Tempesta in arrivo


di Richard Castle

Derrick Storm
La tempesta infuria

Titolo: Tempesta in arrivo
Serie: Derrick Storm (1)
Titolo originale: Brewing Storm
Genere: thriller, pseudobiblia
Autore: Richard Castle (IMDbWikipedia), in realtà anonimi ghost writers
Nazionalità: USA
Anno prima pubblicazione: 2012
Ambientazione: Washington (USA), giorni nostri
Personaggi: Steve Mason aka Derrick Storm, Jedidiah Jones, April Showers, Thurston Windslow, Gloria Windslow
Casa Editrice: Fazi Editore
Traduzione: Giuseppe Marano
Pagine: 91
Provenienza: Amazon
Link al libro: IN LETTURAANOBIIGOODREADS
inizio lettura: 10 settembre 2014
fine lettura: 11 settembre 2014


Lo sentì arrivare molto prima di udirlo, piombando come un brivido improvviso che penetrò le ossa, facendo contrarre tutti i muscoli. Era una reazione primordiale, acuita da anni di esperienza. Doveva essere la stessa sensazione che provano i cani, pensò, in quei momenti di calma prima che il terremoto irrompa, quando solo loro sanno della devastazione in arrivo. Quando solo loro sanno che tutto sta per cambiare.
[incipit]

Ho comprato questa trilogia quando ero una grande fan di Castle. Credevo che, essendo un libro creato apposta dopo il successo della serie tv, non sarebbe stato un granché, invece mi è piaciuto.

Derrick Storm si gode il suo volontario esilio in Montana, visto che per il resto del mondo lui è morto. Il vecchio amico e collega Jedidiah lo manda a chiamare per occuparsi di un caso che coinvolge il figliastro di un Senatore. Derrick gli deve un favore, così accetta a malincuore, e assume l’identità di Steve Mason.

Quando ero grandemente appassionata del telefilm Castle mi ero ovviamente molto incuriosita riguardo ai suoi romanzi, mi intrigava molto il gioco di parole nei titoli con il nome del protagonista (Storm in inglese significa “tempesta”). Gli pseudobiblia sono da sempre un genere (se così si può chiamare) che mi affascina molto (vedi anche link nella colonna di destra), per cui quando ho saputo che li stavano pubblicando davvero questi romanzi, con il nome di Richard Castle come autore, mi è presa la voglia di leggerli, anche solo per far parte di tutto questo marchingegno di metafiction. Quando la Fazi ha pubblicato questa breve trilogia in ebook ne ho quindi approfittato. Come ho detto, avevo un po’ paura che fossero romanzi mediocri, vista la loro genesi, invece devo dire che questo primo è un thriller, magari non di quelli che li lasciano col fiato sospeso, ma comunque abbastanza interessante da voler leggere i seguiti (che già possiedo).

La trama si basa su un caso di rapimento: il figliastro di un Senatore è stato prelevato in pieno giorno da degli uomini incappucciati, e sono arrivate alla famiglia due strane lettere dai rapitori. A seguire le indagini l’FBI ha mandato la giovane agente April Showers che ovviamente detesta Storm/Mason con tutto il cuore perché vede la sua presenza come un’intrusione nel suo lavoro.

L’ambientazione non mi ha particolarmente colpito: siamo a Washington, vengono nominati alcuni luoghi importanti e ad un certo punto la giriamo pure un po’, ma nulla che abbia colpito la mia immaginazione.

I personaggi non sono troppo approfonditi, perché il romanzo è davvero molto breve (meno di centro pagine). L’unico di cui, ovviamente, sappiamo di più è Storm, e… onestamente non mi sta troppo simpatico. In particolare ho detestato il modo in cui si rivolgeva ad April, con continue allusioni sessuali neanche particolarmente originali. Odioso!

Lo stile è normale, nulla di eclatante, ma con qualche stranezza che non so se attribuire alla traduzione o no. Per esempio ad un certo punto April dice “non mi ha detto un tubo” e Storm commenta: “ah, altra volgarità”. Ora “tubo” è una parola volgare? Bo!

La copertina è bellina: si vede il Campidoglio, e sullo sfondo un cielo che annuncia tempesta. Il titolo lo trovo molto interessante, era la cosa che mi piaceva di più nei titoli citati nella serie tv: il gioco di parole col nome del protagonista, ed è pure adatto al libro in questione!

Commento generale.

Un romanzo la cui attrattiva maggiore è quella di essere uno pseudobiblion, si dimostra comunque un thriller decente, abbastanza intrigante (e intricato) da farmi desiderare di proseguire. Derrik Storm, sebbene l’abbia trovato spesso odioso, ha comunque stuzzicato la mia curiosità, e mi farà piacere vederlo di nuovo all’opera!

Sfide

Mini recensione in 5 parole

Pseudobiblion migliore di quanto pensassi

Un po’ di frasi

explicit Leggi

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