Orlando Furioso – Canto IX

io credea e credo, e creder credo il vero
Olimpia

(v 23,7, Pagina 219)

Per fortuna nel gruppo di lettura c’è stata una pausa (non sono stata la sola a rallentare durante le vacanze di Natale!) e quindi mi sono rimessa in pari con facilità.
Il Canto Nono è tutto dedicato ad Orlando, e non so se è perché aspettavo da tanto di conoscere questo personaggio, ma mi è sembrato più sensazionale dei precedenti.
Allegoria Canto IX di Valgrisi, 1556
Innanzitutto la storia fa un salto di alcuni mesi, nei quali Orlando cerca Angelica in lungo e in largo. Alla fine durante le sue peregrinazioni incontra una fanciulla che, guarda un po’, lo prega di unirsi alla crociata contro l’isola di Ebuda! E da qui la trama pare quasi farsi quella de Le Mille e una Notte perché appena sembra che il nostro eroe sia finalmente diretto dalla sua bella, ecco che qualcosa lo interrompe. Stavolta è il maltempo che lo fa finire ad Anversa dove subito trova un’altra impresa da compiere, altri torti da raddrizzare. Interessante la scelta di Ariosto (perché penso che di scelta si tratti, e non di imprecisione storica) di fornire il cattivo re dei Frisi si un archibugio. Alla fine Orlando lo getterà in mare, reputandolo un’arma malefica e non onorevole. Ancora una volta non posso fare a meno di notare l’attualità di questo poema!
L’ambientazione è varia ma in ogni luogo ci stiamo poco. Mi ha colpito comunque la presenza di molte precise indicazioni geografiche, con nome di luoghi veri che vengono superati, raggiunti o avvicinati.
Tra i personaggi spicca il nostro Orlandone. È valoroso, onesto (non uccide i nemici addormentati) e anche poliglotta. Che sia bravo con la spada è dire poco: si mette in testa, nell’aiutare Olimpia, di salvare capra e cavoli, e farlo anche in fretta perché deve andare a Ebuda! E super Orlando ovviamente ci riesce, sbaragliando da solo decine di nemici: sono veramente simili ai supereroi di oggi questi paladini! Addirittura infilza 6 nemici uno dietro l’altro con la lancia! Certo che con Orlando Ariosto esagera proprio! :) E per completare questa figura di eroe con tutte le virtù, Orlando è anche di poche parole: in parole con lei non si diffuse; che di natura non usava troppe (vv. 57,5-6, pagina 226)
Un commentino su alcuni versi:
Qui la donzella il suo parlar conchiuse,
che con pianto e sospir spesso interroppe.
(vv. 57,1-2, pagina 226)
Questa è Olimpia che racconta la sua storia. Nelle note della mia edizione non viene detto niente in proposito, quindi forse mi sbaglio, ma a me questi versi hanno fatto pensare alla dantesca Francesca da Rimini che quando racconta la sua storia a Dante lo fa “come colui che piange e dice”.
Lasciamo Orlando che pare finalmente stia per raggiungere Ebuda, ma lasciamo anche Olimpia in procinto di sposarsi col suo amato e, dice Ariosto:
che, come a me, so spiacerebbe a voi,
che quelle nozze fosson senza noi.

Le nozze belle e sontuose fanno;
ma non sì sontuose né sì belle,
come in Selandia dicon che faranno.
Pur non disegno che vegnate a quelle;
perché nuovi accidenti a nascere hanno
per disturbarle, de’ quai le novelle
all’altro canto vi farò sentire,
s’all’altro canto mi verrete a udire.

2 pensieri riguardo “Orlando Furioso – Canto IX

  1. “Orlandone” mi ha fatto ridere xD Anche io ho adorato le sue avventure quasi da supereroe, come dici tu. Intrattenimento puro :D

    Per quanto riguarda i versi che commenti, nemmeno la mia edizione dice nulla a riguardo, ma direi che l’ispirazione dantesca è fuori di dubbio :)

    1. E’ appena entrato in scena, ma già lo adoro Orlando, sai che quando arriva lui non c’è storia per nessuno, trsta solo da vedere quanto straordinariamente sbaraglierà ogni avversario! :D

      Non sarebbe la prima volta che Ariosto ricalca Dante in uno dei suoi versi, ma di solito le note lo fanno presente. Grazie per essere andata a controllare sulla tue edizione! :)

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