sia proprio il personaggio di Montalbano a non piacermi, e non la scrittura di Camilleri.

Il segnalibro che ho usato durante la lettura .

Questo libro è veramente molto corto, faceva parte di quelle uscite in allegato al Corriere della Sera (chiamate forse, se ricordo bene, in altre edizioni proprio “I Corti”) tra cui ho trovato tante letture molto piacevoli in passato. La trama, in mezzo a storie e meschinità private e non, si dipana attorno all’indagine sul cittadino intestatario della targa del titolo che secondo alcuni potrebbe non essere così meritevole dell’ “onore”. L’ambientazione è la Vigata del 1940, e trovo adorabile questa caratteristica di Camilleri di ambientare tuti i suoi romanzi e racconti, in qualunque periodo si svolgano, nella stessa cittadina: è come fare un viaggio nel tempo rimanendo molto circoscritti nello spazio!

I personaggi sono pochi, ma non saprei identificare un vero protagonista, ce ne sono diversi che primeggiano per alcune pagine per poi lasciare spazio a qualcun altro. La cosa, comunque, non mi dispiace, mi rafforza l’atmosfera da paesino in cui esistenze diverse si intrecciano e si condizionano. Qui abbiamo un evento per così dire corale, cioè la dedicazione di una via ad un fascista appena morto, ma poi la narrazione zooma sulle vicende molto personali di alcuni vigatesi, e qui devo dire che lo stile di Camilleri dà il suo meglio, per come prende in giro tutti quanti, come con poche parole fa capire tutto quello che c’è di non detto, e anche come la tragicità di certi avvenimenti viene amabilmente smorzata dalla sua ironia. Il finale mi ha strappato anche una risatina! Perfetto!

La targa del titolo è quella di una via di Vigata che rimarrà, per tutta una serie di controversie, con un nome precario per quasi tutto il libro.

Commento generale.

Una storia di meschinità pubbliche e private attorno a una targa per intitolare una via a un fascista morto permette a Camilleri di sfoggiare il suo stile unico e godibilissimo, ironizzando sulla natura umana e riuscendo a farci sorridere nonostante tutto. Proprio una piacevolissima lettura!

Copertina e titolo

La copertina della mia edizione non ha immagine, quindi come tale non è che mi piaccia troppo, però adoro il fatto di avere il testo (che rappresenta l’incipit) in rilievo. Il titolo è semplice e attinente, anche se un po’ fuorviante perché prima di sapere di cosa si trattava il racconto credevo la targa fosse quella di un’automobile.

Mini recensione

Piccolo scorcio di sempre attuale (meschina) umanità

Immagine realizzata con l’app Wombo.art.

Titolo: La targa
Genere: storico
Autore: Andrea Camilleri (Wikipedia)
Nazionalità: italiana
Prima pubblicazione: 2011
Ambientazione: Vigàta (località immaginaria), Sicilia; estate 1940
Personaggi: Michele Ragusano, Emanuele “Manueli” Persico, dottor Alletto, Agatino Muscariello
Casa Editrice: Corriere della Sera (Inediti d’Autore -9)
Pagine: 60
Provenienza: Edicola, 2 luglio 2011
Link al libro: IN LETTURAGOODREADSANOBII
inizio lettura: 1 aprile 2022
fine lettura: 2 aprile 2022

Sfide

Un po’ di frasi

La sira dell’unnici di jugno del milli e novicento e quaranta, vali a diri il jorno appresso alla trasuta ‘n guerra dell’Italia allato all’alliata Germania, nel circolo Fascio & Famiglia di Vigata comparse ‘mproviso Micheli Ragusano.
[incipit]

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