Un po’(st) di (tele)film (14): Avvocati

Avevo detto che smettevo di postare ogni giorno, ma il fatto è che sono ancora in vacanza, e sto andando un po’ a riguardare tra le bozze di post non riguardanti i libri che attendono di essere ultimati da chissà quanto. Per cui, eccomi di nuovo qui, quest’oggi a parlare di telefilm!

Rubrica dedicata alle recensioni dei film, due o più nello stesso post. Qui commenterò film visti anni fa che mi va di condividere, ma anche film visti più di recente per cui però non mi va di fare una recensione a parte in un solo post. Quando mi riesce vorrei anche provare a raggruppare i film per genere, o per qualcosa che li accomuna.
I film vecchi solitamente non avranno voto, perché essendo appunto passato del tempo mi posso ricordare se mi è piaciuto o no, ma non valutare il “quanto”.

Puntata speciale di “Un po’(st) di film” dedicata stavolta alle serie tv. Come sa chi frequenta questo blog, sono una mia grande passione, e delle mie preferite mi piace parlare a più non posso. Ce ne sono però alcune che magari seguo sporadicamente, o che seguivo un tempo ma sono ormai finite, però mi sono rimaste nel cuore. Insomma, non ho abbastanza materiale per farci dei post a parte, ma vorrei comunque parlarne un po’! Così ho pensato di approfittare di questa rubrica!

Stavolta voglio parlare di avvocati! I telefilm a tema sono veramente moltissimi, e in tutte le salse. Tra i tantissimi che mi è capitato di guardare, tre hanno attirato maggiormente la mia attenzione.

Justice – Nel nome della legge

(Justice, 2006/2007)

Serie creata da Jerry Bruckheimer

Like I always say… If you’ve got the right lawyer with you, we’ve got the greatest legal system in the world.
Come dico sempre… Se hai l’avvocato giusto, il nostro è il miglior sistema legale del mondo.
(Ron Trott nella sigla)

I protagonisti di questa serie sono quattro avvocati di uno studio legale di Los Angeles. In ogni episodio seguono un caso diverso (non necessariamente un omicidio) e puntano all’assoluzione del loro cliente, che lo ritengano davvero innocente o no.

1 stagione. 13 episodi. Legale. Con Victor Garber (Ron Trott), Kerr Smith (Tom Nicholson), Rebecca Mader (Alden Tuller), Eamonn Walker (Luther Graves)

Questa serie è stata cancellata dopo una sola stagione, eppure onestamente a me non dispiaceva. Non ho viso tutti gli episodi, solo qualcuno beccato per caso su Rai4, ma l’ho trovata molto interessante perché in mezzo al marasma di serie tutte uguali sull’argomento, questa aveva una particolarità: non era dato per scontato che il cliente difeso dai protagonisti fosse innocente, e soltanto a episodio finito, in una breve scena veniva mostrato a noi spettatori come erano andate davvero le cose. Nelle poche puntate che ho visto mi è capitato che il cliente da loro difeso fosse effettivamente innocente, mi è capitato che fosse colpevole, e mi è anche capitato di vederli perdere, per scoprire poi che il cliente condannato era effettivamente innocente.

Insomma, un legal drama non peggiore di tanti altri, ma con questa particolarità che me lo rendeva interessante. Non dovevano essere in molti a pensarlo, però, visto che la serie è stata cancellata dopo soli tredici episodi. Peccato!

Shark – Giustizia a tutti i costi

(Shark, 2006-2008)

Serie creata da Rod Holcomb

La verità è relativa. Scegline una che funzioni.
Sebastian Stark

Sebastian Stark era il miglior avvocato in circolazione, chiamato “Shark”, che significa squalo, per assonanza col suo nome e per la “ferocia” dimostrata in aula di tribunale. Non si era mai fatto scrupoli riguardo all’innocenza o meno dei suoi clienti, finché un giorno la morte di una donna non gli ricorda all’improvviso si avere una coscienza. Stark abbandona tutto e si ritira dalla professione. Alcuni mesi dopo però il sindaco gli offre un nuovo lavoro: pubblico ministero. Trovatosi ora dall’altra parte della barricata, Stark rimane comunque lo squalo di sempre.

2 stagioni. 38 episodi. Legale, giuridico. Con James Woods (Sebastian Stark), Jeri Ryan (Jessica Devlin), Kevin Pollak (Leo Cutler), Danielle Panabaker (Julie Stark), Sophina Brown (Raina Troy), Sarah Carter (Madeline Poe), Henry Simmons (Isaac Wright), Alexis Cruz (Martin Allende), Samuel Page (Casey Woodland), Kevin Alejandro (Danny Reyes)

Ho seguito questa serie all’inizio con grandissimo interesse, poi dopo un po’ devo ammettere di essermene un po’ stufata, e la seconda stagione praticamente non la conosco proprio. Ciò non toglie che sia comunque un bel telefilm, e se passa in tv lo guardo sempre con piacere. Il merito principale sta nel personaggio di Sebastian Stark, il protagonista, che fin dal primo episodio cattura inesorabilmente lo spettatore. La cosa che mi piace di più di questo personaggio non è tanto che passa da fare il difensore dei ricconi (senza preoccupazioni sulla loro reale innocenza) a mandare i cattivi in galera, ma più il fatto che il suo modo di fare l’avvocato non cambia di una virgola in questo passaggio! E’ sempre pieno di sé, ma con ragione considerato che è sempre il migliore, e non esita a ricorrere a metodi poco ortodossi per ottenere quello che vuole. Si attornia di un gruppo di giovani avvocati mossi da motivazioni diverse (arrivismo, voglia di imparare dal migliore, anche un po’ di idealismo in alcuni casi), anche questi bei personaggi. In particolare io mi sono affezionata molto a Martin Allende, e infatti il mio episodio preferito tra quelli che ho visto è il numero 6, “Fashion Police” (“Alta moda” in italiano) in cui Allende ha un ruolo di primo piano. Il fatto che questo personaggio muoia nel corso della prima stagione è uno dei motivi per cui ho smesso di seguire la serie.

Insomma, una bella serie, che vanta anche la presenza di qualche nome di tutto rispetto tra i registi (il primo episodio è stato diretto da Spike Lee). Mi dispiace non averla vista tutta, anche perché è composta di solo due stagioni.

Ally McBeal

(Ally McBeal, 1997-2002)

Serie creata da David E. Kelley

We’re not only wired to want what we can’t have, but we’re also wired to want what we really don’t want.
Non siamo programmati solo a volere quello che non possiamo, ma siamo anche programmati a volere quello che in realtà non vogliamo.
Ally

Ally McBeal è un avvocato e lavora nello studio diretto da John Cage e Richard Fish, suo ex compagno d’università. Tra casi assurdi, storie d’amore e personaggi irresistibili, seguiamo le vicende professionali e personali di Ally e comprimari.

5 stagioni. 112 episodi. Legal comedy-drama. Con Calista Flockhart (Ally McBeal), Peter MacNicol (John Cage), Greg Germann (Richard Fish), Jane Krakowski (Elaine Vassal), Gil Bellows (Billy Allen Thomas), Courtney Thorne-Smith (Georgia Thomas), Lisa Nicole Carson (Renee Raddick), Lucy Liu (Ling Woo), Portia de Rossi (Nelle Porter)

Dulcis in fundo, chiudiamo con un telefilm che ha fatto la storia della tv, inventando non solo un nuovo modo di vedere i legal drama, ma anche un nuovo modo di fare tv e di rapportarsi con le manie e le fisime che tutti possediamo. Alzi la mano chi non si è sentito tranquillizzato nel vedere Ally vittima di certi film mentali e certe eccessive elucubrazioni, pensando “non solo il/la solo/a, quindi!” :)

Ma Ally McBeal non è solo questo. E’ anche e soprattutto una serie estremamente divertente, che ci ha regalato dei personaggi indimenticabili. John “Biscottino” Cage in primis, adorabilissimo avvocato, molto abile in tribunale salvo essere preda di attacchi d’ansia che lo rendono balbuziente, e che rivaleggia con Ally in chi ha più manie, e più assurde. Il mio personaggio preferito della serie, senza dubbio! Richard Fish coi suoi “marchi di fabbrica” aveva anche i suoi momenti divertenti, così come Elaine la segretaria e Renee, la miglior amica e coinquilina di Ally. Non mi è mai particolarmente piaciuta, invece, la storia con Billy, amore adolescenziale di Ally da cui lei non si è mai ripresa. Lo stesso personaggio non mi stava granché simpatico, devo ammettere. Per fortuna, anche se la storyline delle prime stagioni si basa su di loro, questo non ha rovinato il piacere di seguire la serie, specie dopo l’entrata nel cast fisso di Lucy Liu e Portia de Rossi, in particolare la prima il cui personaggio, Ling Woo, gareggiava con Biscottino nell’aggiudicarsi il premio di mio preferito.

Non ho visto tutte le puntate di questa serie, purtroppo, in particolare mi sono persa le ultime, ma ugualmente rimane di diritto tra i miei preferiti in assoluto! Ci sono tante cose di cui vorrei ancora parlare, come il bagno unisex, Poughkeepsie, i fidanzati di Ally, l’ossessione di Richard per i colli femminili, le guest star (Robert Downey junior!!!!), ma mi dilungherei veramente troppo. Concludo solo dicendo che se non avete mai visto questa serie vi manca qualcosa. Provate a guardare almeno qualche episodio! Non dico che vi cambierà la vita, ma di sicuro non potrete più ascoltare una canzone di Barry White senza pensare a QUESTO.

2 pensieri riguardo “Un po’(st) di (tele)film (14): Avvocati

  1. Ahahahah, è vero, ogni volta che sentirò Barry White penserò a questo video :-)
    Concordo con tutto ciò che hai scritto su Ally McBeal, compresa l’antipatia per il personaggio di Billy.
    Un altro telefilm legal che sto seguendo ultimamente è “Law & Order”, la prima stagione… un po’ datata ma bella secondo me!

    1. Oh, che bello. mi fa paicere trovare un’altra anti-Billy! :)
      Law & Order mi piace moltissimo, specie quello originale. I vari “spin-off” si lasciano sempre guardare, ma mi entusiasmano di meno. Ultimamente stavo provando a guardare la versione UK, non era male! :)

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