Il giocatore

(ogni scommessa è un debito)
di Marco Baldini

Titolo: Il giocatore
Sottotitolo: (ogni scommessa è un debito)
Genere: autobiografico
Autore: Marco Baldini (sito ufficiale)
Nazione: Italia
Anno prima pubblicazione: 2005
Casa Editrice: Baldini Castoldi Dalai
Link al libro: ANOBII

Quando vogliono spaventarti ti portano fuori città, ti mettono una vanga in mano e ti fanno scavare una buca. A quel punto i casi sono due. La maggior parte delle volte in quella buca non ci entri e il giorno dopo paghi. Qualche volta invece non lo puoi raccontare. Fino a che punto questi due vogliono spaventarmi?

Inizia così Il giocatore di Baldini. Con quella che è l'”avventura” più brutta in cui il suo vizio del gioco l’ha fatto precipitare. Poi Marco va a ritroso, e racconta praticamente tutta la sua vita, dal suo primo incontro con le scommesse da ragazzino, fino ad arrivare a questo episodio, che sarà davvero l’ultima goccia. Dopo dirà basta.

A un certo punto mi viene un sospetto. E se fossi morto? E se questo fosse solo un sogno?
[…]
Passo davanti a una sala ippica. O sono vivo o sono all’inferno, penso, perché in Paradiso di sale ippiche non ce ne possono essere…
Entro e mi metto davanti al televisore, vedo la corsa senza provare l’impulso di giocare.
Allora sono proprio morto.
Ma dentro la sala c’è Schizzo, che mi vede e mi dice: «Uè, Baldini, ce l’hai un deca da prestarmi?»
No, sono decisamente vivo.

Vivo e rinato, stavolta davvero, non ricadrà più nel tunnel. E non prendetevela se vi svelo il finale, Baldini lavora a VivaRadio2, lo saprete che non è morto e ora sta bene!

Sovracoperta con fascetta e copertina interna del libro.

Le cose che più mi hanno sconvolto in questo libro, sono state innanzitutto la quantità di soldi che Baldini buttava al vento in continuazione, proprio tanti tanti tanti. Poi, la catena ininterrotta di debiti che contraeva, da mille persone diverse, cercando sempre qualcuno che potesse fidarsi a prestargli soldi, per poter così mettere un po’ a tacere quelli a cui doveva soldi da più tempo… ad un certo punto in poche righe Baldini rende bene l’idea:

Attaccavo uno e gli facevo un [assegno] post-datato, con quei soldi pagavo un altro post-datato e poi, quando scadeva quello del tizio che avevo attaccato… andavo da chi avevo saldato a richiedergli i soldi per coprire l’assegno! … e così via.

Il segnalibro che ho usato durante la lettura.

Non gli è mancato, per fortuna, in tutto questo tempo l’aiuto degli amici, ma non solo: perfino gli strozzini a cui doveva soldi qualche volta hanno provato a dargli dei consigli, a dirgli di smetterla. Ma niente, c’è voluto uno che lo obbligasse (letteralmente) a scavarsi la fossa. Bè, meno male!

Sono una grande fan di VivaRadio2, e in questi giorni in cui ho ascoltato il programma mentre leggevo il libro non ho potuto fare a meno di ascoltarlo con orecchie diverse, pensando ogni volta che apriva bocca a quello attraverso cui era passato quest’uomo, alla fortuna che alla fine ha avuto, ma anche al coraggio di riuscire, alla fine, a ricominciare davvero. Fa piacere sapere che ora ha una prospettiva diversa della mia vita.

Il libro poi è davvero molo piacevole da leggere! Complici un paio di giorni in cui non sono stata molto bene, e ho passato quindi più tempo del solito a leggere, l’ho divorato. Baldini scrive molto bene, devo ammettere che non me l’aspettavo. È molto ironico, divertente (d’altronde scrive anche alcuni dei testi di VivaRadio2!) e privo di pietà nei confronti di se stesso e del fondo del fondo che ha toccato.

Una cosa però non mi è chiara: se il libro racconta la storia della sua vita, com’è che all’inizio c’è scritto “Questo libro è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a persone, fatti e luoghi reali ha soltanto lo scopo di conferire veridicità alla narrazione, ed è quindi utilizzato in modo fittizio.”?

Sfide

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.